Niguarda allagata
25 Novembre 2002 Abbiamo dovuto assistere anche a questo, per la prima volta da almeno 50 anni il "borgo" di Niguarda ha subito un'esondazione del Seveso. E' dalla metà degli anni '70 che il Seveso esce periodicamente dal suo letto ogni qualvolta le precipitazioni sono superiori alla media. Però il fenomeno colpiva finora le sole zone di Pratocentenaro e di Viale Zara. Ora dopo giorni di pioggia, forse per "Par-condicio", il Seveso è uscito dal suo normale corso in via Ornato verso Bresso, e dalle ore 20:00 circa alle ore 23:30 ha gironzolato per le vie di Niguarda. Le vie innondate sono state: via Ornato (chiusa dai vigili dall'incrocio di via "Regno Italico" fino a via "Bauer"); via "Saluzzo" dove delle cantine sono state allagate; via Achillini; via Palanzone; via Cattaro; via Grivola; via Marmolada e il tratto iniziale di via Bauer. |
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Probabile ragione dell'insolito fenomeno (per lo meno per Niguarda) sono stati i lavori di copertura del Seveso tra la Trattoria California e via Aldo Moro (vicino al confine con Bresso). In quel punto il fiume è deviato da delle paratie per consentire i lavori di copertura che si protraggono da tempo immemore. I lavori iniziati nel 2000 ammorbano infatti la zona con notevoli disagi per gli abitanti. Così dopo il crollo del ponte di via Saluzzo la zona è di nuovo al centro di catastrofici fenomeni (in)naturali. Ancora non quantificabili sono i danni subiti dai cittadini e dai commercianti della zona. Tutto questo con la speranza che la nuova copertura del Seveso, da via Saluzzo a via Aldo Moro, non faccia diventare abituali questo genere d'avvenimenti. |
Com'erano i lavori nell'autunno 2001
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RISISTEMAZIONE VIABILISTICA A NIGUARDA: STATO DEI LAVORI A LUGLIO 2003 |
I binari nuovi su via Graziano, verso l' incrocio con via Hermada |
A
piu' di due anni dall'inizio dei lavori di risistemazione viabilistica
nel cuore di Niguarda,vediamo un po' a che punto siamo. In questa occasione vogliamo "documentare" lo stato dei lavori con un piccolo "reportage fotografico" ed analizzare alcuni punti che ci risultano ancora oscuri:
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L' incrocio di via Hermada/Passerini con via Ornato/Graziano Imp. |
1)
L'apertura di via Achillini e la chiusura al traffico di una parte di
via Ornato costringono le auto a giri complicati per attraversare
Niguarda. Un risultato, non so' quanto voluto, è stato che molti
automobilisti si sono riversati su altre vie di penetrazione di Milano.
I tempi d'entrata a Milano partendo da Niguarda (soprattutto al mattino)
sono così diminuiti, con buona pace di chi si reca al lavoro con i
mezzi pubblici, il decongestionamento del traffico sembra farsi sentire
fino a via Murat. 2) Un punto delicato diventa l'incrocio via Arganini / via Ornato/ via Bauer. Se il senso del traffico rimarrà l'attuale (come sembra) ci saranno sempre lunghe file in via Baeur per svoltare a sinistra in via Ornato per poi dirigersi verso via Terruggia e la Milano-Meda. Questa direttrice è particolarmente importante e bisognerà lasciargli un'adeguata scorrevolezza soprattutto se si vuole contrastare la Gronda Nord. Una situazione più precisa delle code che si formeranno si avrà quando sarà operante il semaforo che regolerà l'incrocio.
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La preparazione della sede dei binari nella parte nord vi via Ornato, le corsie per le auto corrono ai lati. |
3)
La risistemazione della parte nord di via Ornato è quasi terminata
(binari a parte), il colpo d'occhio è già orrendo adesso, con le
rotaie può solo peggiorare. Invece del fiume (finora malridotto ma
sarebbe stato da rivalutare) e delle piante di prima ora abbiamo una
bella colata di cemento a perdita d'occhio. Le transenne che
delimiteranno i binari renderanno ancor più triste la via (vedere per
credere). E' pur vero che se si voleva risistemare il percorso
tranviario non era possibile lasciarlo a lato della via Ornato, gli
innumerevoli passi carrai e le strade laterali rendevano il tutto molto
pericoloso. 4) Un altro dubbio sorge spontaneo: come mai con cotanta risistemazione viabilistica nessuno ha pensato a delle belle piste ciclabili ? Certo sarebbero stati piccoli tratti di pista, però se mai si inizia..... Questi tratti avrebbero avuto anche il vantaggio di collegare "ecologicamente" Niguarda con l'ingresso del Parco Nord". Tra l'altro, per come sono state concepite le corsie, strette, a senso unico e senza spazio laterale, alla prima occasione in cui un mezzo appena piu' grande di un'automobile dovesse rimanere in panne, rimarra' bloccata tutta la corsia per chissa' quanto tempo, con prevedibili scene da "ordinario ingorgo urbano".
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La sede dei binari in via Ornato, verso l' incrocio con via Palanzone. |
Lavori (forse) in corso |
Aggiornamento: Febbraio 2002 Sono passati due mesi da quando scrivevamo quanto sotto riportato e nulla o quasi è cambiato !!! Solo via Achillini ha visto una sua sistemazione con la creazione di qualche parcheggio in più rispetto a quanto sembrasse all'inizio. (la differenza rispetto a prima è comunque pesantemente negativa). Per il resto è tutto uguale, la cosa più inquietante e che la chiusura di una corsia su via Benefattori dell'Ospedale continua senza per altro che si intravveda la conclusione dei lavori. Ormai sono 4 mesi che il tratto di strada è chiuso e visto l'importanza della via non si capisce cosa possa mai passare per la testa del responsabile dei lavori. In quattro mesi si sarebbe potuto costruire un tunnel per la metropolitana, tanto più che il tratto interessato non è lungo più di 200 metri. Allora un dubbio ambletico sorge spontaneo: Che vogliano abbituarci ad un futuro "senso unico" ? A fine lavori trovarsi un senso di marcia sbarrato sembrerà normale dopo secoli di lavori !!!
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Dicembre 2001 |
Mesi per togliere di mezzo traversine e binari divelti, una chiusura di corsia, sotto il ponte della ferrovia in via Benefattori dell'Ospedale, che dura da cinque settimane solo per quello che sembra un semplice scavo, in aggiunta con la chiusura di via Achillini la prevista carenza di parcheggi provoca ogni sera delle vere cacce al tesoro. Intanto i lavori di consolidamento del letto del Seveso, previsti per la sua copertura, aiutano il franare del ponte di via A. da Saluzzo. I disagi ormai sono molteplici e anche i mezzi pubblici offrono il meglio (si fa' per dire) di se'. Per prendere l'OTTANTATRE negli orari di punta, bisogna condurre "un assalto alla baionetta" oppure aspettare diligentemente due o tre corse fino a trovare un metro quadro di spazio dove sistemarsi. Tutto questo in attesa (forse tra due anni) della mitica METROPOLITANA LEGGERA, praticamente il TRENINO di prima con l'aggiunta (si spera) di semafori intelligenti che però nulla potranno fare nei tratti di corsia non riservata (passando in centro a Niguarda oltre che difficile la cosa non sembra neppure auspicabile). Tutto questo senza neppure avere la speranza del COLPO DI TEATRO che in altri periodi avrebbe risolto tutto, "LE ELEZIONI MUNICIPALI", che infatti sono corse via senza l'immancabile sistemazione di tutti i lavori ancora aperti, come di prassi, una settimana prima della tornata elettorale. |
"Scopriamo" il Seveso |
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"Come sarebbe a dire ?" Qualcuno storcerà il naso, "è appena stato coperto ed ora ..." Bene, parliamone con calma.
Lo avevamo detto un po' "timidamente" nel nostro articolo sulle conclusioni del convegno "Il Futuro di Niguarda", ma ora vediamo che l'idea non è affatto peregrina, anzi, qualcuno si è già spinto molto più avanti, con la proposta per riaprire il Seveso e renderlo "fruibile" ai cittadini di Niguarda (vedi articolo nel riquadro a fondo pagina). Quello che è accaduto al Seveso è un po' quello che è accaduto a molti corsi d'acqua di Milano nell'ultimo secolo. Con gli anni venti del XX sec. inizia la copertura dei navigli, che fa scomparire la Milano delle vie d'acqua per far posto alla Milano delle auto. Anche il Seveso ha seguito piano piano questo destino: le coperture si sono via via succedute fino alla penultima degli anni '70, che portò all' interramento del tratto che va dall'incrocio di via Ornato con via Bauer fino a poco prima della Trattoria California; con la recente copertura dell' ultimo tratto verso Bresso, a causa dei lavori per la "metrotranvia nord", ormai il Seveso a Niguarda non è più visibile; e pensare che ancora una cinquantina d'anni fa i niguardesi vi facevano il bagno, e sulle sue rive cresceva una varietà di piante che non aveva pari in tutta la Lombardia. Ora qualcosa di "naturale" è rimasto solo nella parte alta del suo corso. Perchè allora parlare della riapertura del Seveso, oltretutto adesso che è appena stato completamente coperto ? Perchè la riapertura non è certo una questione di mesi, e neppure di qualche anno !!! Si tratta di guardare in là nel tempo, ai prossimi dieci e passa anni, cosa questa non abituale per chi regge le redini della pubblica amministrazione; infatti, a parte qualche progetto futuribile, gli appuntamenti elettorali scandiscono perfettamente i tempi dei nostri politici, senza lasciare spazio ad una visione piu' ampia. Tant' e' vero che progetti di largo respiro, che dovevano essere portati avanti con coraggio gia' dagli anni '70, in realta' non sono mai stati avviati, e così oggi ci troviamo con una città congestionata dal traffico, un centro storico senza abitanti, una situazione del verde pubblico per lo meno scadente in buona parte della città. Unica consolazione per la parte Nord di Milano la creazione del Parco Nord, che anche se partito un po' "in sordina", pian piano sta raggiungendo una forma adeguata, e rappresenta ormai un "vero" parco, fruibile dai cittadini. Tornando al Seveso e alle questioni connesse, va anche detto, piu' in generale, che il problema della gestione delle acque a Milano salta agli occhi di tutti: è da almeno un trentennio che ogni temporale fa tremare la parte nord della città, e non sono serviti scolmatori o quant'altro per migliorare la situazione. Il completamento della copertura del Seveso non risolvera' certo questa storica tendenza a "straripare". Come già detto nel secolo scorso Milano ha perso la gran parte dei "Navigli" che correvano lungo quella che ancor adesso si chiama "cerchia dei Navigli" (+/- l'attuale percorso della linea 94); l'antica via d'acqua ha lasciato posto all' attuale fiume di auto. Pensare "in grande" in questo caso potrebbe voler dire riaprire i navigli nel loro antico percorso, abbinando magari una linea metropolitana o una circonvallazione sotterranea sotto il percorso dei canali (non è fantascienza, con le attuali tecniche non sarebbe difficile, unico vero problema "tecnico" è il livello della falda acquifera che negli ultimi anni si è alzato). Certo, si tratta di riprogettare la viabilità di Milano, e come dicevamo prima di guardare un po' piu' "in la'" del proprio naso, ma potrebbe essere l' occasione per far posto in centro alle due ruote e ai mezzi pubblici. Volendo fare "pubblicità" alla città si potrebbe anche pensare ad una linea di trasporto sui canali che farebbe impazzire i turisti in visita alla città. Questo a Milano; Niguarda però non sarebbe da meno, con il Parco Nord alle porte, un fiume riaperto e con le acque pulite potrebbe essere il degno contorno ad un'area verde. Una passeggiata lungofiume, qualche panchina e una pista ciclabile lungo il suo corso renderebbero più vivibile questa parte di città. Per fare ciò però occorre pensare "con lungimiranza" ed affrontare davvero, a nostro avviso, almeno i punti seguenti:
Siamo consapevoli che è un' opera che ora pare "fantascientifica", ma se non abbiamo il coraggio di pensarla e proporla ora, i nostri figli e i futuri niguardesi dovranno convivere con una strada di pessimo impatto visivo (anche se adesso non e' ancora completata, non e' difficile prevedere che sara' cosi') e a Niguarda mancherà un fiume che ne ha segnato la vita per secoli.
Per saperne un po' di più: SEVESO UN FIUME DA SALVARE
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Tratto da www.amiciparconord.it:
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