Maurizio OM Ongaro_Come si fa una ricerca storica.

Maurizio OM Ongaro

Come si fa una ricerca storica.

 

Introduzione.

Come si fa una ricerca storica?

Io direi, alla luce anche della mia esperienza personale, che si può fare in due modi, ambedue ben evidenziati nel film “Indiana Jones e l'ultima crociata”1.

O andando direttamente a “sporcarsi le mani” come Indiana Jones. (mirabilmente interpretato da Harrison Ford)

Oppure, ed è il nostro caso, spendendo a volte buona parte della nostra vita ricopiando sui nostri calepini presso polverosi tomi presso biblioteche pubbliche e private, come il padre del personaggio di Indiana Jones,mirabilmente interpretato da Sean Connery[1].

 

Modalità operative

Normalmente è la curiosità e l’entusiasmo che guidano i nostri passi nelle ricerche storiche, direi anche oltre ad ogni ragionevole limite. In questo caso ho scelto, tra i trentatré messi a disposizione, uno in base al titolo: a posteriori direi che è stato un grave errore: il testo (e la Professoressa ce lo aveva anticipato) non è né appassionante né entusiasmante. Ma dovevo ricordarmelo; per cui nelle Leggi di Murphy[2], dopo la frase «Mai innamorarsi di una voce al telefono. - Mai innamorarsi di qualcuno visto da dietro» possiamo anche aggiungere “…e mai scegliere un libro per il titolo”.

Tant’è, tutta esperienza.

C’è anche da aggiungere un paio di differenze sostanziali tra un semplice romanzo ed una monografia storica.

Innanzi tutto il Sommario va in testa al tomo, e non alla fine. Ciò risulta molto utile perché così si ha subito l’elenco degli eventuali argomenti ed in caso di rapide consultazioni e poter stabilire subito se il volume contiene o no particolari interessanti alla nostre ricerche.

E poi le note. In un romanzo, la nota serve per chiarire punti oscuri senza per questo dover appesantire inutilmente il testo.

In un saggio storico no! Le note servono per comunicare la fonte delle nostre affermazioni. Infatti non sono rari ponderosi tomi in cui quasi ogni singola frase richiama al relativo libro o documento da cui abbiamo tratto il singolo fatto. Questo fa si che si sviluppi un doppio meccanismo psicologico: il primo è abbastanza “scarica responsabilità”. In pratica è un po’ come dire:

«Non l’ho mica detto io… l’ha detto lui… Prenditela con lui caso mai risulti che sia una sciocchezza…»

Contemporaneamente si ottiene anche l’effetto di dare l’idea, a volte fallace, che tutto quello che abbiamo scritto sia frutto di accuratissime ricerche, ponderato, verificato e provato in modo inoppugnabile. Purtroppo, a volte, andando a controllare le varie fonti si scopre che non è così… ma tant’è…

Al che, dopo aver preso il libro prescritto e il corrispondente di bibliografia ed averlo attentamente letto ed analizzato, man mano accumulavo spunti bibliografici che, si spera, possono aiutarmi a sviscerare sempre più l’argomento trattato.

Per organizzare il tutto ho usato le tabelle in Excel, in modo da poter ottenere sia degli ordini alfabetici e sia, volendo, delle bibliografie ragionate suddivise per argomenti. In deroga alle precise istruzioni ricevute ho preferito evitare di puntare il nome di battesimo, ma lasciarlo esteso. Lo trovo più comodo ed utili in caso di omonimie (non così difficile in caso di cognomi comuni, quali “Rossi” o, ad esempio, “Brambilla”).

Ovvio che alla bisogna, oltre tutto usando l’apposita funzioncella, si può benissimo ottenere il troncamento del nome alla sola iniziale.

 

Premessa

Ciò detto parliamo della monografia in oggetto:

·        SCANDELLA, DOMENICO, Domenico Scandella detto Menocchio: i processi dell'Inquisizione (1583-1599), Pordenone: Biblioteca dell'immagine, 1990. - CXXXII, 260 p. ; 22 cm.

·        Ginzburg, Carlo, Il formaggio e i vermi: il cosmo di un mugnaio del '500, Torino: Einaudi, c1976. - XXXI, 196 p. ; 21 cm.

Il nostro Carlo Ginzburg, che se debbo dar retta ad una notarelle trovata su Internet[3]: è nato a Torino nel 1939 ed è uno storico, figlio del letterato russo (poi naturalizzato italiano) Leone Ginzburg e della scrittrice Natalia Ginzburg (nata Levi). Allievo della Scuola Normale Superiore di Pisa, ha insegnato all'università di Bologna. Attualmente ha la cattedra F. D. Murphy di Studi sul Rinascimento Italiano all’University of California at Los Angeles. Autore di numerosi libri e saggi storici, si è dedicato particolarmente a studi sulle tradizioni popolari, la stregoneria e la magia.

Il Del Col è attualmente professore all'università di Trieste; all'epoca dell'uscita del libro era ricercatore presso la stessa università.

Ginzburg ha così fatto un intero libro su di un tal Domenico Scandella detto Menocchio che definirei, a pieno diritto, un elogio o commemorazione di uno “sfigato”. Così come Pontiggia aveva trattato in un suo romanzo dal titolo: “Vite di uomini non illustri”[4].

Direi che cambia il concetto e punto di vista storiografico. Come già Bloch prima di lui, si passa da una Storia vista dalla vita dei “vertici” ad una Storia diversa, forse più vera, fatta dalle singole persone. Forse non tutte per motivo di spazio.

(cfr Bertold Brecht, "Domande di un lettore operaio"[5])

In più Ginzburg ci da, contemporaneamente, una decisa lezione di storiografia, arrivando a utilizzare un genere forse nel 1976 (praticamente trent’anni fa) non usuale, quale la ricostruzione punto a punto di un avvenimenti, quasi come se fosse “la scena del delitto… grazie allo studio quasi maniacale degli atti del processo dell’Inquisizione del santo Uffizio”.

Il nostro Menocchio non è un alto prelato, un teologo o uno scienziato[6] ma un umile mugnaio. Forse non poverissimo, visto che nel libro vengono citati ampi resoconti economici tratti da atti notarili, non ultimo il rendiconto della dote alla figlia (atto ad indicare che proprio poverissimo non era).

Menocchio, miserello, passa attraverso il tritacarne dell’inquisizione ben due volte nel 1583 ed infine nel 1599, per essere giustiziato nel 1600 (quasi contemporaneamente con Giordano Bruno  "Bruno, Giordano - conosciuto anche come Bruno Nolano o Bruno da Nola (Nola, 1548 – Roma, 17 febbraio 1600) è stato un filosofo e teologo italiano, condannato per eresia dalla Chiesa cattolica, morì sul rogo."   "Bruno, Giordano - conosciuto anche come Bruno Nolano o Bruno da Nola (Nola, 1548 – Roma, 17 febbraio 1600) è stato un filosofo e teologo italiano, condannato per eresia dalla Chiesa cattolica, morì sul rogo." ).

Penso che due cose resero possibile tutto ciò: L’invenzione della Stampa oltre che la Santa Inquisizione, pardon “La "Congregazione della Sacra Romana e Universale Inquisizione”.

La figura del povero Menocchio è emblematica e piena di sfaccettature. Si presta, oltre che a letture di tipo storico, anche a considerazioni ben più profonde per quanto riguardano gli usi e consumi del tardo Cinquecento.

Innanzi tutto i libri! Senza dei quali avrebbe vissuto a lungo, stimato e felice.

È interessante notare però quante letture faceva un oscuro mugnaio del Cinquecento.

 

Figura 1 -Letture di Menocchio rilevate da verbali inquisizione

 

C’è anche da aggiungere che vi è una novella branca della Storia delle Edizioni a Stampa che si occupa, anche, di cosa viene letto e percepito dai lettori. Un nuovo campo, non ancora abbastanza dissodato.

Ed ammetto che, in questo caso, il nostro Menocchio è emblematico.

Non credevo che un umile mugnaio del Cinquecento avesse avuto accesso a così tante, una dozzina di letture.

Ed infine, “sfrugugliando”[7] su Internet ho trovato al link: www.math.unipd.it/~minnaja/RICERCA/STORIA/I%20VERMI%20E%20IL%20FORMAGGIO.pdf

Una anonima dissertazione (25 pagine) che riepiloga il libro ed a ipotizzare, prove alla mano, che ben triste avrebbe fatto ADESSO il nostro povero Menocchio, se sottoposto alla medesima accusa in base alla nostra attuale legislatura.

Ovviamente è un po’ “tirata per i capelli” ma, purtroppo, alla prova di tal dotta dissertazione, anche adesso il povero Menocchio non sarebbe scampato alla condanna, anche se probabilmente non una condanna capitale.

Riporto il finale di questa dissertazione:

Forse sarebbe troppo audace rovesciare completamente le tesi del Ginzburg. Un processo come quello di Menocchio è stato reso possibile non già dall'apertura alla circolazione delle idee, bensì dalla chiusura voluta dall'Inquisizione e dalla Controriforma. Non sarebbe venuto a galla un microcosmo intellettuale quale quello di Menocchio e di coloro con cui egli parlava se le minacce di collusione non avessero stimolato le delazioni. Il mugnaio racconta le sue teorie non già perché la Riforma luterana gli ha dato il coraggio di parlare liberamente, ma piuttosto perché la repressione antiluterana lo ha costretto a difendersi in tribunale. La libertà interiore e la saggezza pratica del contadino sono sempre state un sottofondo costante,tetragono a evangelizzazioni imposte e resistente a qualsiasi repressione. In un periodo di libertà questi elementi non erano affiorati perché non ce n'era bisogno; in un periodo di repressione emergono evidenti. Amara è la constatazione che una forma di inquisizione è ancora largamente attiva nel nostro secolo: nome e strumenti sono cambiati, ma neppure di tanto. Non c'è più l'Inquisizione con la maiuscola, ma abbiamo conosciuto i tribunali speciali per la sicurezza dello stato e le commissioni mediche per giustificare l'internamento dei dissidenti in cliniche psichiatriche. Non vengono più bruciati libri, ma settanta anni fa abbiamo visto ancora dei falò; Giordano Bruno  "Bruno, Giordano - conosciuto anche come Bruno Nolano o Bruno da Nola (Nola, 1548 – Roma, 17 febbraio 1600) è stato un filosofo e teologo italiano, condannato per eresia dalla Chiesa cattolica, morì sul rogo."  sembra lontano, ma abbiamo la condanna di Rushdie. Non si mette all'indice un'opera innovativa di astronomia, ma si blocca la ricerca sulle cellule staminali; ai roghi pubblici si è sostituita la tecnica più sommessa dei desaparecidos. Non c'è più la pretesa del monopolio della verità religiosa, ma è fortissima l'opinione di alcuni di possedere la migliore struttura della società, con la conseguente pretesa di imporla a tutto il mondo.

No, l'umanità non è molto cambiata dai tempi di Domenico Scandella detto Menocchio[8]

 

Concludo, pensando tristemente ai nefasti effetti della Contro Riforma, sia sulle arti che sulla scienza, oltre che sul destino di tanti e tanti menocchi, più o meno illustri, con una strofa di una canzone di Fabrizio De Andrè:

Lo sanno a memoria il diritto divino, e scordano sempre il perdono…[9]

 

Bibliografia.

Eresie

·        Cohn N., I fanatici dell'Apocalisse, trad. it. 1965,

·        Klaassen Walter - Lanham / [etc.], Living at the end of the ages: apocalyptic expectation in the radical reformation, University press of America ; Waterloo, Ontario: Institute for Anabaptist and Mennonite studies Conrad Grebel College, Waterloo, Ontario, 1992,

·        GASTALDI Ugo, Storia dell'anabattismo, 2 voll., Claudiana, Torino, 1981 e 1992, .

Inquisizione

·        Anonimo, I vermi ed il formaggio, Anonimo, Internet, www.math.unipd.it/~minnaja/RICERCA/STORIA/I%20VERMI%20E%20IL%20FORMAGGIO.pdf

·        Archivio Curia Vescovile di Udine, Anno integro 1583, a n. 107 usque ad 128 incl., proc. n° 126, e Anno integro 1596 a n. 281 usque ad 306 incl., proc. N. 285.,

·        P. Boyer, S. Nissenbaum, La città indemoniata. Salem e le origini sociali di una caccia alle streghe, Einaudi, Torino, 1986,

·        Battistella Antonio, il Sant'Officio e la riforma religiosa in Friuli. Appunti storici documentati, Udine, 1895,

·        Del Col Andrea, Domenico Scandella detto Menocchio: i processi dell'Inquisizione (1583-1599), Biblioteca dell'immagine, Pordenone, 1990, a cura di Andrea Del Col.

·        Ginzburg Carlo, I benandanti: ricerche sulla stregoneria e sui culti agrari tra Cinquecento e Seicento, Einaudi, Torino, 1966,

·        Ginzburg Carlo, Folklore, magia e religione, Einaudi, Torino, 1972, in Storia d'Italia, I,

·        Ginzburg Carlo, Il formaggio e i vermi: il cosmo di un mugnaio del '500, Einaudi, Torino, 1976,

·        Del Col Andrea e Paolin Giovanna, L'Inquisizione romana: metodologia delle fonti e storia istituzionale: atti del Seminario internazionale, Montereale Valcellina, 23 e 24 settembre 1999, Trieste: Università, Inquisizione e società. Quaderni, 2000, Atti Di Congressi,

·        Del Col Andrea, L'Inquisizione nel Patriarcato e Diocesi di Aquileia, 1557-1559 / [a cura di] Andrea Del Col ; prefazione di Anne Jacobson Schutte. ((Contiene gli atti dei processi nella trascrizione dai mss. - Segue: Appendice.), Montereale Valcellina: Centro studi storici Menocchio, Trieste: Università, 1998, - ;, 1998. - CCLXXII, 442 p. ; 24 cm.

·        Ginzburg Carlo, Storia notturna: una decifrazione del sabba, Einaudi, Torino, 1989,

·        AA. VV., Uno storico, un mugnaio, un libro, Edizioni Università di Trieste, Trieste: Università, 2003,

·        Nardon Franco, Benandanti e inquisitori nel Friuli del Seicento (prefazione di Andrea Del Col.), Trieste: Università di Trieste, Montereale Valcellina: Centro Studi Storici Menocchio, Trieste: Università, 1999,

·        a cura di Andrea Del Col ; in collaborazione con Aldo Colonnello, Giovanna Paolin ; postfazione di Gian Paolo Gri, L'inquisizione in Friuli: mostra storica, Trieste: Edizioni Università di Trieste Montereale Valcellina: Circolo Culturale Menocchio, c2000, Trieste: Università, 2000,

·        Del Col Andrea, L'Inquisizione nel Patriarcato e Diocesi di Aquileia, 1557-1559 / [a cura di] ; prefazione di Anne Jacobson Schutte ((Contiene gli atti dei processi nella trascrizione dai mss. - Segue: Appendice., Trieste: Università, Montereale Valcellina: Centro studi storici Menocchio, 1998,

·        Andrea Del Col e Giovanna Paolin, L'Inquisizione romana: metodologia delle fonti e storia istituzionale: atti del Seminario internazionale Montereale Valcellina, 23 e 24 settembre 1999, / a cura di, Trieste: Università, Trieste: Università, 2000,

·        Del Col Andrea, Società e cultura del Cinquecento nel Friuli occidentale: studi / a cura di, Edizioni della Provincia, 1984, Pordenone,

Religioso

·        AA.VV, Codex Iuris Canonici, al canone 751,

·        AA.VV, Catechismo della Chiesa Cattolica, 1999, cpv. 2089

·        Craveri M., I Vangeli apocrifi, Einaudi, Torino, 1990, a cura di M. Craveri

·        Miccoli G., La storia religiosa, Einaudi, in Storia d'Italia, II, 1974, pp. 992-995.,

Riforma – Guerra rustica

·        Grandi Luigi, La guerra rustica nel Trentino nel 1525, Cles, 1898,

·        Christodoulou Demetrios, The unpromised land: agrarian reform and conflict worldwide, Atlantic Highlands, N.J, London, 1990,

Stampa & Editoria

·        Elizabeth L. Eisenstein, La rivoluzione inavvertita: la stampa come fattore di mutamento, Il mulino, Bologna, 1986,

·        Elizabeth L. Eisenstein, Le rivoluzioni del libro: l'invenzione della stampa e la nascita dell'età moderna, Il mulino, Bologna, 1995,

·        Lombardi Satriani Luigi M., Antropologia culturale e analisi della cultura subalterna, Guaraldi, 3. ed., Rimini, 1976,

·        Infelise M., I libri proibiti da Gutenberg all'Enciclopédie, Laterza, 1999,

·        Richardson B., Stampatori, autori e lettori nell'Italia del Rinascimento, Sylvestre Bonnard, 2004,

Storiografico

·        Bermani Cesare, Introduzione alla storia orale. Storia, conservazioni delle fonti e problemi di metodo, Editore Odradek, Collana verde. Storia orale, Milano, 1999,

·        Bronislaw Geremek, La pietà e la forca: storia della miseria e della carità in Europa, Laterza, Roma, Trad. di Anna Marx Vannini, Mario Frau, Barbara Verdiani.

·        Bronislaw Geremek, Uomini senza padrone: poveri e marginali tra Medioevo e età moderna, Einaudi, Torino, 1992, Scritti già pubbl. - Trad. di Claudio Rosso.

·        Cozzi G., Knapton M., Scarabello G., La Repubblica di Venezia nell'età moderna, UTET, 1999,

·        Bloch Marc, Apologia della storia, o Mestiere di storico, Einaudi, Biblioteca Einaudi, Torino, 1998,

·        Davies Robert William, Sei lezioni sulla storia, Einaudi, Piccola biblioteca Einaudi, Torino, 1998,

·        Burke Peter, Cultura popolare nell'Europa moderna, A. Mondadori, Gli Oscar studio, Milano, 1980,

·        Ginzburg Carlo, Miti, emblemi, spie: morfologia e storia, Einaudi, Nuovo politecnico, Torino, 1986,

·        Goubert Pierre - Coautore Roche Daniel, Cultura e società, Nuova ed. italiana, Jaca book, Milano, 1987,

·        Burke Peter, Cultura e società nell'Italia del Rinascimento, Il mulino, Bologna, 2001,

Film

·        Arcand, Denys Arcand, Invasioni barbariche, Le, Italy, '5 dicembre 2003,

Varie

·        De Andrè Fabrizio, La Buona Novella, Il testamento di Tito, Editori Associati, CDOR 8918, Milano, 1970, [DISCO]

·        Pontiggia Giuseppe, Vite di uomini non illustri, Mondadori, Collana Oscar scrittori moderni, 2003,

 


[1] Steven Spielberg, Indiana Jones e l'ultima crociata, MGM, Italy

9 settembre 1989, Venice Film Festival, 9 settembre 1989

[2] Arthur Bloch, Le leggi di Murphy, Longanesi, Milano, 2007,

[4] Giuseppe Pontiggia, Vite di uomini non illustri, Mondadori, Collana Oscar scrittori moderni,2003

[5] Chi costruì Tebe dalle Sette Porte?

Dentro i libri ci sono i nomi dei re.

I re hanno trascinato quei blocchi di pietra?

Babilonia tante volte distrutta,

chi altrettante la riedificò?

In quali case di Lima lucente d'oro abitavano i costruttori?

Dove andarono i muratori, la sera che terminarono la Grande Muraglia?

La grande Roma è piena di archi di trionfo. Chi li costruì? Su chi trionfarono i Cesari?

La celebrata Bisanzio aveva solo palazzi per i suoi abitanti?

Anche nella favolosa Atlantide nella notte che il mare li inghiottì, affogarono implorando aiuto dai loro schiavi.

Il giovane Alessandro conquistò l'India.

Lui solo?

Cesare sconfisse i Galli.

Non aveva con sé nemmeno un cuoco?

Filippo di Spagna pianse, quando la sua flotta fu affondata. Nessun altro pianse?

Federico II vinse la guerra dei Sette Anni. Chi vinse oltre a lui?

Ogni pagina una vittoria.

Chi cucinò la cena della vittoria?

Ogni dieci anni un grande uomo.

Chi ne pagò le spese?

Tante vicende.

Tante domande.

[6] Pensavo rispettivamente a Giovanni Morone, Giordano Bruno e Galileo Galilei.

[7] Si può anche dire “navigando” oppure “ricercando”. Ma io preferisco il milanesissimo “sfrugugliare” che a che fare con le “freguglie”, le briciole; è un po’ come cercare tra le briciole…

[9] Fabrizio De Andrè, dall’album: “La Buona Novella”, brano: “Il testamento di Tito”, Editori Associati, CDOR 8918, Milano, 1970,

Maurizio OM Ongaro_La Frontiera(breve digressione ed analisi critica).

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