FRATELLI D'ITALIA

 

Premessa.

Un mio collega, non italiano, mi ha chiesto il testo del nostro inno nazionale. Mi son offerto di fornirglielo e di fargli, subito sotto, la traduzione in italiano corrente  (subito sotto in rosso), oltre che una certa qual edizione critica.

 

Fratelli d'Italia, L'Italia s'è desta[1];

Fratelli d’Italia, L’Italia si è svegliata

Dell'elmo di Scipio[2] s'è cinta la testa.

Si è messa l’elmetto in testa

Dov'è la Vittoria?[3] Le porga la chioma[4];

Dov’è la Vittoria? venga qua dalla parte italiana.

Ché schiava di Roma[5] Iddio la creò.

Perché Dio ha voluto che Roma vincesse sempre.

 

Stringiamoci a coorte![6] Siam pronti alla morte;

Intruppiamoci. Siam pronti a morire;

Italia chiamò.

Quando chiama L’Italia.

 

Noi siamo da secoli calpesti, derisi,

Noi siamo da secoli umiliati e sfottuti.

Perché non siam popolo, perché siam divisi[7].

Perché non siamo un popolo, perché siamo divisi

Raccolgaci un'unica bandiera, una speme;

Ci raccolga una sola bandiera, una speranza.

Di fonderci insieme già l'ora suonò.

Di unirci assieme è già suonata l’ora.

 

Stringiamoci a coorte! Siam pronti alla morte;

Intruppiamoci. Siam pronti a morire;

Italia chiamò.

Quando chiama L’Italia.

 

Uniamoci, amiamoci l'unione e l'amore

Uniamoci, diamoci da fare, l’unione e l’amore

Rivelano ai popoli le vie del Signore.[8]

Fanno vedere ai popoli le vie del Signore.

Giuriamo far libero il suolo natio:

Giuriamo di liberare il suolo dove siam nati

Uniti, per Dio,[9] chi vincer ci può?

Se siamo uniti (per Dio!) chi ci può vincere?

 

Stringiamoci a coorte! Siam pronti alla morte;

Intruppiamoci. Siam pronti a morire;

Italia chiamò.

Quando chiama L’Italia.

 

Dall'Alpe a Sicilia, dovunque è Legnano[10];

Da nord a sud ovunque è battaglia (contro l’invasore)

Ogn'uom di Ferruccio[11] ha il core e la mano;[12]

Ogni uomo ha il coraggio e la forza di Ferruccio (Francesco Ferrucci).

I bimbi d'Italia si chiaman Balilla[13];

Tutti i bambini in Italia sono come Balilla

Il suon d'ogni squilla i Vespri suonò[14].

Il suono di ogni tromba suonò la carica.

 

Stringiamoci a coorte! Siam pronti alla morte;

Intruppiamoci. Siam pronti a morire;

Italia chiamò.

Quando chiama L’Italia.

 

Son giunchi che piegano le spade vendute[15];

le spade di chi si è venduto sono loffie e si piegano subito.

Già l'Aquila d'Austria le penne ha perdute[16].

L’Aquila d’Austria è stata spennata.

Il sangue d'Italia e il sangue Polacco

Il sangue degli italiani ed il sangue dei polacchi

Bevé col Cosacco, ma il cor le bruciò.[17]

L’Austria, alleata con i russi, ha bevuto il sangue italiano e polacco, ma le è andata di traverso.

 

Stringiamoci a coorte! Siam pronti alla morte;

Intruppiamoci. Siam pronti a morire;

Italia chiamò.

Quando chiama L’Italia.

 

Evviva l'Italia,

Evviva l’Italia

L'Italia s'è desta; dell'elmo di Scipio

L’Italia si è svegliata si è messa l’elmetto

S'è cinta la testa. Dov'è la Vittoria?.

in testa. Dov’è la Vittoria?

Le porga la chioma; Ché schiava di Roma.

Le dia i capelli la cui chioma schiava di Roma

Iddio la creò.

È stata creata.

 

Stringiamoci a coorte! Siam pronti alla morte;

Intruppiamoci. Siam pronti a morire;

Italia chiamò.

Quando chiama L’Italia.



 

[1] Viene qua pubblicamente riconosciuto che l’Italia ha dormito per un po’. Un attento osservatore direbbe sin dai tempi degli antichi romani, sia pur con brevi risvegli (cfr successive) ai tempi del Carroccio, dei Vespri siciliani e, perché no, ai tempi di Balilla.

[2] Publio Cornelio Scipione, detto l’Africano, è stato un grande condottiero romano. Si richiede agli italiani di mettersi in guerra. Interessante il fatto che per trovare un nome di un condottiero vittorioso tocca scavare sino a quasi duemila anni prima.

[3] Domanda retorica; a quanto pare l’Italia non vinceva dai tempi degli antichi romani.

[4] A quanto pare, in quel periodo, la Vittoria veniva scotennata, in caso di risultato favorevole allo scontro. Oppure veniva trattata come (si suppone) venivano trattate le donne preistoriche: prese per i lunghi capelli e trascinate nelle grotte per più turpi servizi. Altre fonti invece segnalano che, sempre ai tempi dell’antica Roma, le schiave non potevano avere i capelli lunghi. Per cui, visto che la Vittoria è stata appositamente creata, da Dio, per essere schiava di Roma, veniva rapata a zero.

[5] A quanto pare Dio ha creato la chioma della Vittoria, oppure tutta la Vittoria, schiava di Roma, nel senso che Roma ha sempre vinto. Ho detto “… a quanto pare”.

[6] Un classico errore è quello di pronunciare (o peggio ancora, scrivere) corte, nel senso di cortile. Invece questa è la coorte, ovvero una formazione militare tipicamente romana. E’ come dire “facciamo quadrato”, appunto ricordando tale formazione. Se volete rendervi meglio conto di come fosse una coorte romana suggerisco di leggere uno dei qualsiasi bellissimi fumetti di Asterix, in cui le coorti vengono perfettamente raffigurate.

[7] Sinceramente… non mi par che dal milleottocentoquarantotto sia poi cambiato un granché. Piuttosto la situazione è peggiorata.

[8] Questa parte la trovo un po’ oscura. Forse anche implorante. Qua, a quanto pare, è importante che il maggior numero di persone si riunisca per farsi ammazzare meglio: e sembra che all’epoca non erano entusiasti di farsi ammazzare. E quando mai lo son stati?

[9] Secondo i più attenti lettori ed interpreti delle sacre scritture anche l’invocazione “Per Dio” può essere letta come una “Profanazione del nome di Dio invano”. Ma qua, più che una esclamazione (e quindi una bestemmia) si sottintende che siamo uniti “al servizio di Dio” (come i Blues Brothers) per cui tutto è consentito. Che poi tocchi scomodare Dio per raggruppare gli Italiani, perché per altri più futili argomenti (tipo la capigliatura della Vittoria) non si muovono, da un’idea che sin dalla prima strofa non hanno ottenuto grandi risultati e così “ci riprovano”.

[10] A Legnano, con annesso carroccio, vi fu la battaglia contro il Barbarossa. Come al solito tocca scomodare ricordi risalenti a secoli prima.

[11] Sinceramente ignoro a chi si riferisse Mameli con codesto Ferruccio. A me viene in mente solo Maramaldo, ma tocca informarsi meglio. Potrebbe essere Francesco Ferrucci, commissario generale dei fiorentini ed ucciso, mentre era ferito ed agonizzante, dal soldato di ventura Fabrizio Maramaldo.

[12] A quanto pare il cuore e la mano di codesto misterioso Ferruccio (v. nota precedente) erano degni di nota.

[13] Giovan Battista Perasso, detto Balilla. Ragazzino genovese che, in occasione di una pressante richiesta di collaborazione non volontaria da parte di alcuni artiglieri austriaci che si erano impantanati con un cannone, anziché prestare tale collaborazione non volontaria iniziò a prendere a sassate i suddetti artiglieri austriaci. Un po’ come dire che tutti i bambini d’Italia devono prendere a sassate chiunque sia straniero o pretenda di farsi aiutare. Da lì, durante il ventennio, vennero chiamati così i bimbi, debitamente intruppati ed in divisa. Insomma, è un po’ come dire: «Ma non vi vergognate: i bambini si danno da fare e voi siete ancora là ad aspettare!»

[14] Altro riferimento di sommossa antistraniera, nella fattispecie antifrancese. Si tratta dei Vespri Siciliani. Insomma, qua si suona, canta, fischia, motteggia facendo riferimenti a tutto ciò che è stato antistraniero.

[15] Ovviamente la frase di presta a diverse interpretazioni. Sembrerebbe però che abbia a che fare con la scarsa qualità del materiale delle spade messe in vendita (da chi?) che si piegano come dei giunchi. A vederla così sembrerebbe uno dei tanti scandali (ante litteram) sulle forniture militari, tipo le scarpe con le suole di cartone et similia. Ma potrebbe benissimo anche voler dire che i traditori hanno le armi spuntate, ovvero basta un giunco, un bastone appunto, a piegarle. La questione è aperta…

[16]Il simbolo dell’Austria asburgico era un’aquila bifronte. L’idea che soffra di calvizie dovrebbe dar l’idea che stia perdendo. Come notate tutto l’inno fa leva su di un soffuso senso di falsa sicurezza, ovvero come dire “Dai! Diamogli dentro che sono già conciati male!”. Oppure ha molto a che fare con lo spiumaggio prima di poter cucinare un pollo o volatile qualsiasi.

[17] Sempre più intricata e truculenta: per far vedere che gli austriaci erano cattivi, cattivissimi (quasi dei Dracula, visto che bevono il sangue di popoli interi), tanto che si erano alleati con i russi ed avevano massacrato sia gli italiani che i polacchi. E’ interessante notare la licenza poetica tal per cui bevendo il sangue, anziché prendersi brutte e letali malattie o come minimo un solenne bruciore di stomaco, si soffra di disturbi cardiaci.

      

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