LA MANGIALONGA !

(gita di Pasquetta)

 

Il nostro inviato della sezione gastro-montanara ha raccolto per voi una singolare proposta gastronomica in Val Camonica, la prima edizione della mangialonga ossimese. La formula e' la ormai collaudata camminata "leggera" con punti di ristoro "pesanti". Nel nostro caso il percorso si snodava sulle montagne Ossimesi in media Val Camonica ad una quota di circa 1000 metri, dislivello massimo 500 metri e una lunghezza di 4Km. Le tappe obbligate erano 10, e toccavano dall' aperitivo al caffe', per finire con il brodino di gallina che sistema lo stomachino. Partiamo dopo mezzogiorno, un po' tardi per un impresa del genere, ma dovevamo alimentare il terzo partecipante, dai gusti un po' delicati soprattutto per via della giovane eta' (9Mesi). Ritiriamo il mitico "mangiapass" (12 Euri) in piazza della chiesa e cominciamo cosi' la nostra avventura verso la crapula. 

Il mitico MangiaPass con il menų

 

La prima tappa va via liscia, un bicchiere di aranciata e una bruschettina come aperitivo; ci incamminiamo subito per gli affettati, prima vera tappa del percorso, anzi vero tappo, perche' dobbiamo stare in fila un po' per raggiungere il banchetto dove ci servono un piattino con lardo, salame, pancetta e una fetta di "pan de segel"; andra' meglio ai primi piatti, pensiamo. Dopo aver superato un veloce rifornimento "idrico" (1/2 litro d'acqua o 1/2 litro di vino a scelta) giungiamo, con un certo appetito, ai primi piatti. C'e' ancora una bella filetta per la minestra d'orzo, che purtroppo e' quasi finita; ci servono cosi' un brodino che un tempo doveva aver ospitato dell' orzo. Anche allo stand dei mitici "casonsei" c'e' un po' da aspettare: in questo caso il piatto e' cucinato in paese e portato in loco con la jeep; quando addentiamo i classici ravioloni veniamo pero' ripagati delle fatiche e delle attese sopportate. 

 

Il falsopiano dei secondi, panoramica.

 

 

Uno dei pių giovani partecipanti, dopo il 1/2 di rosso

A questo punto la strada, che finora era stata un saliscendi gradevole, si inerpica sulla montagna con un secco strappetto, che ci porta alla distribuzione dei formaggi; questa volta l' approvigionamento e' veloce, continuiamo per un altro po' e giungiamo ai secondi, distribuiti in rapida successione in una radura a mezzacosta: stufato d' asina con polenta e salame cotto con patate.

Finisco il 1/2 di vino e, dopo un riposino ci rincamminiamo per i dolci, per fortuna in discesa. In paese prendiamo il caffe' e a fine percorso ci attende il brodo di gallina con la protagonista che ci guarda languida dal suo pentolone .... 

Per essere la prima edizione l' organizzazione puo' essere "scusata" per qualche filetta di troppo, ma si sa, queste manifestazioni nazional - popolari devono essere sempre prese con un po' di filosofia. Per fortuna il tempo e' stato clemente.

 

Saluti dal vostro inviato.

Turna indree

Turna al'Om Peig