INTRODACSCION

NODI FONDAMENTALI

Questa sezione vuole fornire alcune nozioni di base per avvicinarsi alla montagna in sicurezza e godere appieno delle emozioni che la montagna sa offrire, anche quando il percorso diventa un po' impegnativo e la salita oltre che l' uso dei piedi, richiede l' uso delle mani e di alcuni attrezzi, entrando nel terreno dell' arrampicata.
Precisiamo subito che nessuno della redasiun e' un esperto alpinista e quindi prendete con le pinze quanto riportato sotto, e considerate che il modo migliore per avvicinarsi all' alpinismo e' frequentare un corso e affidarsi a una guida esperta delle montagne che volete visitare.


Quello che troverete in queste pagine sono alcune informazioni che riteniamo utili, ma tenete presente che nessuno puo' sperare di essere in grado di arrampicare solo conoscendo alcune nozioni teoriche (men che meno leggendo solo queste pagine) e che l' unico modo e' frequentare la montagna e migliorare progressivamente la propria tecnica e la propria consapevolezza.

Detto cio' e' necessario fare subito una distinzione importante fra l' alpinismo propriamente detto (cioe' in ambiente montano) e l' arrampicata, soprattutto se intesa come arrampicata sportiva. Mentre infatti quest' ultima si svolge in genere in palestre di roccia (se non addirittura in strutture artificiali) ben attrezzate, ben chiodate e facilmente raggiungibili, l' alpinismo in ambiente montano presenta spesso difficolta' aggiuntive dovute al clima, alla conoscenza o meno del percorso, alla lunghezza del medesimo, alla fatica e alla disponibilita' di eventuali soccorsi in caso di necessita'. Queste difficolta' vanno tenute sempre nel dovuto conto e mai sottovalutate, come invece purtoppo viene spesso fatto da molta gente, con conseguenze a volte tragiche. 

Quindi, se riuscite ad arrampicare su un quinto grado in palestra, pensateci bene prima di affrontare alla leggera una via alpinistica a 3000 metri che presenta difficolta' "solo" di quarto grado, ne va della vostra pelle !!!

 

 

Una buona attrezzatura e un abbigliamento adeguato, quando si va in montagna o si arrampica sono fondamentali, visto che sono cio' che ci permette di salire in sicurezza. Quindi controllate sempre il buono stato e funzionamento dei materiali, e se avete qualche dubbio ... aggiornateli.
Qui di seguito riportiamo la descrizione di una dotazione "minima" di attrezzi di base per arrampicare in sicurezza:
 

IMBRAGATURA:  deve permettere una giusta regolazione, ne' troppo larga ne troppo stretta; anche se in certi casi puo' essere utile un' imbragatura completa, in genere e' piu' che adeguata la cosiddetta "imbragatura bassa", che e' composta da una fascia intorno alla vita e da due fasce intorno alle cosce.

CORDA: per arrampicare serve una buona corda da almeno 10 mm di diametro, anche se e' possibile usare due "mezze corde" da 8,5 mm appaiate. La lunghezza dev' essere di almeno 50 metri, anche se in alcune circostanze e' consigliabile la corda da 60 mt. Solo in certi casi (es: ghiacciaio) puo' essere utilizzata anche una singola "mezza corda" (8-8,5 mm). Attenzione all' usura della corda, che dipende anche dall' eta' della medesima; dopo qualche anno e' meglio cambiarla.

MOSCHETTONI : si dividono in alcune categorie; oltre ai moschettoni a chiusura a scatto "normale", ci sono i moschettoni di sicurezza con chiusura a ghiera (sono quelli da usare, sempre, nelle manovre di assicurazione) e i "rinvii", costituiti da una coppia di moschettoni uniti da una  fettuccia; questi ultimi servono durante la progressione per assicurarsi alla parete. Attenzione a controllare sempre il carico di rottura dei moschettoni, misurato in  Newton-metri, che deve sempre essere stampigliato sul   metallo.

moschettone di sicurezza a ghiera

rinvio

DISCENSORE: attrezzo metallico che consente di regolare la velocita' di discesa lungo la corda; ne esistono di diversi tipi, ma il piu' semplice e' un attrezzo a forma di "8", con un anello piu' grande e un piu' piccolo; oltre ad essere  impiegato per le discese in corda doppia, puo' essere utilizzato in alcuni casi per assicurare il compagno di cordata, al posto del nodo "MezzoBarcaiolo".

Discensore a "8"

 

Oltre al materiale descritto, e' necessario portarsi almeno qualche cordino (6-7 mm) o fettuccia per le manovre di autoassicurazione, un caschetto per ripararsi da eventuali detriti, sempre possibili, e utilizzare delle scarpe adatte: scarpette da arrampicata per salire sulla roccia, o almeno un paio di buoni scarponi, che sono comunque indispensabili se invece che in palestra si arrampica in montagna.
Quest' ultima considerazione sembra una banalita' ma purtroppo non e' difficile trovare gente che va in montagna con le scarpe da tennis. Se l' arrampicata si svolge in montagna, oltre a quanto citato, sono indispensabili anche materiali che permettono l' assicurazione in parete, visto che a differenza delle palestre di roccia non si trovano pareti gia' perfettamente chiodate: questi materiali sono molto vari, e comprendono friends, nuts, chiodi di varie fogge e misure, e sono in continua evoluzione, quindi noi non siamo certo in grado di fornire una descrizione esaustiva; solo una considerazione: si tratta in genere di cose di peso ridotto, quindi nel dubbio e' sempre meglio avere una dotazione abbondante, non si sa mai.

 

 

SALITA

La salita si svolge, di norma, in cordate di due persone: il capo-cordata, in genere piu' esperto e preparato,  e il secondo di cordata.
Ci si lega, imbragati, ai due capi della corda, tramite un nodo di sicurezza (Nodo delle Guide); mentre uno dei due sta arrampicando, il compagno lo assicura con opportune manovre, facendo scorrere la corda della quantita' necessaria per permettere al compagno di avanzare, e trattenendolo in caso di scivolata o caduta, sfruttando come nodo di assicurazione del compagno il nodo "Mezzo-Barcaiolo"; nel frattempo chi non arrampica e' sempre assicurato alla parete per mezzo di un nodo fisso (Nodo Barcaiolo).
Quando ad arrampicare e' il capo-cordata, il secondo "da corda" in modo progressivo al compagno, mentre quando i ruoli si invertono il capo-cordata "recupera" la corda man mano che il compagno risale verso di lui.
Il capo-cordata, una volta che la corda a disposizione sta per finire, cerca un posto per attrezzare una sosta (nelle palestre di roccia le soste sono in genere gia' ben attrezzate, se siete in montagna dovrete usare qualche chiodo o altro materiale); appena attrezzata la sosta il capo-cordata, come prima manovra si autoassicura alla parete (Nodo Barcaiolo), e solo successivamente comunica al secondo che puo' sganciare il nodo MezzoBarcaiolo con il quale stava assicurando il capo-cordata.
A questo punto il capo-cordata recupera l' eventuale corda in eccesso, assicura il secondo con il MezzoBarcaiolo e comunica al secondo che puo cominciare a salire; una volta raggiunto il punto di sosta, il secondo di cordata, come prima operazione, si autoassicura con un nodo Barcaiolo.

DISCESA

La discesa fa parte integrante dell' uscita alpinistica, e come tale non va sottovalutata, come invece a volte purtroppo viene fatto; giunti in vetta si corre il rischio di pensare "abbiamo finito" mentre la realta' e' ben diversa. Detto cio', e aggiungendo che conviene sempre cercare la via di discesa piu' semplice, puo' capitare la necessita' di effettuare una discesa in corda doppia.  In questo caso, dopo avere attrezzato un opportuno ancoraggio di sicurezza alla parete (nelle falesie in genere si trovano degli ottimi anelli o catene) si passa un capo della corda nel suddetto ancoraggio, e si raccoglie la corda in modo da formare appunto una corda doppia, ancorata alla parete.

Assicurazione del compagno di cordata tramite nodo mezzo-barcaiolo

 

L' assicurazione del compagno di cordata si puo' anche fare tramite il discensore a "8", come mostrato nella foto

 

 Si ancora la corda al discensore, agganciato all' imbragatura, e si scende a turno lungo la corda, utilizzando il discensore come regolatore della discesa; e' importante avere comunque un ulteriore nodo di sicurezza (machard o prusik) legato al cosciale dell' imbragatura, non si sa mai ! 
Solo un' altra considerazione: mentre scendete fate sempre attenzione a quanta corda vi rimane, e quando ne restano solo pochi metri ... cercate un nuovo punto di ancoraggio, dove attrezzare la sosta successiva.
 

Kit da ferrata

Un discorso a parte si puo' fare per le cosiddette "vie ferrate", che sono in genere percorsi di montagna gia' attrezzati con funi di sicurezza, catene e scalette per superare i passaggi piu' impegnativi.
Nel caso delle vie ferrate e' utile, anzi indispensabile, munirsi di un "kit da ferrata", che si compone di due moschettoni agganciati a due spezzoni di corda, e da una placchetta di metallo, chiamata "dispersore", che presenta alcuni buchi calibrati dove viene fatta passare la corda, e che va agganciata all' imbragatura.
Durante la progressione deve essere fatto un uso "alternato" dei moschettoni, sganciandone solo uno in corrispondenza dei punti di fissaggio del cavo di sicurezza alla roccia, e sganciando quell' altro solo dopo aver riagganciato il primo; in questo modo si ha sempre almeno un moschettone agganciato alla fune o alla catena di sicurezza; in caso di caduta, dato che il kit da ferrata e' fornito di uno spezzone di corda (lungo almeno un paio di metri) a valle del dispersore, questa parte di corda scorre lungo la placchetta disperdendo l' energia di caduta ed evitando il rischio del cosiddetto "fattore 2": infatti in caso di caduta va sempre tenuto presente il rapporto fra la lunghezza della caduta e la lunghezza di corda a disposizione per disperdere l' energia della caduta stessa: se la caduta e' lunga il doppio della corda a disposizione (da cui "fattore 2"), l' elasticita' della corda in genere non e' sufficiente ad ammortizzare l' energia, e il "colpo di frusta" che ne consegue e' quasi sempre letale !
 

 

Dato che l' alpinismo e l' arrampicata sono attivita' sportive, che impegnano sia la mente che il fisico, la tecnica di salita si impara piu' con la pratica e l' esperienza che non leggendo la teoria; ciononostante si possono fare alcune considerazioni che riteniamo utili: intanto quando si arrampica e' fondamentale disporre di un equilibrio stabile, mantenendo sempre almeno 3 punti di appoggio sulla roccia (2 piedi e 1 mano o 1 piede e 2 mani), andando a cercare il prossimo appiglio con l' arto 'libero'; inoltre va considerato che, almeno fino a gradi di difficolta' non eccessivi, e' meglio cercare di arrampicare "di piedi" piuttosto che "di braccia"; le braccia infatti si stancano prima, soprattutto se vengo mantenute in posizione contratta.
Nella progressione sulla parete le tecniche fondamentali sono l' aderenza piede-roccia (in questo sono indispensabili le scarpette, ci vuole un po' di tempo per fidarsi ma 'tengono' veramente bene) e le tecniche di "opposizione", quelle che in parole povere permettono di contrapporre, ad esempio, la trazione delle braccia e la pressione dei piedi, oppure di fare leva sulla schiena o sulla pressione contrapposta dei piedi, con le gambe aperte a compasso. Con queste tecniche e' possibile risalire lungo configurazioni rocciose come diedri, camini, lame di roccia eccetera.
 

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Lezioni di Tecnica e Nodi

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