MONTE SAN PRIMO (1.686 metri)

Posto al centro del triangolo lariano è la "cima" più alta della zona. Di nessun interesse alpinistico il Monte San Primo risulta invece interessante per tre motivi:

1) Perchè permette in pieno inverno di fare brevi passeggiate anche con la neve, così da non perdere "la gamba" per le successive passeggiate primaverili;

2) Dalla sua cima si può ammirare un bel  panorama sulle montagne intorno e sul lago sottostante; 

3) Lasciando l'auto ai suoi piedi è possibile, al ritorno, usufruire di alcuni ristoranti niente male, unendo così al gesto "atletico" la sua giusta conclusione. Inoltre così si tengono vive le tradizioni culinarie locali, che in questi tempi d'uniformazione del gusto assumono quasi una valenza "etica". 

Le due principali "vie" di salita al S. Primo sono dal versante nord e dal versante sud. Qui di seguito vi indichiamo come raggiungere la partenza della passeggiata, arrivare in cima e godere alla fine del meritato pasto !!! (da prenotare possibilmente prima della salita).

Più che di escursioni parliamo qui di passeggiate, senza la minima difficoltà tecnica, su strade sterrate e facile sentieri che però sono percorribili anche con la neve. Uniche controindicazioni sono il fango (evitate la passeggiata se nei giorni precedenti ha piovuto) e il sole (meglio evitare d'andarci l'estate).

In un paio d'ore o poco più si puo' arrivare in vetta e con una giornata limpida ammirare il lago di Como e le cime, da quelle circostanti  fino a quelle più lontane (il panorama del lago circondato da vette innevate è davvero splendido !!!).

"VERSANTE NORD"

Da Niguarda si prende la Strada Statale 36 per Lecco. Giunti all'altezza di Carate Brianza si abbandona la SS36 e si seguono le indicazioni per Erba. Si prosegue fino ad Erba, dove ad un semaforo non è più possibile proseguire dritto. Si gira a destra, seguendo le indicazioni per Canzo, svoltando poi alla seconda a sinistra, dove la strada inizia a salire. Si costeggia il lago del Segrino, si passa Canzo proseguendo in direzione di Bellagio e si arriva fin quasi al santuario del Ghisallo (poco più avanti la strada inizia a scendere verso Bellagio)

Poco prima del santuario si prende a sinistra la strada che sale (indicazione San Primo). Si prosegue per alcuni tornanti seguendo le indicazioni San Primo (ad un crocicchio con tanto di obelisco nel mezzo si prosegue dritto attraversando l'incrocio).

Passando per la localita' "Pian Rancio" ci si può fermare per prenotare allo Chalet Gabriele, conosciuto anche come "La Polentoteca". Buoni i piatti, che seguono le tradizioni locali e di montagna; le porzioni sono abbondanti e i prezzi ragionevoli.

 

Molto rinomato è anche il Rifugio Martina (1.231m), da verificare però l'apertura invernale: da Pian Rancio proseguire lungo la strada andando sempre dritti fino al punto in cui la strada è chiusa da una sbarra. Proseguendo a piedi in 10 minuti si raggiunge il rifugio da dove, oltre ai buoni piatti si può apprezzare anche una splendida veduta del lago.

Da qui parte anche "la direttissima" alla cima !!! Seguite il sentiero sopra al rifugio,  proseguire fino a trovare sulla destra in mezzo al boschetto (se non ricordo male prima di una recinzione in fil di ferro) un  ripido sentiero che in una ventina di minuti porta alla cima. Comunque ve lo sconsiglio, oltre ad essere molto ripido è spesso fangoso anche dopo molti giorni dalle  piogge. 

Tornando alla passeggiata, da Pian Rancio proseguire lungo la strada fino all'abitato di San Primo (dove sono presenti altri ristoranti);  bisogna poi salire sulla sinistra dove dopo un centinaio di metri si trova un ampio parcheggio dove lasciare l'auto.

Dal parcheggio salire lungo la strada (sulla destra) che pur sempre asfaltata diventa più stretta fino a finire alla malga soprastante (c'è anche un abbeveratoio). Passare sulla sinistra della malga e salire sul prato (parallelamente ai piloni della funivia) per poche decine di metri. Da qui sulla destra parte un sentiero che più avanti diventa una strada sterrata e che porta in 30 minuti sulla sella (circa 1.400 m) da cui si potrà vedere il brullo versante sud del S. Primo.

Da questa sella si può prendere la carrareccia che arriva dalla Colma di Sormano e prosegue sempre verso destra, oppure salire direttamente in cresta verso il traliccio radio, proseguendo poi sempre in cresta si arriva fino alla cima visibilmente più alta, che è quella del Monte San Primo. Dalla sella fino alla cima considerate altri 45 minuti.

"VERSANTE SUD"

Si segue il medesimo percorso per il "Versante Nord" fino a Canzo, si prosegue in direzione di Bellagio ma dopo qualche chilometro si prende a sinistra seguendo le indicazioni per Sormano. Giusto qualche tornante e si gira a destra seguendo sempre per Sormano. Giunti al paese si prosegue in direzione del Pian del Tivano. Dopo una decina di minuti si giunge alla Colma di Sormano (1.125 m) dove si lascia l'auto (troverete un piccolo parcheggio sulla  destra, subito dopo aver scollinato).

Prima d'iniziare la passeggiata si può prenotare il pranzo per il ritorno alla Capanna Stoppani solo qualche metro sotto la Colma (considerate in tutto un 4-5 ore per la salita e la discesa). 

 

Scendendo di poche decine di metri sulla strada da dove siete arrivati con l'auto, sulla sinistra parte una strada sterrata seguendo la quale arriveremo fino alla cima del Monte San Primo. 

Nel primo tratto la strada sale dolcemente in mezzo ai boschi, si passa la Colma del Cippiei (1.185 m) e si prosegue sempre sul sentiero n°1 fino alla Colma del Bosco.

Questo tratto con gli alberi gelati o coperti di neve è veramente suggestivo anche in presenza di nuvole basse che renderanno l'atmosfera ovattata.

Dopo questo tratto si prosegue tra pratoni che in inverno appaiono abbastanza desolati, in primavera riveleranno però il loro aspetto più affascinante. In inverno invece capita spesso a queste quote di "bucare" le nuvole trovandosi così al sole. Dall'Alpe Spessola (1.237 m) la strada sale più decisamente con qualche tornante fino a giungere alla sella (Bocchetta di Terra Biotta a circa 1.450 m)  che sovrasta un alpeggio (è la stessa sella a cui si giunge dal versante nord). E' a questo punto che la vista sulle montagne circostanti e sul lago diventa veramente suggestiva. (Dalla partenza a qua calcolare circa 1h30'-2h, dipende un po' dalla neve trovata sul percorso)

Da questo punto si può proseguire sulla strada sterrata che in circa 45 minuti ci porterà in vetta dopo un ultimo strappo finale, oppure seguendo la via più breve salire sulla cima del Monte Ponciv (1.453 m), da dove partono gli skilift del versante nord, e proseguire sulla cresta passando con un saliscendi di cima in cima fino a quella del Monte S. Primo.    

Un luogo alternativo per la partenza potrebbe essere Pian del Tivano. Questa via è meno indicata da fare con la neve in quanto sui prati superiori potrebbe non vedersi il segno del sentiero. Inoltre il pezzo da percorrere su strada asfaltata (anche se poco battuta) non è certo il massimo. Unico vantaggio è che, avendo una buona gamba e nonostante i 100m di dislivello in più da fare, si può risparmiare un po' di tempo rispetto al sentiero che parte dalla Colma di Sormano. 

Seguite le indicazioni già date per arrivare alla Colma di Sormano, continuate lungo la strada scendendo nell'altopiano sottostante (Pian del Tivano appunto), dopo pochi chilometri prendere la strada a destra che porta all'Alpe Torno, sono visibili anche: il classico cartellino segnavia per il sentiero n°1 (anche se in realtà questo è il sentiero n° 37); le indicazione dell'agriturismo Conca D'Oro. 

Sarebbe il caso di parcheggiare qui senza salire troppo lungo la strada asfaltata con l'auto. Da questo punto (circa 1.000 m) proseguire seguendo i cartelli che indicano il sentiero n°1, arrivati all'Alpe di Torno (1.150 m) la strada asfaltata finisce, inizia invece il sentiero che dopo un ampio zig-zag prosegue dritto in mezzo al bosco verso la sella di fronte per congiungersi poi, all'Alpe Spessola (1.237 m), con il sentiero che arriva dalla Colma di Sormano. Il tutto si può percorrere in un'oretta.

Il percorso prosegue poi per la vetta del S.Primo come descritto precedentemente

Dall'Alpe di Torno proseguendo dopo l'ampio zigzag si può invece piegare decisamente verso sinistra e trovarsi in poco tempo sui ripidi pratoni che portano all'Alpe di Terra Biotta (1.435m) sotto l'omonima bocchetta

 

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