GRECIA 1988 - seconda parte

ovvero....

LE RAGAZZE CHE SI SONO INNAMORATE DEI VITELLONI NIGUARDESI DURANTE QUESTA VACANZA:

 

 

Il resto della giornata passa con una lentezza inesorabile, ognuno di noi cerca soluzioni più o meno efficaci per ripararsi dal sole. Purtroppo l’arrivo in Grecia è previsto solo in serata (dopo 24 ore dalla partenza), quindi occorre armarsi di pazienza e aspettare.

Finalmente intorno alle nove di sera raggiungiamo il porto di Patrasso e cominciamo a farci prendere dall’entusiasmo.

Dopo avere recuperato le moto e sbrigato le pratiche doganali, ci accorgiamo con piacere che la fuliggine delle ciminiere ci ha regalato un effetto abbronzatura estremamente spettacolare. A questo punto siamo proprio pronti per proseguire il nostro viaggio verso il porto del Pireo dove la mattina successiva ci aspetta un altro traghetto con destinazione l’isola di Naxos dove ci attendono Mauro e Marzio.

Accendiamo le nostre moto, saliamo in sella e proseguiamo il nostro viaggio verso Atene, Roberto e Walter guidano con molta attenzione, le strade greche sono molto scivolose e poi la stanchezza e l’appetito cominciano a farsi sentire.

fidanzata n°1

 

Ci fermiamo in una trattoria dopo circa cinquanta chilometri, il proprietario del locale è molto ospitale ma parla solamente il greco, per semplificare le ordinazioni ci accompagna direttamente in cucina e ci mostra con orgoglio i piatti che ci può preparare, ordiniamo bistecche e insalata greca che divoriamo in pochi minuti, quindi paghiamo il conto, salutiamo il nostro amico greco e ripartiamo. Raggiungiamo il Pireo intorno alle due di mattina, il porto è enorme e si estende per decine di chilometri. Impieghiamo ancora un’ora per raggiungere la zona di attracco dei traghetti e ci fermiamo in una piazza poco distante dal punto di imbarco.

 

fidanzata n°2

L’area è illuminata a giorno, centinaia di persone si muovono avanti e indietro trascinando zaini, valige, sacchi a pelo, ecc. Sono tutti in attesa di partire con i traghetti della mattina e si stanno organizzando per passare la notte.

Anche noi ci adeguiamo all’ambiente, scarichiamo i sacchi a pelo dalle moto e ci sdraiamo vicino ad altri ragazzi arrivati prima di noi. Io sono l’ultimo della fila, Walter è alla mia destra e Roberto è alla destra di Walter. Di dormire non se ne parla nemmeno, l’atmosfera è vivace, qualcuno suona la chitarra, altri discutono, alcune coppie si baciano, posso chiaramente distinguere linguaggi di tutti i tipi, alcuni conosciuti altri incomprensibili. Uno scarafaggio tenta di arrampicarsi sulla testa di Walter, Roberto tenta di dormire e io tento di spostarmi per allontanarmi dalla macchina della polizia che continua a girare intorno alla piazza inondando di gas di scarico gli ultimi della fila.

 

Dopo poche ore è già mattino, ci alziamo ancora più stanchi di quando ci siamo sdraiati, leghiamo i sacchi a pelo alle moto e ci prepariamo a salire sul traghetto che ci porterà a Naxos.Il porto del Pireo alle sei di mattina è caotico come Viale Zara alle sei di sera con alcuni simpatici “accessori”, infatti oltre alle auto ai TIR e alle moto, possiamo trovare (in ordine sparso): biciclette, tricicli, turisti a piedi che trascinano bagagli di ogni tipo e forma, marinai che vagano apparentemente senza meta, poliziotti incazzati, ecc. Inoltre si crea una particolare competizione tra i partecipanti a questa variegata rappresentazione teatrale: ognuno cerca di farsi notare facendo più rumore di chi gli sta intorno. Auto, TIR e moto suonano il clacson, biciclette e tricicli suonano campanelli e trombette, i poliziotti suonano il fischietto e chi viaggia a piedi urla.

 

Finalmente riusciamo a identificare il nostro traghetto, saliamo con moto e bagagli e ci prepariamo a salpare con la nostra nuova barca che dopo circa sei ore di navigazione ci scaricherà in una delle più importanti isole delle Cicladi. In effetti, Naxos è l’isola più grande del gruppo delle Cicladi, ha una superficie di 428 Km. quadrati e una popolazione di circa 14.000 abitanti che, nel periodo estivo, aumenta notevolmente. Le attività principali sono il turismo e l’agricoltura: agrumi, viti, cereali, fichi, ecc. Piuttosto importante è anche la produzione di marmi. L’isola è di conformazione montuosa e la montagna più alta (il monte Zas) raggiunge i 1004 Metri di altezza (è la montagna più alta delle Cicladi), le coste sono ripide e frastagliate ma è possibile trovare anche spiagge sabbiose di notevole bellezza.

fidanzata n°3

 

Durante la navigazione cerco di riposare un po’ e ovviamente sogno che al nostro arrivo troveremo decine di donne desiderose di conoscerci (nel senso Biblico del termine…), in realtà il comitato di accoglienza è composto da Mauro e Marzio che individuiamo pochi secondi dopo essere sbarcati.

“Ciao Ragazzi !”

Urla Mauro.

“Come è andato il viaggio ?“

La nostra risposta non si fa attendere:

“Siamo distrutti !“

In effetti è sufficiente dare un’occhiata alle nostre facce per capire che, più che in vacanza, sembriamo reduci dalla Parigi Dakar.

Marzio sembra comunque piuttosto ottimista:

“Non preoccupatevi, basteranno poche ore per recuperare le  forze e per essere di nuovo pronti a scatenarci tutti insieme. Comunque qui è bellissimo.“

Mi guardo intorno, l’ambiente è tipicamente greco. Intorno al porto di Naxos, che si trova sul lato occidentale dell’isola, è cresciuto il centro abitato più importante. Le case sono prevalentemente basse, con il tetto piatto, le pareti sono dipinte di bianco mentre porte e finestre sono di colore blu intenso, insomma le classiche abitazioni che si trovano nelle isole della Grecia. Non mancano gli edifici più recenti (in genere alberghi) che stonano un po’ con l’ambiente che li circonda.

 

fidanzata n°4

Volgendo le spalle al mare, vedo alla mia sinistra una penisola alla cui estremità si trovano alcuni resti archeologici, riconosco il famoso arco quadrato di Portara, la grande porta, che è stato costruito (circa duemilaquattrocento anni fa) utilizzando quattro blocchi di marmo, ciascuno del peso di venti tonnellate. Il tramonto, visto attraverso l’arco di Portara, è molto spettacolare.

Il porto e il paese sono affollati di turisti che si muovono in ogni direzione, ma l’atmosfera è molto rilassata.

Comincio a sentirmi veramente in vacanza !

Saltiamo tutti sulle nostre moto e seguiamo Mauro e Marzio che ci guidano verso il campeggio.

 

La moto di Mauro merita una descrizione completa, e’ una Moto Guzzi Le Mans III del 1983 (che in condizioni normali era anche una bella moto) orribilmente personalizzata con:

  • Manubrio rialzato.

  • Cupolino e Carena enormi.

  • Borse laterali più volte riparate con fogli di vetroresina.

  • Portapacchi rinforzato in grado di sopportare il peso di un intero motore di ricambio.

  • Borsa da serbatoio prodotta nel 1452 (data di nascita di Leonardo Da Vinci) e quindi già dichiarata patrimonio dell’umanità dall’ UNESCO.

  • Protezioni laterali in tubi di acciaio cromato.

  • Due fari aggiuntivi fissati alle protezioni laterali.

  • Adesivi vari, più o meno usurati, relativi a località sconosciute dove si sono svolti prestigiosissimi moto raduni (ancora più sconosciuti).

Mauro è convinto di cavalcare un capolavoro, io sono convinto che questa sia una delle moto più brutte che ho visto dal 1962 ad oggi ...

 

In breve tempo ci allontaniamo dal centro abitato, proseguiamo sulla strada principale ancora per pochi minuti e poi svoltiamo a destra infilandoci in una strada sterrata molto polverosa. Dopo circa due chilometri di sterrato raggiungiamo l’ingresso del campeggio. Ci fermiamo, ci guardiamo intorno, di fronte a noi vediamo delle costruzioni prefabbricate che presumiamo siano i bagni e le docce, sulla destra si trova uno splendido bar che mi ricorda il rifugio di Fratel Ettore in Via Sammartini e le tende dei turisti sono disposte in ordine sparso (molto sparso) su una superficie piuttosto ampia ma totalmente priva di ombra. Bestemmiamo ad alta voce ed esprimiamo il nostro consenso a Mauro e Marzio con le seguenti frasi:

Io dico: “ Questo campeggio fa proprio schifo. “

Roberto replica: “No, è solo orribile. “

Walter conclude: “ Ma dove cazzo siamo finiti ? “

 

 

fidanzata n°5

 

Comunque ci armiamo di coraggio, ci presentiamo alla reception, consegniamo i documenti e, dopo avere valutato la posizione del sole ed eseguito complicati calcoli trigonometrici sulla direzione dei raggi solari all’alba e al tramonto, iniziamo il montaggio della tenda che diventerà la nostra casa per i prossimi quindici giorni. La prima notte in tenda ci rivelerà le seguenti particolarità del nostro campeggio:

  • Di fronte a noi dormono all’aperto due ragazzi tedeschi che sono arrivati a Naxos alla guida di due Harley Davidson con telaio rigido. Molto Selvaggi !

  • A partire da mezzanotte, il bar del campeggio si trasforma in discoteca con musica a volume altissimo fino alle quattro di mattina.

  • I bagni e le docce rimangono spesso senza acqua (Mauro è rimasto senza acqua, sotto la doccia, completamente insaponato).

  • Il campeggio è pieno di topi che vagano tutta la notte intorno alle tende a caccia di cibo.

  • Ci sono poche donne.

  • Abbiamo piazzato la tenda in una posizione completamente sbagliata, alle sei di mattina siamo già sotto il sole e alle sette la temperatura interna della tenda (dotata delle più recenti tecnologie di climatizzazione dell’aria) raggiunge già i 65 °C.

 

Se escludiamo le piccole controindicazioni sopra elencate, tutto il resto funziona a meraviglia:

  • Non abbiamo ancora litigato.

  • La nostra potenza sessuale è sempre elevatissima (ma inutilizzata).

  • L’isola ha delle spiagge bellissime; il mare è pulito.

  • La vita notturna è abbastanza vivace.

Abbiamo trovato un piccolo ristorante un po’ fuori mano dove si mangia bene (souvlaki e insalata greca) e si spende poco. I primi giorni di permanenza a Naxos vengono dedicati al relax totale, ci alziamo tardi, facciamo colazione con calma, carichiamo le moto con le attrezzature da spiaggia: occhiali da sole, pinne, occhialini, asciugamani, canne da pesca, olio al mallo di noce, Corriere della sera e finalmente dopo circa quattro ore dal risveglio riusciamo a partire a caccia delle spiagge più belle dell’isola.

 

 

Il motivo delle quattro ore di differenza tra il risveglio e la partenza è dovuto principalmente alla colazione che, da sola, richiede circa tre ore: di solito ci presentiamo al bar del campeggio in ordine sparso, alcuni già pronti per partire (Roberto), alcuni ancora assonnati (io), alcuni ancora in mutande (Walter). L’apparizione di Walter in mutande non è particolarmente trasgressiva, infatti l’atmosfera all’interno del campeggio è molto rilassata e ognuno si regola come vuole, invece ciò che è ancora incomprensibile è come Walter riesca a mettere all’interno delle mutande i seguenti indispensabili accessori: il portafoglio, un fazzoletto e un paio di occhiali da sole. All’arrivo di Mauro e Marzio, il gruppo è finalmente completo e si dà inizio al dibattito parlando di MOTO, si prosegue con un argomento che interessa tutti: LE DONNE, e si conclude con un argomento che non interessa nessuno (almeno in vacanza): LA POLITICA.

 

Al termine del dibattito ci accorgiamo che si è fatto tardi e che forse è meglio partire per arrivare in spiaggia prima del tramonto. Ovviamente, prima di arrivare in spiaggia, è obbligatoria una sosta in edicola per l’acquisto del “Corriere della sera” e della “Gazzetta dello sport”.

Il nostro arrivo in spiaggia è accompagnato dalle urla di entusiasmo di tutte le donne in attesa degli “stalloni italiani” e mentre noi ci guardiamo intorno alla ricerca della posizione migliore, le donne si danno alla fuga migrando in località a noi sconosciute. A questo punto non ci resta che andare al bar a bere qualcosa e a parlare di: donne, moto e politica. 

  

 

 

Il momento migliore di queste giornate a Naxos è comunque la sera quando, seduti nel giardino di quello che è già diventato il “nostro” ristorante, godiamo di un panorama splendido: davanti a noi i raggi del sole al tramonto illuminano una piccola baia battuta dal vento di Nord Est (il famoso Meltemi che nei mesi estivi è molto forte in tutto il mare Egeo), dove decine di windsurfs colorati si rincorrono saltando sulle onde, alle nostre spalle si estendono i campi coltivati, in lontananza possiamo scorgere il paese, il porto e le navi in arrivo e in partenza, tutto avvolto nei caldi colori di una luce che sembra irreale.

 

segue la: terza parte

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