LA VAL ROSEG
(Una tranquilla camminata fino alla cap. Tschierva al cospetto di Bernina e Roseg)

 

La val Roseg e' una laterale della Val Bernina, che da Pontresina si inoltra verso il cuore del gruppo montuoso; per raggiungerla da Niguarda  si  percorre la statale 36 fino alla fine del lago di Como, proseguendo poi per Chiavenna, dove si gira a destra in direzione del Passo del Maloja; raggiunto il passo si percorre l' alta Engadina costeggiando i suoi laghi fino a poco dopo St. Moritz; qui si gira a destra, in direzione del Passo del Bernina, e si giunge dopo pochi kilometri al paese di Pontresina. Si lascia la macchina nei pressi della stazione ferroviaria, dove si trova un parcheggio (ovviamente a pagamento, siamo in Svizzera); attenzione agli altri parcheggi che ci sono in paese, spesso hanno un orario massimo di utilizzo di 12 ore, e quindi per un giro di due giorni non vanno bene.

 

Comunque quello vicino alla stazione e' utilizzabile, e costa circa 7 franchi per 36 ore; lasciata la macchina si attraversa la strada e ci si inoltra nella Val Roseg. Le indicazioni sono subito chiare, si puo' percorrere la strada carrozzabile sulla sinistra orografica della valle, o in alternativa un ampio sentiero sul versante opposto; la strada e' percorribile anche in bicicletta o con le romantiche carrozze trainate da cavalli  (il prezzo 2008 e' di 22 franchi); il percorso e' quasi  in piano fino all' Hotel Roseg, situato nell' ampia conca di fondovalle, che si raggiunge in circa 1 ora e mezza di tranquillo cammino. Poco prima dell' Hotel, seguendo le indicazioni verso sinistra si prende il sentiero per la cap. Tschierva.

Lo splendido panorama dell' alta Engadina, poco dopo il passo del Maloja verso St. Moritz

 

L' imboccatura della Val Roseg a Pontresina, con le vette della cresta di confine Italia/Svizzera sullo sfondo

Il sentiero taglia in diagonale la sponda destra orografica della valle, e sale in modo regolare per qualche centinaio di metri, per poi svoltare piu' decisamente a sinistra e percorrere un tratto a tornanti un po' piu' ripido; subito dopo pero' la pendenza torna modesta e si raggiunge in breve il filo della morena del grande ghiacciaio del Roseg.  Qui la vista comincia a spaziare sulle grandi pareti del versante nord di Bernina e Roseg, e se avete la fortuna di trovare una bella giornata lo spettacolo e' davvero grandioso: piu' di 1500 metri di montagna, ricoperti di ghiaccio e neve ci sovrastano, mentre ormai non molto distante compare la sagoma della cap. Tschierva; bisogna dire che impressionante e' anche il salto verso la base del ghiacciaio che si nota dal filo della morena, e che testimonia l' incredibile contrazione  della massa glaciale, ci saranno almeno 200 metri di dislivello per arrivare al ghiaccio ...

 

Il boscoso paesaggio che si incontra nel tratto iniziale, prima della piana dove si trova l' hotel Roseg

Il sentiero che piega verso sinistra in direzione della cap. Tschierva, appena dopo l' hotel Roseg

 

Ombretta si concede una pausa dopo il tratto piu' ripido del sentiero, ormai quasi in vista del rifugio

Il vallone che ospita il rifugio, con la parete nord del Bernina e l' elegante linea della "Biancograt" in bella vista

 

Da qui si prosegue per l' evidente sentiero, con il rifugio sempre ben visibile, che si raggiunge dopo un'ulteriore mezz'ora di cammino. Come tempo complessivo mettete in conto circa 3 ore e mezza a passo tranquillo. Il rifugio e' ben attrezzato, con una parte completamente nuova, e noi abbiamo la fortuna di una camera tutta per noi, il che ci evita di doverci svegliare di notte a causa degli alpinisti che partono per la vetta del Bernina; l' organizzazione e' tipicamente svizzera, compresa, ahinoi, anche la cena: un' autentica sbobba costituita da un pentolone di simil-zuppa, seguito da una specie di gulasch accompagnato da delle linguine scondite, e un dolce piuttosto inquietante ... il tutto rigorosamente senza un vero servizio al tavolo e senza manco una tovaglia .... insomma, se siete italiani abituati ai nostri rifugi non vi alzerete da tavola soddisfatti, ma tant' e', ci si abitua a tutto.

 

Walterun, dalla cresta della morena, osserva perplesso l' impressionante ritiro del ghiacciaio del Roseg

La mole del Piz Roseg, ricoperta di ghiaccio e neve, come appare poco prima di arrivare al rifugio.

 

La capanna Tschierva, con a lato il cubo di legno che ne costituisce il recente ampliamento

Il prode Filippide mette piede sul ghiaccio della vedretta "Tschierva", tributaria del ghiacciaio del Roseg

 

Comunque il trattamento complessivo non e' male, la mezza pensione costa circa 40 euri, il rifugio e' pulito e ben tenuto e nelle camere (perlomeno la nostra) si dorme bene ... e in piu' c'e' da dire che da qui la vista che si gode e' davvero fantastica, e' un piacere passare il tempo col naso all' insu' ad ammirare l' elegante e sinuosa linea della celebratissima "Biancograt", che alcuni definiscono come la piu' bella cresta di neve delle Alpi,  che sale fino ai 4000 metri del Pizzo Bianco, a un tiro di schioppo dalla vetta del Bernina. La giornata successiva, se non avete velleita' alpinistiche (nel qual caso la sveglia e' verso le 3 di notte), alzandovi con comodo si puo' fare una breve camminata in direzione dell' attacco della "Biancograt", procedendo per tracce di sentiero e poi massi e detriti, fino a mettere piede sul ghiacciaio; da qui si possono ammirare le pareti da vicino, seguendo col binocolo gli alpinisti impegnati nella salita in vetta; il ritorno e' per la stessa via di salita, e nel giro di 3 ore di comoda camminata si ritorna a Pontresina.

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