EXPO 2015: UN ANNO DOPO

( ovvero: sarà vera gloria ? )

E' passato ormai un anno da quando Milano ha vinto la competizione con Smirne, e si e' aggiudicata l' expo universale del 2015. L'anno scorso, di questi tempi, c'era grande fermento e a seguito della vittoria una legittima soddisfazione e tante aspettative, come scrivemmo nel passato editoriale. Oggi pero', con un anno di meno a disposizione per organizzare la manifestazione, sembra ancora tutto fermo, e le notizie che rimbalzano sull' argomento, piu' che di grandi opere parlano di litigi per le poltrone, di disaccordi politici, di dubbi sui fondi da destinare alle opere; e intanto il tempo passa, e la possibilita' di vedere la nostra citta' risistemata e (noi lo speriamo sempre, anche se forse siamo degli illusi) piu' verde e vivibile, si allontana sempre piu', con il rischio di traformarsi in una chimera.

Ma ... ma in realta' non tutto e' proprio fermo, e le uniche cose che si "muovono" vanno, purtroppo, in una direzione che ci piace poco: le novita' infatti riguardano l' aumento dei volumi edificabili, che con la scusa del "bisogna liberalizzare e dare la possibilita' di costruire", sono passati da 0,65 a 1 metro cubo per metro quadro di terreno. In buona sostanza significa che sulla stessa superficie si potra' mediamente costruire circa il 50% in piu' di prima, e in una citta' affamata di verde e gia' cementificata come Milano ci appare piu' come un omaggio a interessi immobiliari di varia natura che un' esigenza reale.

Inoltre i progetti, almeno sulla carta, piu' significativi e di utilita' pubblica, come le metropolitane, i percorsi ciclabili o le suggestive "vie d' acqua", rimangono sempre sulla carta, confinati alle mappe che pubblicano i giornali ma con poca o nessuna attinenza con la realta'. Per quanto riguarda le metropolitane, gli esempi che abbiamo sotto gli occhi non incoraggiano certo all' ottimismo: come si puo' pensare che nel giro di 6 anni (dopo averne gia' perso uno) si possa fare un "salto di qualita'", quando dopo anni di ritardi la linea 3 ancora non arriva alla Comasina, la linea 2 non arriva ad Assago, e anche una semplice metrotranvia come quella per Cinisello arriva con 2 anni di ritardo ? (v. altro editoriale). Inoltre e' sempre prevalente il solito concetto, secondo noi "miope", di far passare le linee tutte dal centro (la linea 6, ad esempio, ci desta piu' di una perplessita'), mentre a nostro avviso sarebbe ora di fare, come in altre metropoli, linee di tipo circolare, che colleghino i quartieri non centrali della citta' e che permettano spostamenti non solo in senso radiale: sarebbe un primo passo per cominciare a realizzare che nel 2009 Milano non si ferma alla cerchia dei bastioni, ma che e' ampiamente ora di pensarla come "area metropolitana", con esigenze di mobilita' e trasporto che riguardano milioni di cittadini, e non sempre e solo il centro storico. In questa ottica dovrebbero anche essere inserite le vaste "aree dismesse", in particolare gli ex-scali ferroviari e le aree delle caserme*, che potrebbero davvero rappresentare una bella occasione per aumentare il verde e la vivibilita' della citta' e dell' area urbana che la circonda, e non solo un ricco piatto per gli interessi immobiliari ( non vorremmo "rivivere" qualche vecchio film ); per quanto riguarda invece le "riqualificazioni" dei quartieri storici o di pregio, basta dare un' occhiata allo schifo che c'e ' in darsena per farsi venire lo scoramento: quella che dovrebbe  essere una delle "cartoline" di Milano, luogo di fascino e suggestione, e' invece da anni abbandonata al degrado, "abbellita" soltanto dai sempiterni cartelloni pubblicitari, che ammorbano ormai in pianta stabile le bellezze cittadine (altro esempio "illustre" e' l' arco della pace).

In conclusione, mentre per fare in modo che l' Expo 2015 sia una vera occasione di rilancio occorrerebbe coraggio e una politica di ampio respiro, ci ritroviamo solo con provvedimenti "miopi" come l' aumento dei volumi edificabili, purtroppo in linea con la politica del Governo attuale, che pensa di risolvere la crisi permettendo di costruire il 20% in piu'; detto cio' noi continuiamo a essere ottimisti e a pensare che se Milano sara' capace di riunire le forze sane che ha in se', l' Expo potra' essere un' occasione positiva, ma i dubbi a riguardo sono, nostro malgrado, sempre piu' consistenti, quindi ci sorge spontanea la domanda "Che fare ?". Secondo noi e' quanto meno necessario stare all' erta, informarsi ed informare, e da questo punto di vista la rete può giocare un ruolo importante.

 * visto che la riqualificazione delle aree delle ex caserme interessera' da vicino anche Niguarda, sarebbe ora d’iniziarne a parlare pubblicamente, visto che si tratta di aree demaniali, e non aspettare di trovarsi davanti al fatto compiuto …

 

   Qui di seguito qualche link sull' argomento:

- http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/cronaca/expo-milano/expo-milano/expo-milano.html

- http://www.partecipami.it/files/CS_scali_dismessi_20.03.2007.pdf

http://www.02blog.it/post/4726/dagli-scali-ferroviari-dismessi-aree-verdi-e-nuovi-palazzi-il-new-deal-milanese

http://www.comitatojennerfarini.blogspot.com/

- http://www.skyscrapercity.com/showthread.php?t=483557

- http://milano.blogosfere.it/2009/03/gli-scali-ferroviari-dismessi-avranno-nuova-vita-nelle-aree-recuperate-saranno-costruite-nuove-strut.html

- http://milano.corriere.it/milano/notizie/politica/09_marzo_27/expo_infiltrazioni_ndrangheta_polemica_formigoni_ingroia-1501123717348.shtml

 

 

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