A Niguarda c' e' il T.A.B.V.

Ovvero il Tram A Bassa (anzi quasi nulla) Velocita' 

Ormai ne abbiamo parlato in lungo e in largo, ma l' ineffabile "Lumacone" ci offre sempre nuovi spunti di riflessione: e' infatti cronaca di questi giorni (il 2 gennaio in p.le Maciachini) un' azione spontanea ed eclatante intrapresa dagli esasperati passeggeri della cosiddetta "metrotranvia" (cioe' el tranvai). Sulla falsariga delle proteste dei pendolari, vessati dai treni che non arrivano mai, gli "aspiranti passeggeri" del  4, stanchi di aspettare per piu' di un' ora, al freddo e al gelo, un tram che non arriva, hanno deciso di occupare i binari in segno di protesta. I ritardi su questa linea sono infatti all' ordine del giorno, e l' avveniristica segnaletica elettronica, che dovrebbe render conto dei tempi di attesa alle fermate non e' certo d' aiuto, visto che procede per conto proprio, del tutto scorrelata dalla realta'.

Il blocco dei binari, malgrado il pronto intervento dei vigili urbani  (e quello meno pronto dell' ATM che ha mandato una squadra dopo 3/4 d' ora), e' proseguito a lungo, creando grossi problemi alla circolazione in p.le Maciachini per circa due ore. Alla fine la situazione e' tornata alla normalita', e l' ATM ha giustificato con un incidente fra due auto in viale Montello il blocco della linea e i conseguenti ritardi. Del resto il fatto che un incidente, anche un banale tamponamento, possa bloccare la linea era ampiamente prevedibile, visto che il 4 corre per lunghi tratti senza corsia preferenziale e in "coabitazione" con le auto su strade di grande traffico.

L' ormai celebre "lumacone" in P.le Maciachini,
luogo della protesta di questi giorni (dal sito: www.mondotram.it)

Il problema dei ritardi e' pero' solo una delle lamentele che gli sventurati utenti di questo mezzo sono costretti a fare: come abbiamo gia' detto in precedenza spesso ci sono problemi tecnici alle vetture, come le porte che si bloccano, o casi in cui i passeggeri vengono fatti scendere a meta' strada  perche' il tram deve andare in deposito; per non parlare della gestione semaforica del tratto da Niguarda verso Bresso, con semafori che meno intelligenti non si puo'. Inoltre gli abitanti di Bresso proprio non riescono a capire perche' per arrivare a casa devono scendere ai confini comunali di Milano e prendere un altro mezzo, visto che si parla da decenni di area metropolitana e di integrazione dei trasporti. Insomma se a un certo punto i cittadini non ne possono piu' non si puo' certo dar loro torto.

I problemi e i ritardi su questa linea talvolta sconfinano nel paradosso, visto che ci sono utenti che rischiano la multa per biglietto scaduto dopo essere stati un sacco di tempo ad aspettare il tram, magari per non prendere la macchina, dato che ci bombardano dalla mattina alla sera dicendoci di prendere i mezzi perche' l' auto inquina. Insomma di guai ce ne sono a iosa, e anche se hanno voluto chiamarla "metrotranvia" questo mezzo, i cui tempi di percorrenza sono pesantemente condizionati dal traffico automobilistico, non puo' essere una soluzione credibile ed efficiente ai problemi del trasporto pubblico a Niguarda. L' unica soluzione adeguata era ed e' una metropolitana vera, anche perche' non ha senso che un grande ospedale come Niguarda non sia raggiungibile con il metro' (anzi, al suo posto ci fanno pure la Gronda Nord!).

In conclusione il "sit in" sui binari di questi giorni e' un' azione eclatante ma comprensibile, che ha il merito di aver dato risalto al problema, facendo in modo che almeno se ne parli, anche se è abbastanza prevedibile che dopo le rassicurazioni di circostanza da parte dell' ATM le cose torneranno come prima. D'altra parte la battaglia dei cittadini contro i guai che affliggono la nostra zona è una lotta impari: la difficoltà di informare e mobilitare le persone, la poca visibilità e l' estemporaneita' delle iniziative di protesta intraprese riusciranno difficilmente a sconfiggere resistenze pubbliche e grandi interessi privati.

I disagi sui mezzi pubblici, l'inquinamento, le antenne che spuntano come funghi, le nuove strade che porteranno altro traffico, il lento ma continuo erodersi del verde pubblico, la sporcizia delle nostre vie sono alcuni dei problemi che si potrebbero affrontare adeguatamente solo se si creasse un "comitato civico", in cui fossero rappresentati i cittadini niguardesi e le principali associazioni del quartiere (idea che era scaturita da un'incontro del novembre 2001 sul "Futuro di Niguarda"), in modo da coordinare ed appoggiare "con un certo peso" le iniziative a favore degli abitanti di Niguarda.

 

vedi : MEZZI PUBBLICI A NIGUARDA

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