Viaggio: AUSTRALIA  PRIMAVERA  (in Australia) 2001 

6° tappa 

PORT DOUGLAS  (Cartina)

13/10/'01

Ci alziamo prestino, alle 4!! sbrigate le formalità dell'hotel, ci mettiamo un felpino ed andiamo a prendere la macchina, sono le quattro del mattino, ma ci sono 30 gradi, togliamo il felpino, se no cominciamo a sudare, e guidiamo fino all' aeroporto,  all' arrivo mettiamo le chiavi della macchina nell'apposita casella, infatti all' Avis non c'è nessuno. Per andare a Cairns si prende l'ultima tratta di un volo intercontinentale proveniente da Londra, i controlli sono un po' più severi del solito visto il periodo, fortunatamente un gruppo di militari egiziani si imbarca su un altro volo. Arriviamo a Cairns dove ci attende il pulmino dell' albergo, facciamo amicizia con altre due coppie italiane in viaggio di nozze, praticamente tutti gli italiani incontrati sono coppie in viaggio di nozze, solo un mio collega è andato con un amico ....Arriviamo dopo 60Km di strada costiera panoramica al resort località Port Douglas. 

Ci danno il plus "upgrade della camera" come honeymooners, in sostanza invece della camera normale ci danno una suite imperiale più grande del nostro appartamento con due bagni, due televisori, due condizionatori, salotto, due balconi, due tinelli, ferro da stiro, frigorifero, due kit per la colazione, due ventilatori sul soffitto e altre amenità. Anche il resto del resort è molto bello il Rydges ha piscina con idromassaggio isolotto e palme, ristorante, due bar, campi da tennis piscina annessa a centro fitness etc..

Mangiamo un panino al bar della piscina e poi con il Bus andiamo in paese a vedere un po' di negozietti. Unico neo le meduse urticanti che sono già  arrivate , non possiamo quindi fare il bagno nell' oceano, o meglio bisogna stare in una zona delimitata protetta da reti vicino al paese. La prima sera ceniamo al ristorante del resort  e ci scoliamo la solita bottiglia di champagne (Killawarra) gentilmente offerta dalla direzione.

14/10/'01

Finalmente non puntiamo la sveglia, ci alziamo con tutta calma mentre un pappagallino sbircia alla nostra finestra, dopo colazione andiamo a prenotare la crociera sul reef per il giorno dopo. 

Decidiamo di trascorrere un giorno tranquillo e con il Bus andiamo in paese. Facciamo un giro nel mercatino della città dove acquistiamo qualche souvenir e un libro per 2 aud poi ci spostiamo sulla four miles beach, la lunghissima spiaggia tropicale che fa da cornice al paese.

Le stingher ci costringono ad utilizzare solo una piccola porzione di mare per fare il bagno, ci accontentiamo del paesaggio e del clima che sono da mille e una notte. 

Mangiamo un panino mentre scriviamo la prima derrata di cartoline, torniamo al Rydges e facciamo una nuotata come si deve nella piscina grande, doccia e poi torniamo in paese per la cena.

Il Bus è abbastanza comodo, il paese è raggiungibile anche a piedi ma è una bella camminata. Adocchiamo un po' di locali poi scegliamo un "bistrot ausie"dove prendi da mangiare a un bancone, ti danno un numero con il quale ti individuano per portarti il pasto, nel frattempo vai a un altro bancone e ti prendi la birra, il caffè è gratis ma devi prenderlo nella sala delle slot machines dove c'è la macchinetta. Durante la cena vediamo anche un pezzo di gran premio motociclistico, si corre a Melburn. Il dopocena viene allietato da un gruppo di studentelli locali con del buon rock.

15/11/'01

Oggi ci aspetta il reef, torniamo ai soliti ritmi e ci alziamo alle 7 meno 10, passa il pulmino alle 8:20 e ci imbarchiamo sulla Calypso, un motoscafo d'altura di 25 metri. Ci spiegano un po' di cose e ci danno un the e un pezzo di torta, comincia la navigazione e lasciamo il porticciolo, il mare è calmo, passiamo vicino alle Low Islands, due isole gemelle prive di alture ma con una abbondante vegetazione che trabocca in mare, viste da riva sembrano un miraggio, unica costruzione presente il faro bianco e rosso.

 

 

 

Mentre ci appropinquiamo al primo punto di osservazione ci distribuiscono l'attrezzatura, siamo ormai a più di 20 Km dalla costa, la barriera si intravede, ci sono zone di acqua bassissima dove i coralli affiorano, queste acque sono pericolosissime, non tanto per gli squali o le meduse mortali, il marinaio assicura che non ce ne sono, ma per la navigazione, qui il capitano Cook si incagliò e dovette fermarsi per riparare la sua nave nel luogo dove sorge l'attuale Cook Town, ancora oggi lo sbarco viene ricordato con una festa in maschera. Arrivati al primo punto di osservazione ci fermiamo e, con molta cautela la barca viene ancorata.

Ci tuffiamo, l'acqua è bellissima ed abbastanza calda, i banchi corallini sono poco profondi, in alcune zone l'acqua è profonda mezzo metro, dove finisce la barriera il fondale scende prima a 10m e poi si inabissa a profondità ben più alte (o basse o fonde), c'è una gran quantità di pesce, qui le acque sono molto "fertili" e ogni pesce tropicale trova di che cibarsi, parte del reef  non ha più i colori di una volta ma ci sono scorci  favolosi. 

 

 

Per estensione la grande barriera corallina è la più grande del mondo e esserci in mezzo è veramente emozionante, dopo una mezz'ora abbonante torniamo sulla barca e ci dirigiamo verso un secondo punto. Navighiamo  per circa 40 minuti e poi attracchiamo nuovamente.

 

"Conchiglione"

La marea si sta abbassando e alcuni coralli affiorano, questa volta proviamo ad indossare la muta per vedere com'è,  all'inizio è un po' scomoda, ma quando siamo in acqua da quasi un ora apprezziamo il caldo che tiene. 

Anche qui siamo circondati da una miriade di pesciolini tropicali, ci sono anche parecchi conchiglioni da un metro e mezzo di diametro, arriviamo fino a dove il reef si inabissa, colti da un po' di sghega ritorniamo sulla barca dove ci aspetta il pranzo. Ci abbuffiamo di affettati, formaggi, salsine fresche, frutta tropicale e alla fine c'e' anche una torta al cioccolato; nel frattempo ci siamo spostati, non di molto, abbiamo ancora il boccone in bocca e ci tocca re-infilarci la muta e tuffarci di nuovo,

il paesaggio ormai consueto è sempre nuovo, questa volta ci richiamano con il gommone, è ora di tornare alla base, ci mettiamo a prua a goderci il vento e il sole caldo.Ritornati al resort ..... prenotiamo la gita di domani.Cena vicino al porto, ristorante italiano con i nostri amici bolognesi, poi passeggiamo tra gli splendidi velieri che affollano il porticciolo ......che voglia di prenderne uno.

16/10/'01

La gita di oggi prevede un' escursione nella foresta pluviale che in questa zona si estende fino al mare. Passa a prenderci un pulmino 4X4 da 13 posti con Ranger (40 anni circa, capelli biondi/bianchi lunghi dietro, il classico simpaticone "aussie" dalla battuta "inglese" sempre pronta). La nostra guida non smette mai di parlare e ci racconta tutta la storia delle piantagioni di canna da zucchero. Prima tappa significativa Daintree river,  il barcarolo, un capellone supertatuato, ci mostra un po' di uccelli strani tra i quali il famoso uccello dalla bocca di rana  e tre serpenti degli alberi, ci dice anche che in questa zona ci sono  dei coccodrilli lunghi 4 metri che potrebbero saltare il nostro barcone, largo  anch'esso  4 metri, senza lasciarci il tempo di scattare una foto, lui non ci attacca perché vede solo una cosa grossa che si muove lentamente,   ma non ne vediamo neanche uno. 

All' attracco ci aspetta il nostro ranger assieme a dei suoi colleghi, il giro che si fa è abbastanza fisso, dopo qualche barzelletta in inglese arriviamo al Daintree environment center dove saliamo su una torre di osservazione alta 23 metri, siamo appena sotto la volta della foresta, the Canopy, come la chiama il nostro ranger, una miriade di liane e rampicanti si inerpicano sugli alti fusti per guadagnarsi un raggio di sole. Risaliamo sul nostro veicolo e arriviamo ad un ristorante - bar nascosto nella foresta, mentre il gestore ci prepara un  grigliatone carne e pesce noi ci tuffiamo nelle gelide acque di un  torrente immerso nella fitta vegetazione. Il primo ad entrare in acqua è il nostro ranger (probabilmente deve farlo per contratto), poi ci fidiamo e ci immergiamo anche noi. 

Dopo pranzo  riprendiamo il sentiero per Emmager Creek, grazie al nostro 4WD guadiamo un fiume, poi torniamo indietro, mentre la guida continua a sparare cazzate  arriviamo a Cape Tribulation, qui la rain forrest si tuffa nel mare, e se non fosse per le meduse lo faremmo anche noi, la spiaggia è molto bella, il golfo è contornato da mangrovie da un lato e piante tropicali altissime dall' altro. Mentre torniamo verso "casa" ci fermiamo in un "area di servizio tropicale" un capanno nascosto nella jungla ai piedi di un torrente dove tartarughe e jungle-fish vengono pasturati dal nostro ranger con un tortino niente male. Riprendiamo il viaggio e facciamo un ultima tappa in una fattoria-piantagione dove degustiamo un gelato ai frutti tropicali, ce ne sono di molto strani, assaggiamo anche il Jack fruit che sa di cicca alla banana e poi torniamo al resort.

La giornata non è ancora finita e, dopo un tuffo in piscina andiamo a cena in paese. Ceniamo al "Mango Jam" localino abbastanza "in", a ricordarci che siamo comunque in un paese selvaggio arriva un topone grosso come un coniglio che passa sotto il nostro tavolo,  attiro l'attenzione  di una  cameriera che però non si scompone e ci rassicura ....forse perché è  una topona anche lei, ..... comunque ci spiega che il topo, unico roditore non marsupiale non importato è specie protetta e non si può quindi fare una disinfestazione !!

Continua --->  PortDouglas (segue)

 

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