IL MONTE PALANZONE

 

(Questa e' una "no foto relescionscipp": non avevamo la macchina fotografica, 
se volete vedere il panorama dal Palanzone ci dovete salire sopra)

 

 

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La vista dall' alto del percorso da seguire

Dopo il Monte S. Primo, "cima"  pił alta della zona del Triangolo Lariano, vi proponiamo un' altra tranquilla passeggiata nei paraggi, ovvero la "vetta" del Palanzone: come il S. Primo anche il Palanzone non ha alcun interesse di tipo "alpinistico", ma e' comunque una piacevole passeggiata invernale, non pesante ma nemmeno troppo leggera, con la quale ci si puo' tenere in allenamento, godere di un bel panorama (sempre che non troviate nuvole e neve come noi) e, come sempre, usare la camminata come scusa per farsi una bella mangiata di polenta e capriolo quando si ha finito. Sulla cima del Palanzone ci si puo' arrivare da diverse "vie", qui vi descriviamo quella che parte dal valico della "Colma di Sormano", e segue la cresta verso sud.

 

 

Il percorso per raggiungere la base della passeggiata e' analogo a quello per il S. Primo: da Niguarda si prende la S.S. 36 per Lecco, e a Carate Brianza la si abbandona seguendo le indicazioni per Erba. Da qui si prosegue in direzione di Canzo, costeggiando il lago del Segrino; da Canzo si sale verso Sormano, girando quindi a sinistra in corrispondenza del bivio per il Ghisallo (che va invece seguito per la salita al S. Primo), e dopo qualche chilometro, passato il paese di Sormano, si giunge al valico della Colma (1124 mt.), base della camminata.

 

Da qui il Palanzone e' gia' chiaramente visibile, alla fine del crinale che dalla Colma va verso sud, anche in virtu' della caratteristica piramide in pietra che e' stata eretta sulla cima; nelle belle giornate il panorama e', gia da qui, degno di nota, con la Valassina e i Corni di Canzo in primo piano, e l' elegante sagoma delle Grigne ben visibile al di la del ramo lecchese del Lario. Dalla colma si sale sempre seguendo il crinale, che separa la Valassina dal Piano del Tivano, camminando su saliscendi;  il percorso e' frequentato da ciaspolatori e la traccia da seguire e' evidente. Camminando solo con gli scarponi pero' si fa un po' piu' fatica, e ogni tanto si affonda nella neve alta o si scivola un po' sui tratti piu' ripidi; ci sono un paio di strappi piu' lunghi, ma la camminata e' complessivamente agevole, e nel giro di un paio d' ore si arriva in "vetta"; il ritorno non e' molto piu' spedito, proprio a causa dei saliscendi, e ci vuole circa un ora e mezza per arrivare alla Colma di Sormano; va fatta un po' di attenzione pero', specie in caso di scarsa visibilita',  a non perdersi: a un certo punto della discesa il crinale si biforca, e noi abbiamo rischiato di andare al Piano del Tivano: in questo punto va invece mantenuta la destra per rimanere sul crinale principale, in modo che i paesi di Caglio, Sormano e Rezzago rimangano visibili sulla destra.

 

Superato l' ultimo saliscendi e arrivati alla Colma ci si puo' rifocillare nella trattoria piazzata proprio sul valico, che offre menu' tipici di montagna,  oppure, per avere delle alternative, scendere (5 minuti di macchina) verso il Piano del Tivano. 

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