Buonvento

Autocostruzione di un modello navigante (in scala 1:10)

 

L'autocostruzione e' un processo lungo e minuzioso; ci si arriva per gradi, passo dopo passo, e poiche' questo sito e' dedicato ai navigatori privi di ogni esperienza e poco inclinati naturalmente (inesperti e incapaci) proponiamo l' autocostruzione di un modellino scala 1:10 di un progetto dell' architetto Rodolfo Foschi."Buonvento" e' un 5.5m in compensato marino, costruito con il metodo cuci e incolla. La barca e' dedicata al piccolo cabotaggio, carrellabile da una comune berlina e dotabile di cuccette ,WC e cucinotto.

Sembra disegnata per le vacanze di una famigliola poco numerosa; il progettista stima il tempo di realizzazione in 600-1000 ore uomo e suggerisce la costruzione del modellino 1:10 per decidere se e' il caso di continuare sulla strada intrapresa o meno. Mi autoconvinco e decido di cimentarmi quantomeno nella costruzione del modellino. Acquisto due pannelli di compensato per modellismo da 1.5mm e comincio a tracciare i pezzi; trascuro la fase di ottimizzazione del compensato marino e seguo abbastanza fedelmente i consigli di tracciatura; la fase di taglio inizia dopo 7 ore dedicate al disegno. Provo con il taglierino ma poi, soprattutto per i pezzi piu' grossi uso il traforo ... un tuffo nella giovinezza. Decido di utilizzare un secondo compensato da 4mm per i pezzi che vanno incollati uno sopra l' altro, lasciando all' esterno il compensato "bello" da 1.5mm e all' interno quello piu' spesso.

Matita, righello e gomma, strumenti essenziali per la fase iniziale del progetto

In evidenza la sfiancatura per accogliere il bulbo

Questo mi permette una buona "aderenza" al progetto ed una certa economia sul materiale.; più avanti traccierò altri particolari. Cerco di rispettare la direzione delle venature del legno e la sua naturale curvatura; finito il taglio dei pezzi principali dello scafo, coperta esclusa, comincio l' assemblaggio. Utilizzo del filo elettrico a treccia per la fase di cucitura, parto dalla poppa come da indicazioni del progettista e metto assieme i 6 pezzi che compongono lo scafo; il manufatto comincia ad assumere le vaghe sembianze di una barca.Per tenere assieme i pezzi durante la fase di cucitura utilizzo del nastro adesivo e degli elastici, facendo anche modico uso di spilli.

 

Il tagliamare è un particolare delicato, congiunge i due fondi e i due fianchi e da forma alla prua. Qui a fianco la vista esterna e sopra  quella dall' interno; qui gli sforzi sono al massimo e per dare una forma "permanente"  allo scafo, e bagno il manufatto sotto il rubinetto dell'acqua.

A questo punto c'e' il taglio delle centine e della coperta che viene realizzata in due pezzi.

In queste foto la spina dorsale del natante e una prova di assemblaggio a secco: le sembianze sono quelle di un vertebrato d'altri tempi.

L'assemblaggio richiede una preparazione minuziosa e  l'uso di qualche stratagemma, come il fissaggio delle centine tenute in posizioni da pioli in legno (stuzzicadenti). Nelle foto qui sopra lo scafo comincia a prendere forma, ovviamente per il modello bisogna fare tutti i lavori interni prima di chiudere la coperta. Fondamentali le prove a secco e le misure precise.

Finalmente, finiti i lavori interni, zavorra del bulbo compresa, tiro su la coperta. Cominciano anche le finiture e stuccature dello scafo, ora la robustezza del manufatto permette di darci dentro con la carta  vetrata.

La scala per scendere ci vuole, ho risparmiato la mobilia .....le lande sono in alluminio, facile da lavorare.

Qui sopra si chiude anche la tuga con il suo copertino, non dopo aver fissato le lande (opportunamente forate) e predisposto la scassa per l'albero.

Nella foto qui a fianco la prospettiva verso prua del natante, ormai completa e dall' aspetto solido; dal boccaporto in primo piano, oltre alla scala è visibile il puntone dell'albero e le nastrature che coprono la zavorra in cemento (usare piombo per il modellino mi sembrava uno spreco).

Ho montato anche le falchette. Dopo le opportune stuccature e finiture è il momento della prima mano

Per lo scafo utilizzo i colori papali, bianco e giallo, per la coperta uso un flatino trasparente. Ormai il natante, inteso come scafo, è completo; d'ora in poi si lavorerà sui particolari e sull'attrezzatura.

Per realizzare la canalina dell' albero è bastato inserire una lama di  una sega per il ferro tra due manici con due distanziali della metà del diametro dell'albero; poi, inserendo il tubo, ho potuto fresare la canalina interrompendo il taglio prima del piede dell' albero e prima della formaggella.

Il timone è composto da 4 strati di compensato incollati, proprio come quelli veri, lungo il lavoro di lima. La ferramenta è in alluminio, recuperata da una lattina ... di birra ovviamente.

Sopra l'albero è un tubo di alluminio recuperato, in bella mostra la canalina con il tool utilizzato per fresarla.

Signore e signori ... il Boma ,con tanto di trozza e anello per il vang.

Ho ricavato passacavi e bitte da chiodi di alluminio, lavorandone la capocchia e usando lo stelo per fissarli. Il bittone di prua è in legno con stuzzicadente passante.

Finalmente si arma, le sartie sono fatte con del filo telefonico spelato, simula bene il tondino, forse non adatto a una barca di questo tipo ma di sicuro effetto. I copri arridatoi sono spezzoni di guaina di un filo elettrico.

Il paterazzo è  un po' sbirolo ma l'albero non è ancora stato fissato completamente, la piastra sulla patta d'oca fa bella mostra di se, visibili anche gli occhielli sui quali fissero' il paranco per tendere il paterazzo.

Ormai che cosa manca  ...... ah, si, le vele ! Nel caso del modellino l'acquisto del nuovo o di un buon usato non è contemplabile: infatti il fiocco  ... viene da un lenzuolo, cucito a macchina, i garrocci .... è il solito filo del telefono.

Lattina di birra tre spilli una fetta di chiodo di alluminio forato due spezzoni di  cannuccia di rame e il bozzello è fatto.

Il modellino ormai quasi completo, con tanto di vele in bella mostra

Le vele di prua sono issate, l'attrezzatura è completa ci vuole un po' di lavoro per cucire la randa con tanto di bugne e laringa, le stecche sono in legno, poi ci vogliono i matafioni, quando è pronta si inferisce il tutto nella canalina e  si issa anche quella.  Ormai ci siamo, tutto è pronto per il varo:

Il tutto è costato circa 98 ore di tempo, suddivise nell'arco di quasi due anni; è un decimo del tempo stimato di 600 - 1000 ore uomo per la costruzione del natante 1:1? bho, forse è solo un caso ma la proporzione sembra tornare. Circa 13 ore sono state dedicate ala tracciatura, è un momento importante.9 ore per l'albero e circa 6 per le vele ... ma qui sono stato un po' aiutato.

 

 

Vela do io Niguarda (Sito in Autocostruzione)

 

 

Indre'

Andem a ca'