Bergen: La citta', una delle principali del paese, e' gradevole e in una bella posizione; visitiamo quello che rimane della parte antica, cioe' un piccolo ma caratteritico agglomerato di case interamente di legno, ricostruite dopo l' incendio del 1702 che distrusse completamente la citta'. Facciamo anche un salto al locale mercato del pesce, sempre caratteristico nelle citta' di mare nordiche, dove campeggiano degli splendidi filetti di salmone, pesci e crostacei  di ogni tipo, che ci stuzzicano l' appetito; polverizziamo un paio di panini con salmone affumicato e burro: sara' la fame ma sono una vera bonta'. Alla sera ci concediamo una pizza e una birra, dopo giorni di alimentazione a base di panini e gelati, a causa dei prezzi che sono davvero proibitivi.

La zona dei fiordi: Da Bergen ci dirigiamo verso nord, rimanendo comunque sulla costa, anche se da queste parti "rimanere sulla costa" e' un concetto relativo:

Crostacei in bella mostra al mercato del pesce di Bergen

 

infatti gli innumerevoli e lunghissimi fiordi ci costringono a tortuosi andirivieni, e quelli che sulla cartina sembrano percorsi relativamente brevi, si rivelano piu' lunghi e faticosi del previsto. Questa e' comunque una zona bellissima, e vogliamo girarcela per bene. Ci dirigiamo verso Sogndal, uno dei centri principali lungo il Sognfijord, il fiordo piu' lungo (oltre 200 km) e piu' profondo (1300 m) di tutta la Norvegia. Raggiungiamo la cittadina alla sera , intenzionati a fermarci due o tre giorni, e a utilizzarla come base per visitare la zona circostante.

 

Caratteristiche case di legno nel quartiere vecchio, vicino al porto di Bergen

Sulla strada da Sogndal verso Trondheim, nel punto piu'elevato del percorso

 

La fronte del ghiacciaio "Nigardsbreen", propaggine del gigantesco "Jostedalsbreen", il piu'grande ghiacciaio dell' Europa continentale

Ci piazziamo in uno dei due campeggi appena fuori dal paese, e leggiamo su un depliant che prendiamo alla reception che Sogndal e' nota in tutto il circondario per l' atmosfera vivace e per una "swinging nightlife" che richiama gente dalle zone vicine ... la sera, dopo aver consumato una lauta cena a base di minestrina liofilizzata e wurstel scaldati sul fornellino da campeggio, ci dirigiamo speranzosi in paese, intenzionati a passare una serata un po' piu' "mondana" del solito, ma tutto quello che riusciamo a trovare aperto sono un paio di baracchini con bibite e panini e un bar con un po' di norvegesi sbronzi ... beh, come vita notturna non c' e' proprio male !!! 

Vicino a Sogndal ci sono le montagne piu' alte di tutta la scandinavia, e di conseguenza la maggior concentrazione di ghiacciai; in particolare lo Jostedalsbreen, che  e' il piu' grande complesso glaciale dell' Europa continentale: ha un' estensione complessiva di piu' di 1200 kmq e dal suo corpo principale, che si mantiene sempre sopra i 1000 metri di quota, si diramano diversi ghiacciai secondari, fra i quali il "Nigardsbreen", che e' in prossimita' del Centro Glaciologico Norvegese, e che decidiamo di visitare. Arriviamo in moto fino al lago generato dal ghiacciaio, e qui prendiamo un barchino che ci porta fino al fronte glaciale. Risaliamo il primo tratto, che e' abbastanza piano, e che ci permette di ammirare da vicino l' ambiente senza far troppa fatica. Per i piu' ardimentosi e' possibile affittare dei piccoli ramponi e proseguire, ma anche rimanendo alla base del ghiacciaio lo spettacolo e' assicurato, e si possono ammirare gli infiniti giochi di forme e di luci, che vanno dal bianco al blu intenso, generati dallo scioglimento del ghiaccio e dallo scorrere dell' acqua; abbiamo gia' visto cose di questo genere sulle nostre Alpi, ma quello che colpisce qui e' la quota, (il fronte dei ghiacci scende fino a 200-300 metri sul livello del mare !!!) e sono le dimensioni:  

 

e' tutto piu' grande, e in questo senso e' ancora piu' impressionante un' altra colata di ghiaccio, che andiamo a vedere in una vallata laterale, su consiglio di un norvegese: e' un incredibile salto di quasi 1000 metri, e anche se lo vediamo da lontano fa davvero impressione.

Da segnalare in zona anche il bellissimo Geirangerfijord, che visitiamo in un pomeriggio, e per raggiungere il quale attraversiamo la "valle delle fragole", dove un moltitudine di baracchini sulla strada vendono a prezzi ragionevoli i prodotti locali: le fragole sono veramente buone, e visto che l' appetito non ci manca di certo, ne facciamo una scorpacciata ...

Andalsnes e la zona dei Troll: Da Sogndal proseguiamo verso nord, in direzione di Andalsnes, una cittadina sulla costa a un centinaio di chilometri da Trondheim; la strada corre sempre in zone montuose, e saliamo fino al passo piu' alto del paese, a circa 1400 metri: 

La lingua glaciale del "NigardsBreen", con il lago generato dalle acque di fusione del ghiacciaio.

 

Il chiarore dell' alba sul mare dal campeggio di Trondheim, verso le 3,30 di mattina

il paesaggio e' glaciale, sembra di essere a 3500 metri sulle nostre Alpi, e il freddo e' davvero pungente; ridiscendiamo verso il mare seguendo le valli modellate a "U" in modo evidente dall' azione dei ghiacciai;  il tempo sta cambiando, e man mano che ci avviciniamo alla costa le nubi nere che coprono le cime delle montagne creano un effetto davvero "preoccupante" ma incredibilmente affascinante; riusciamo comunque ad arrivare senza prendere una goccia di pioggia, ci piazziamo in campeggio con l' intenzione di fermarci almeno un giorno. L' indomani il tempo peggiora, scende un leggera pioggerellina gelata, anche se ogni tanto c' e qualche intervallo che ci fa ben sperare; le cime circostanti, alte non piu' di 1400-1500 metri, sono imbiancate di neve fresca .... comunque non ci scoraggiamo, e saliamo al Trollstigen, un valico situato alla fine di una tortuosa strada di montagna, non distante da Andalsnes, e da dove si gode un bel panorama;  la zona e' caratterizzata da montagne con grandi pareti scure a strapiombo che contrastano con il verde intenso della vallata; 

 

questo e' il banco di prova delle nuove generazioni di climber norvegesi, e da queste parti c' e' anche qualche pazzo scatenato che pratica un' attivita' chiamata "sky-diving", che consiste nel gettarsi nel vuoto dalla sommita' degli strapiombi, muniti di paracadute.  Ogni tanto pero' il paracadute non si apre, e qualcuno si schianta; e' per questo che lo "sky-diving" e' stato vietato, ma va detto che  i "divers" non tengono in gran considerazione i divieti.

Trondheim: Nella tappa successiva raggiungiamo Trondheim, che fu antica capitale norvegese ed e' tuttora una delle citta' principali del paese. E' il punto piu' a nord del nostro viaggio, e anche se ormai siamo in agosto inoltrato le notti sono ancora incredibilmente brevi e chiare, alla sera c' e' una luce diffusa fino a dopo le 11.  

Case lungo il fiume a Trondheim, punto piu'a Nord del nostro giro, fotografate il giorno prima di partire per il lungo viaggio di ritorno 

 

Qui ci fermiamo qualche giorno per riposarci e vedere la citta'; la parte piu' caratteristica e' costituita dalle vecchie case in legno, allineate lungo il fiume, dove ci sono alcuni locali e ristoranti tipici; da vedere anche la medievale cattedrale gotica , costruita a partire da poco dopo l'anno 1000, e  il vicino palazzo arcivesovile. Andiamo a trovare Yngvild, un' amica che abbiamo conosciuto in Grecia qualche anno prima e che molto gentilmente ci ospita, malgrado abbia l' influenza. Gironzoliamo per la citta' insieme a lei e a una coppia di amici, Britta col suo simpatico e un po' strampalato fidanzato Mario, di origini boliviane.  La citta' e' in fermento per i preparativi alle celebrazioni del millenario, che avverranno due anni dopo, nel 1997; Trondheim fu infatti fondata nel 997 da re Olav Tryggvason alla foce del fiume Nidelva. 

Ritorno verso il sud: da Trondheim iniziamo il lungo ritorno verso il sud, attraversiamo i freddi altipiani prima di Oslo, passando da Lillehammer, che fu sede dei giochi olimpici invernali del 94. Dopo Oslo ripercorriamo all' incirca la stessa strada fatta all' andata, attraversando a tappe forzate prima la penisola scandinava e poi l' Europa continentale; particolarmente impegnativo il super-tappone con il quale attraversiamo la Germania in un giorno, da Puttgarden, al confine danese, giu' giu' per quasi 1000 km fino in Baviera, dove arriviamo sfiniti in uno sperduto paesino verso le 9 di sera, scoprendo oltretutto che l' unico bar che forniva qualcosa da mangiare e' chiuso per turno !!! Comunque a questo punto siamo quasi a casa, soddisfatti ma anche un po' stanchi: viaggare e' bello ma ...e' dura la vita del motociclista !!!

 

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