Viaggio: SIRIA - GIORDANIA PRIMAVERA 1995

SIRIA - I parte 

 

Iniziamo il viaggio con il rischio di perdere la coincidenza aerea per Damasco. Le sorelline di Como indugiano un po' troppo tra lo scalo nazionale e quello internazionale di Roma ed al check-in, l'addetta agli imbarchi ci dice che non ci sono più posti sull'aereo. 

OVERBOOKING !!!!!!!!

Il panico dura pochi secondi e ci ritroviamo nostro malgrado in Business Class. 

Meglio di così non si poteva partire !

Arriviamo a Damasco senza problemi e con il resto del gruppo ci imbarchiamo su un pulmino diretto in città. L'arrivo in una capitale straniera è sempre un po' traumatico, il modo di vivere e di vestire differente fanno alzare le difese culturali, cose che a fine viaggio non si notano neppure, all'inizio destano sempre un po' d'apprensione.

L'apprensione dura comunque poco, ci ambientiamo subito trovando il paese splendido così come la sua gente.

La mattina dopo l'arrivo iniziamo a girare per Damasco, la città vecchia, il mercato (suq) e la moschea degli Omayyadi (foto). Gli Omayyadi sono la dinastia che resse per prima l'impero arabo appena creato e che fece di Damasco la sua splendida capitale nei secoli VIII e IX  d.c.

Moschea di Damasco

 

All'inizio del tour si compie però un piccolo dramma, la mia macchina fotografica, una mitica PENTAX ME SUPER non dà  segni di vita, PILE SCARICHE !!!

Dopo aver tentato di fare qualche foto con lo scatto fisso (la mitica funziona anche senza pile) chiedendo al prode Massimo i diaframmi giusti per il mio tempo di scatto di 1/125, capisco che è improponibile continuare così per tutto il viaggio anche perchè vorrebbe dire appiccicarmi a Massimo per altri 15 gg. (neanche fosse una bella ragazza). Quasi disperato dopo aver girato vari negozi "di fotografia" privi di qualsiasi cosa che non fossero pellicole per stampe a colori ecco il miracolo.

 

Vie di Damasco

In un negozietto nascosto in un  sottoscala, il proprietario tira fuori una scatola con un po' di pile in ordine sparso. Mi metto alla ricerca e dopo dieci minuti di prove, ecco che con un paio di pile la macchina fotografica torna in vita anche se con qualche lampeggio strano. Comunque sia, le pile funzioneranno ancora due anni coprendosi di lode.

Il giro della città vecchia è interessante e la gente cordiale. Da quelli che noi chiameremmo BAR gruppi di uomini intenti a bere e fumare il Narghille ci salutano (foto). La sera stessa anche noi proveremo a fumare dalla pipa ad acqua. L'odore che si sprigiona dal Narghilè è piacevole e cercheremo invano tutto il viaggio il tabacco dolce usato questa prima volta senza però trovarne di uguali.  La sera gustiamo con curiosità la cucina Siriana, simile a quella del resto della mezzaluna fertile con cui la Siria oltre alla cucina ha in comune lo stesso dialetto della lingua araba. 

Tornando in albergo scambiamo quattro chiacchiere con giovani dei paesi vicini venuti in Siria per studio o per  lavoro, sembrano un po' annoiati dalla vita notturna siriana (non proprio rutilante) e non perdono certo l'occasione per parlare con i turisti che capitano loro a tiro.

La colazione del mattino ci riserva una sorpresa, insieme alla marmellata ci viene offerto del buon pane arabo che arriva addirittura incelofanato. E noi che temevamo la sporcizia mediorientale !!! Lasciata Damasco ci dirigiamo verso nord e dopo aver visitato alcune antiche chiese cristiane arriviamo a Hama, città famosa per l'enormi "Norie" (ruote idrauliche che servono per rifornire la città e i campi circostanti d'acqua) che raggiungono anche i 20m di diametro. La città è tristemente famosa (seppur la vicenda sia stata tenuta ben celata dalle autorità) anche per la rivolta islamica del febbraio 1982, quando qualche decina di migliaia di persone morirono a seguito dell'intervento dell'esercito.

Hama - le norie

Chiesetta cristiana

Lasciato il primo periodo arabo e le ancor più antiche chiese cristiane, ecco spostarci nel XII sec. con l'imponente castello crociato "Krac dei Cavalieri" che ancora splendidamente conservato domina la valle sottostante, non lontano sorge il più arroccato castello del Saladino, già fortezza bizantina, poi araba quindi conquistato dai crociati e  in ultimo tornata agli arabi nel 1188 grazie all'azione del Saladino.

Tornando a ritroso nel tempo visitiamo Ebla e l'antica città fenicia di Urus, purtroppo non essendo quest'ultime  ben conservate, ci lasciano un po' perplessi. Solo gli appassionati di archeologia penso possano apprezzare quello che ai nostri occhi non appaiono altro che "quater sas".

 

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