Maurizio Ongaro: Il nostro gergo.

 

Il nostro gergo.

 
 

Prefazione

Tutti abbiamo un gergo o lessico. Un insieme di parole o frasi, dette idiomatiche, che utilizziamo per esprimerci tra di noi.

Spesso sono dettate dalla brevità e dall'incisività.

Altre volte dal desiderio di utilizzare frasi e parole proprie, personali.

Infine possono essere usate per mantenere una certa riservatezza durante discorsi condotti in pubblico.

Questa è una raccolta del nostro gergo.

E' importante sottolineare che non tutte le voci che lo compongono sono "inedite"; anzi la maggior parte sono il parto di altrui menti.

Fanno parte del nostro gergo perché sono da noi utilizzate. Noi, amici che si conoscono da lungo tempo e che hanno in comune tutta una serie di episodi, letture ed esperienze. Se fossimo in un contesto pubblico o istituzionalizzato si potrebbe parlare di...ese.

(Politichese, sindacalese... esquimese).

Mi è piaciuto raccoglierlo.

Tutto sommato era un peccato perderlo.

Le tradizioni orali finiscono rapidamente, seppellite dai limiti della memoria.

Proprio perché solo pochissime sono farina del mio sacco, vorrei devolvere qualunque eventuale provente all'Associazione per la lotta contro la Sclerosi Multipla.


 

... 2, LA VENDETTA.

Deriva dal titolo del film: "Rambo 2, la vendetta".

Viene usata preponendo il nome di una situazione o di una persona. Ad esempio, citando una ennesima figuraccia di un Tizio, si pronuncerà: "Tizio due, la vendetta".

Quando al ripetersi di un'azione la scusante dell'ignoranza non può più bastare. Usata anche come "Resa dei conti".

... CHE A SUA VOLTA PARLA DIRETTAMENTE CON DIO.

Identifica una persona molto influente o potente...

... CHE AL MERCATO MIO PADRE COMPRO'.

Tratto dalla canzone di Branduardi: "Alla Fiera dell'Est". Usato come finale troncante di una lunga descrizione.


 

... CON FRONDE DI QUERCIA IN ORO, SPADE MIT BRILLANTINEN.

Deriva dalla descrizione del massimo livello della Croce di Ferro, la famosa onorificenza militare tedesca ai tempi del terzo Reich. L'esatta definizione era: "... Croce di Cavaliere della Croce di Ferro, con serto di fronde di quercia in oro, spade e brillanti..."[1]

Serve a concludere elenchi di cose futili o capziose. Oppure viene usato per identificare che l'oggetto in descrizione è il più accessoriato o completo possibile, il top della gamma.

Per inciso l’onorificenza era questa, eccola:

Figura    1: Croce di Cavaliere della Croce di Ferro, con serto di fronde di quercia in oro, spade e brillanti.


 

... E FARE SCI ACQUATICO.

La frase iniziale sott'intesa è: "attaccarsi al cazzo", spesso descritta con gesto significativo.

Metaforicamente indica che ci si può attaccare al cazzo così tanto da poterci fare addirittura sci acquatico.

... ED E' UNA MORTE UN PO' PEGGIORE.

Deriva da una canzone di Guccini, "La canzone delle osterie di fuori porta"[2] e descrive avvenimenti squallidi o deprimenti.

... PIÙ UN TERZO CONTINENTE A SCELTA.

La frase trae origine da una serie di obiettivi del gioco Risiko!, seconda edizione.

Conclude, evidenziandone l'ingerenza, un elenco di condizioni particolarmente vessatorie o di difficile realizzazione.

A CACCAJATE.

Dialettalmente vuol dire a cucchiaiate.

Viene usata per descrivere largo dispendio o spreco di mezzi.

A ME NON DICE MAI NIENTE NESSUNO.

Deriva dal libro "La saga dei Forsyte".

La pronunciava un personaggio ogni qual volta apprendeva di essere stato tenuto all'oscuro di qualcosa.

Si usa anche, ironicamente, in tono falsamente autocommiseratorio, quando ci si accorge di essere stati tenuti all'oscuro da cose o fatti, spesso piacevoli.

A ME NON LA SI FA!

Frase usata ironicamente per sottolineare doti di acume, proprio od altrui.

A PARTE CIÒ, MADAMA LA MARCHESA...

Continuazione... "tutto va ben, tutto va ben!". Deriva da una canzone degli anni trenta.

Risposta a latori di descrizioni o notizie sfavorevoli, al limite del catastrofismo.

ABBIAMO VISTO SU ORIONE I CARGO SPAZIALI IN FIAMME...

Viene usato per dire che le abbiamo viste proprio tutte.

Era una delle frasi finali del film "Blade Runner".

In realtà l'esatta frase era la seguente:

"Bella esperienza vivere nel terrore. In questo consiste essere uno schiavo. Ho visto cose che voi umani non potreste immaginare: navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione ed ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser... e tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia.

E' tempo di morire".[3]

ACQUA E OLIO: TUTTO A POSTO?

La tipica frase dei benzinai.

Viene usata come risposta a richiesta particolarmente pressanti e vessatorie. Come per dire: "E poi, vuoi che faccia anche qualcosa d'altro?"

AFFITTASI! IL PROPRIETARIO PARTE!

Deriva da un fumetto, "Topolino  eroe della seconda guerra mondiale".

Evidenza l'appropinquarsi della conclusione, spesso ignominiosa, di una faccenda.

AFFOGARE NEL SUO SANGUE.

Dispregiativo: ci si riferisce ad una persona che meriterebbe di fare codesta fine atroce e fortunatamente impossibile.

AH! GIÀ! E' VERO! CAZZO!

Frase che si pronuncia quando ci si è completamente dimenticati di un appuntamento.

Spesso accompagnata da una significativa e rumorosa pacca sulla fronte.

Vedi: La notte del Grande Cocomero.

AIUTATEMI A DIRE COME E'...(BELLO/BUONO/BRAVO).

Usata come superlativo.

AL MOTTO DI...

Identifica un atteggiamento consolidato.

Si aggiunge una frase esplicativa, spesso del gergo stesso.

Ad esempio: "E così lui, al motto di «il risparmio è una sana virtù», ha acquistato quella tal cosa, anziché‚ quell'altra".

ALLORA LUI, ALLORA LEI, ED ALLORA IO.

Conclude, quasi troncando, una descrizione prolissa.

ALLUCINAZIONE EROTICA DI STURMTRUPPEN.

Come nell'omonimo fumetto di Bonvi, serve a descrivere donne incredibilmente brutte e/o grasse.

ALZA/O LA MANO DESTRA E DICO "LO GIURO"!

Affermazione solenne, rafforzativo.

Usata anche come sbalordita richiesta di conferma a notizie incredibili.

AMBARADAN.

Credo che sia di origini dialettali lombarde.

E' il nome di una città Etiope, salita agli onori della cronaca dopo la conquista dell'impero.

Portata alla ribalta dalla trasmissione televisiva "Emilio". Identifica un problema o complesso concatenarsi di cose, oppure una serie di oggetti, senza voler entrare nei dettagli. "Spiegami un po' tutto l'Ambaradan?"

AMPIO GESTO BAROCCO.

Deriva da una canzone di Guccini: "Scirocco"[4]. Per essere precisi nella canzone viene detto “Largo gesto barocco”, ma il senso è il medesimo.[5]

Indica un modo di fare evasivo oppure che non si desidera dare soddisfazione.

AMPUTARE E' MEGLIO, E' RAZIONALE.

Deriva da una strofa di una canzone di Riki Gianco.

Usato in contesti sentimentali dove un atteggiamento di stacco o rottura può essere molto più salutare di un patetico, costante ed autolesionista presenzialismo, inutile e controproducente.

ANELLO SOTTO IL NASO.

Descrizione figurata di cose o personaggi poco evoluti oppure non all'altezza della situazione.

APPARTENENTE ALLA CLASSE...

Termine tecnico marinaro.

In marina si usa per identificare un vascello. Si fanno spesso navi identiche, con nomi diversi così, per identificarle, si attribuisce la classe. Generalmente la classe prende il nome della prima nave di quel tipo varata.

Si usa per descrivere persone, utilizzando come riferimento altre persone già conosciute, che hanno caratteristiche caratteriali analoghe.

APPORRE UNA X SULL'APPOSITA CASELLA.

Deriva da una felicissima battuta del fumetto "Asterix  e il paiolo", ove, per meglio identificare il carattere burocratico di un esattore fiscale, il contenuto del fumetto era similare ad un formulario con le varie domande ed a fianco l'apposita casella per le risposte. Quando la domanda posta presuppone pochissime risposte, in genere un semplice si o no.

Esempio: "Ho russato questa notte? Apporre una X sull'apposita casella".

APPREZZO LA SOTTILE SFUMATURA.

Dal film di Frank Capra: "Angeli con la pistola".

La scena era le seguente: Una determinata situazione stava precipitando. Un maggiordomo, con molta eleganza, si stava apprestando ad uscire (diciamo pure scappare), con una valigia in mano.

Un gangster lo apostrofava:

"Dove stai andando?" - "Vista la situazione - rispondeva il maggiordomo - fuggo la nave che affonda” ”Con tutte e due le gambe rotte?" - chiese, sornione, il gangster. "Apprezzo la sfumatura" - rispose il maggiordomo, voltandosi sui talloni e ritornando al suo posto.

Si usa anche per comunicare di aver capito benissimo che l'interlocutore non ha alcuna intenzione di rispondere positivamente ad una nostra richiesta, ma sta diplomaticamente aggirando la domanda.

ARCHIVIARE SOTTO LA VOCE: "E CHI SE NE FREGA!".

Deriva da una felice rubrica della rivista satirica "Cuore". Identifica la propria opinione in merito a cose o fatti irrilevanti o superficiali.

Ovviamente è un lungo panegirico per comunicare il proprio disinteresse.

ARTICOLO QUINTO: CHI L'HA IN MANO HA VINTO.

Rappresentazione figurata della legge del più forte o di una posizione di superiorità.

AVER SCASSATO IL PEPERONE.

Ovvero, traslato, aver rotto il cazzo.

AVERE DUE CANINI CHE ARRIVANO AL PAVIMENTO.

L'idea è quella del Conte Dracula o di un vampiro.

Il rafforzativo esagerato implica che si ha uno smodato desidero di vendetta, ovvero affondare i denti nella gola del fedifrago.

AVERE PIÙ GUAI CHE CAPELLI.

Aggiungendo: "e non essere calvi".

Esternazione atta a specificare la quantità di guai che ci attanaglia.

BAMBINI! L'ORA DELLA RICREAZIONE E' FINITA!

Richiede o raccomanda un atteggiamento più serio o maturo.

BENE! BENE! BRAVO! BRAVO!

Approvazione ad un'idea oppure al comportamento di una persona. Spessa usata in senso ironico.

BISOGNA SAPER SCEGLIERE IN TEMPO, NON ARRIVARCI PER CONTRARIETÀ.

Trae le sue origini da una strofa di una canzone di Guccini  , "Eskimo".[6]

Consiglia, nelle decisioni importanti, il proprio arbitrio. Spesso usata, come nella canzone, in campo sentimentale.

BUZZICONE.

Dialettale romanesco. È il bidone della rumenta, quello grosso.[7]

Aggettivo identificante un personaggio grasso e volgare.

CAMMINARE CON GLI SCARPONI CHIODATI SOPRA L'ALTRUI AMOR PROPRIO.

Lungo panegirico atto ad indicare chi sta agendo in modo da recar danno al prossimo suo. Spesso usata come domanda onde evitare di procedere in tal disastroso senso.

CAMMINARE STRUSCIANDO LE NOCCHE PER TERRA.

Frase tratta dal libro "Scappa, scappa, galantuomo “ Di Max G. Rusca  e Tano Parmeggiani. La frase esatta era “…tendono ad appoggiare le nocche a terra piegando le ginocchia e a procedere a balzelloni…” ed è tratta dall’Oroscopo dei Gemelli.

Descrive una persona poco intelligente, assimilabile per comportamenti ed atteggiamenti ai primati.

CAZZO-VIRGOLA-PUNTO-ESCLAMATIVO.

Anche se non eccessivamente corretta dal punto di vista grammaticale, viene pronunciata letteralmente come rafforzativo in momenti di foga.

CE L'HAI IL GUANTO D'AMIANTO?..

Continua con: "...perché‚ qui c'è una bella patatona bollente..."

Quando si avvicina una fregatura.

CHE GUSTO C'E' POSSEDERE UNDICI FANTASTILIONI DI DOLLARI, SE POI NON CI SI FA UN PO' DI RUMORE ATTORNO.

Paradossale frase del fumetto, "Vita e dollari di Paperon De Paperoni".

Sembra incredibile che sia pronunciata da Paperone, eppure è così. Da proprio l'idea della rivalsa, oppure è il preludio di un inutile e copioso spargimento di denaro.

CHE TI SEI PERSO!...

Dal film "I mostri"[8].

La scena raffigurava un marito teledipendente (Ugo Tognazzi) che si pasceva davanti alla televisione di filmacci e porcherie varie, mentre la moglie, nella stanza accanto, lo cornificava ampiamente con l'amante di turno, raggiungendo livelli di sfrontatezza notevoli, quali mandare l'amante di soppiatto nella sala e servirsi un drink dal mobile bar. Tanto il marito, completamente assorto dalla televisione, non si accorgeva di nulla.

Nella scena finale il marito, finito lo spettacolo televisivo, si ritirava in camera da letto, e rivolgendosi alla moglie (ormai esausta) le diceva: "Che ti sei persa", riferendosi appunto al fatto che non si fosse fermata con lui a vedere la televisione.

Ironizza l'assenza a cose di poco conto.

CHI VA PER QUESTI MARI, QUESTI PESCI PIGLIA.

Modo di dire napoletano che indica che spesso i risultati sono conseguenti agli sforzi e, soprattutto, alle scelte effettuate.

CHIAMO MIO FRATELLO CHE HA FATTO LA TERZA MEDIA.

Antica minaccia che si recitava alle elementari ove, proporzionalmente, il fratello che ha fatto la terza media è una specie di colosso sia per età che per prestanza fisica. Modo di dire atto a specificare che in caso di ingerenza o minaccia si può ricorrere a qualcuno superiore, per modi o responsabilità.

CI PENSO IO! QUEL PIRLA DI UN SILVIO[9]...

Dalla canzone di Cochi e Renato, "Il reduce ".

Stigmatizza atteggiamenti di protagonismo.

CINGENDOSI LA FRONTE CON UNA FASCETTA COL SOLE ROSSO.

Narra la leggenda che i kamikaze, prima dell'ultima partenza, si apponessero alla fronte una fascetta bianca, che per quei popoli è il colore del lutto, con il simbolo del Giappone, ovvero un sole nascente.

Quindi, quando si parla di chicchessia che è partito cingendosi la fronte con codesta fascetta, implica una feroce determinazione ad attuare un atteggiamento aggressivo fino ai limiti dell'autodistruzione, una tipica partenza kamikaze senza ritorno.

CIUCCIO FA' TU.

Quando della cosa si deve occupare qualcuno preposto, generalmente una macchina, oppure quando la cosa è talmente automatica che non si prevedono problemi.

COMANDANTE A SALA MACCHINE...

In genere si aggiunge, imitandolo, il rumore scampanellante del telegrafo di macchina. (Tling! Tling!).

Disposizione ufficiale, parola d'ordine, diktat che non ammette repliche.

COME PAGAZIO, PITTAZIO.

Altro mottetto napoletano: utilizzando il latino maccheronico indica che così come si è pagato così viene effettuata la tintura della casa. Ovviamente questo vuol dire che l'azione è direttamente corrispondente ai mezzi forniti, soprattutto se scarsi ed insufficienti.

La frase può anche essere usata in modo riflessivo, ovvero "Come pittazio, pagazio".

Il che vuol dire che la ricompensa è direttamente proporzionale al lavoro effettuato.

COMINCIAVA ALLORA LA GUERRA SANTA DEI PEZZENTI.

Dalla canzone di Guccini  , "La locomotiva".[10]

Epoche remote, passate. Gli esordi contrastati di una situazione ormai consolidata.

COMPONENDO POESIE IN SANSCRITO CON LA DESTRA E RISOLVENDO EQUAZIONI DI SETTIMO GRADO CON LA SINISTRA: UN MODO UN PO' PUERILE PER SVAGARSI.

Dal fumetto "I pensieri di Pippo".

Prende in giro atteggiamenti di sovraoccupazione o di affettazione e sfoggio di cultura.

Le equazioni vengono spesso descritte, come rafforzativo nonsense: "equazioni di settimo grado della scala Mercalli".

CON CALMA E PER FAVORE!

Vecchia barzelletta rappresentante la resurrezione di Lazzaro. Era la risposta che dava Lazzaro dopo che Gesù, per la terza volta, esclamava: "Lazzaro, alzati e cammina".

Risposta piccata a richieste formulate in modo imperioso.

CON GLI OCCHI ROSSI ED IL CAPPELLO IN MANO.

Dalla canzone di De Andrè; "Bocca di Rosa". Identifica un atteggiamento remissivo, di espiazione.

CON I PENNACCHI E CON LE ARMI.

Dalla canzone di De Andrè; "Bocca di Rosa". Identifica intenzioni bellicose, oppure in pompa magna.

CON I TALLONI SULLA SCRIVANIA.

Persona dedita ad oziare sul posto di lavoro, oppure a fingere di lavorare. Figurato: mancanza di lavoro, oppure inconcludenza.

CON IL SORRISO SULLE LABBRA E LA MORTE NEL CUORE.

Frase di Giovannino Guareschi.

Qualora si affronti una situazione spiacevole senza darlo a vedere.

Usata spesso in forma ironica.

CON IL TESCHIO IN MANO.

Ovvero, come Amleto, in piena indecisione prima di agire. Tipico di chi deve scegliere tra due possibilità.

CON L'ELMO DI SCIPIO.

E' una frase dell'inno di Mameli.

Avere istinti battaglieri, oppure intenzione a risolvere una situazione in modo diretto, aggressivo.

CON L'ULTIMO SUO GRIDO D'ANIMALE.

Dalla canzone di Guccini  , "La locomotiva"[11].

Azione finale o definitiva in situazioni perdenti o contrastate.

CON LE PINNE, IL FUCILE, GLI OCCHIALI.

Deriva da una canzone degli anni sessanta di Edoardo Vianello, ed indentifica un completo equipaggiamento atto all'uopo, oppure un approccio a situazioni dense di aspettative, generalmente dal punto di vista sessuale.

CON UN GIRO DI PAROLE MI HA FATTO CAPIRE CHE A GENOVA C'E' IL MARE.

Dalla canzone di Cochi e Renato, "A me mi piace il mare". Identifica discorsi o interlocutori demagogici che stanno convincendoci a tutti i costi spesso contro il nostro interesse.

CON UN SACCHETTO DI PERLINE, ACQUISTARE MANHATTAN.

Narra la leggenda che un gruppo di astuti coloni olandesi acquistarono l'intera isola di Manhattan agli indiani proprietari con il contenuto di un sacchetto di perline e cianfrusaglie varie. Come nell'esempio storico, cercare di gabbare qualcuno o di imbrogliarlo, acquistando qualcosa ad un prezzo irrisorio.

Figurativamente un prezzo irrisorio.

CONFUCIO.

Deriva da un LP degli Squallor.

Tra un brano e l'altro, a mo' d'intervallo, venivano pronunciate frasi appartenenti alla vita quotidiana, quasi idiomatiche, aggiungendo il termine "Confucio", come se ne fosse lui l'autore. Una di queste era la famosissima "Fatti i cazzi tuoi! Confucio." A questo punto, per trasposizione, ogni qual volta si fa un breve e fugace accenno a Confucio, non si fa nient'altro che invitare l'interlocutore a tenere un atteggiamento riservato, oppure a rispettare la propria privacy.

CONSEGNARE LA DICHIARAZIONE DI GUERRA NELLE MANI DEI NOSTRI AMBASCIATORI.

Deriva dalla famosa dichiarazione di guerra mussoliniana del 6 giugno 1940.[12]

Identifica una discussione o litigio con chicchessia. Oppure l'intenzione a voler procedere contro qualcuno o qualcosa.

CONTRORDINE, COMPAGNI!...

Da una felice serie di vignette di Giovannino Guareschi. Evidenzia, ironicamente, un drastico cambio di situazione.

CORDATA.

Quando, in posto di lavoro, un dimissionario fa assumere dal suo nuovo datore di lavoro, ex colleghi del posto precedente. Si verificano così dei trasferimenti di dipendenti, da un posto di lavoro all'altro.

C.P.

Ovvero: cani e porci.

Dialettale.

Identifica una partecipazione massificata oppure un gran numero di persone conosciute.

C.V.D.

Ovvero: come voleasi dimostrare.

Qualora si verifichi l'evento predetto.

DARE LA BUONANOTTE AL SECCHIO.

Letteralmente: vomitare prima di riuscire ad addormentarsi.

DI TE NON CI SI PUÒ MAI FIDARE!

Qualora qualcuno non porti a termine un incarico, anche e soprattutto se molto gravoso.

DITE A MIA MADRE CHE NON TORNERÒ.

Dalla canzone di De Andrè, "Sally".

Sottolinea una situazione positiva che si vorrebbe prolungare in eterno.

DIVERTIRE ISTRUENDO E' IL NOSTRO MOTTO.

Deriva da un libro di Guareschi, "Il destino si chiama Clotilde". Frase scherzosa usata come preludio a spiegazioni di azioni o comportamenti.

DOPO AVERGLI STRETTO LA MANO BISOGNA CONTARE SE SI HANNO ANCORA TUTTE E CINQUE LE DITA.

Lungo panegirico per indicare persone malfide o truffaldine. L'idea sottintesa sarebbe che codeste persone riescano a rubare anche le dita della mano, durante la stretta iniziale.

DRITTO COME UNA SPADA.

Credo sia un'allocuzione romana. Indica chi procede dritto allo scopo, come una spada, appunto.

DUNQUE: NEL '70 HO CAMBIATO LA MOBILIA...

La frase deriva da una strofa della canzone "Tacchi, dadi e datteri" di Cochi e Renato.

Quando si inizia a descrivere, scherzosamente, una cosa che ha origini lontane e che non si desidera ricordarle tutte integralmente. Oppure per identificare una cosa che ha avuto origini lontane nel tempo.

DURANTE LA MARCIA REGGERSI AGLI APPOSITI SOSTEGNI.

La frase è abbondantemente riprodotta su tutti i mezzi pubblici milanesi. Traslata descrive, in modo molto figurato, il tipico e volgare gesto scaramantico che si usa per scongiurare l'eventuale malocchio.

In genere la frase viene accompagnata con un gesto identificante tali attributi.

Oppure viene usata, in senso figurato, come sinonimo figurato alla più volgare: "Attaccati al cazzo!".

E ALLORA CAPII, FUI COSTRETTO A CAPIRE.

Trae le sue origini da una strofa di una canzone di De Andrè, "Un medico". Evidenzia la situazione in tutti i suoi aspetti, spesso nefasti.

E ALLORA NO?

Risposta a commenti favorevoli o di approvazione.

E CHI SIAMO NOI, PER EVITARE O IMPEDIRE TUTTO CIÒ?

Quando si simula di accettare, con falsa rassegnazione od impotenza, una situazione che invece incontra il nostro favore o che ci siamo adoperati a realizzare.

E CHI SIAMO NOI, PER MERITARCI TUTTO CIÒ?

Commento ironico di constatazione di cose favorevoli o positive.

E IO CHI SONO, IL FIGLIO DELLA SERVA?

Spesso viene allungata con: "...il nipote della schifosa, l'erede di Kunta Kinte?".

Usata per esternare il proprio disappunto, qualora si venga esclusi da una decisione o situazione che avrebbero potuto benissimo interessarci o riguardarci.

E IO NON CI STO PIÙ, E I PAZZI SIETE VOI...

Deriva da una strofa di una canzone di De Gregori, "Alice". Proclama la propria disapprovazione.

E' LA QUINTA ORA ANCHE PER IL PROFESSORE.

Vecchio modo di dire del periodo scolare che segnala la stanchezza anche da parte di chi parla o decide, quasi a giustificare i suoi errori o sviste.

E, NEL CASINO, MI TIRANO SU ANCHE A ME...

Deriva da una strofa della canzone "Il reduce", di Cochi e Renato.

Descrive l'involontarietà, più o meno scherzosa, a giustificazione del proprio atteggiamento o comportamento.

E' L'OCCASIONE CHE FA L'UOMO LADRO E LA DONNA PUTTANA.

Piccola variante, per meglio dire aggiunta, al proverbio che spesso polverizza morale e scrupoli: adesso anche in versione femminile, sia pur non eccessivamente femminista.

E' QUESTA L'ORA D'ARRIVARE?

Generalmente si aggiunge anche: "Hai preso questa casa per un albergo?".

Commento di biasimo che festeggia l'arrivo dei ritardatari.

E' TUTTO UN COMPLESSO DI COSE CHE FA SI CHE IO MI TROVI QUI.

Strofa della nota canzone di Paolo Conte, "Bartali", prelude a complesse descrizioni che spiegano situazioni in corso, oppure viene usata appunto per evitare lunghi preamboli e venire subito al dunque.

ECCOLI! ECCOLI! ARRIVANO! ARRIVANO!...

Deriva da una frase del famoso libro di H. G. Wells, "La guerra dei Mondi". In seguito rappresentata radiofonicamente da Orson Wells. Veniva pronunciata da un cronista all'arrivo dei marziani. Infine venne ripresa dal settimanale satirico "Tango", simulando un bando di concorso per l'assunzione di avvistatori di missili a Lampedusa.

Viene usata per indicare l'apprestarsi di un determinato evento, cosa o persona, a lungo atteso.

ECCOLO QUI! IL BAMBINO!...

Identifica il punto focale o cruciale della discussione.

EHI LEPRE! TI RICORDI DELLA TARTARUGA!...

Viene citata nel film "Più forte ragazzi", quando i due protagonisti, Bud Spencer e Terence Hill, si giocano la macchina vinta a "birra e salsicce". Quando une dei due commenta il risultato parziale sinora ottenuto, l'altro risponde così.

Traendo spunto dalla famosa favola si vuole circoscrivere un atteggiamento affrettato od impetuoso, oppure a cantar vittoria troppo presto.

ERGERSI A MALA PENA SULLE ZAMPE POSTERIORI.

Frase tratta dal libro "Scappa, scappa, galantuomo “ Di Max G. Rusca  e Tano Parmeggiani. La frase esatta era “…qualche britanno si levava sulle gambe posteriori…” tratto dal 6 novembre.

Identifica persona poco intelligente o poco esperta, primordiale.

ESSERE AI MATERASSI.

Deriva da un modo di dire descritto nel libro e film "Il Padrino" di Mario Puzo.

Durante le guerre tra famiglie mafiose newyorchesi venivano affittati appartamenti vuoti, arredati appunto solo con materassi, in cui i picciotti si rifugiavano tra un'azione e l'altra. Questo per garantire la più assoluta segretezza ed impedire agguati nei posti conosciuti. Metaforicamente si indica così chi è letteralmente “in guerra”.

ESSERE IN UN GUSCIO DI NOCE.

Frase tratta dal libro "Scappa, scappa, galantuomo “ Di Max G. Rusca  e Tano Parmeggiani. La frase è presente sia il 2 marzo che il 25 dicembre.

Quando il ragionamento pone l'interlocutore in posizione di inferiorità.

Usata figurativamente per evidenziare un ragionamento vessatorio a cui non si può ribattere.

FAR PARTIRE UN AMPEX.

Come nel linguaggio telegiornalistico, identifica un discorso già conosciuto, che viene periodicamente ripetuto. La classica "menata" o predica.

Sono arrivato in ritardo ed ha fatto partire un ampex sul tema..."E' questa l'ora d'arrivare. Hai preso questa casa per un albergo?"

FARE IL CAN CAN SULL'OMBELICO.

Deriva da un arcaico fumetto della nostra infanzia, il cui protagonista si chiamava "Pedrito el drito". Come nella raffigurazione, desiderio di vendetta che sfocia in una pesantissima ritorsione.

FARSI BELLO CON LE PENNE DEL PAVONE.

Fare bella figura a spese altrui o con minimo sforzo.

FARSI UNA PADELLA DI...

Sottinteso "...cazzi propri".

Consiglia un atteggiamento riservato.

FATTELO TE L'UNIVERSO, SE SEI CAPACE!...

Da una strofa di una canzone di Guccini  , "La Genesi".[13]

Ha lo stesso effetto di "Provaci tu, allora".

Usata quando si ricevono critiche reputate non pertinenti.

FETENTONE.

Soprannome di Gabriele D'Annunzio. In seguito, a seconda delle contingenze, anche altri personaggi di spicco mondiale, quali Ciausescu oppure Saddam Hussein, infine Bin Laden.

FINE COME:..

Si aggiunge, a secondo dei casi:

- il sale grosso.

- il tabacco di seconda.

- la neve in Russia.

 

Identifica personaggi grezzi o poco evoluti.

FREGA SEGA.

Deriva dal film "Amici Miei", non so più quale dei tre episodi. E' un'allocuzione toscana dal chiaro significato di: "Non me ne frega nulla" che ha il vantaggio di utilizzare il minor numero di parole, raggiungendo quasi il ritmo di un veloce scioglilingua.

FRIT FRIT.

Sinonimo di denaro.

Deriva dal fumetto "Alan Ford".

E' praticamente il suono prodotto dallo sfregamento dei polpastrelli del pollice e dell'indice.

GABELLE.

Deriva dalla pronuncia affrettata e storpiata di una frase in romanesco, "G'ha a’ belle", inteso come "Ha la pelle". Si riferiva ad un cotechino con lenticchie presentato a tavola in occasione di un cenone di S. Silvestro.

Traslato è diventato un sinonimo di "...Come? Non ho capito niente!". Oppure di concetto esposto in modo incomprensibile.

GIÀ CHE SEI IN PIEDI.

Si usa generalmente a casa, ad esempio a tavola, quando non si ha alcuna voglia di alzarsi e si aspetta, con falsa e studiata indifferenza, che qualcuno si alzi per esternarlo: repentinamente ed a tradimento, proprio in quel momento la propria richiesta. Traslata si usa per richiedere un favore od una commissione, spesso non di lieve entità.

GIDDONE.

Termine gergale, credo sinonimo di attributo maschile, atto ad identificare persona stupida e goffa, di corto intelletto.

GIRANDO L'APPOSITO RUBINETTO ROSSO HA EFFETTUATO LA SCOPERTA DELL'ACQUA CALDA.

Barocchismo che saluta la declamazione di cose ovvie e scontate.

Infatti è tipico di parlare di scoperte scontate come "scoperte dell'acqua calda". Il rubinetto contraddistinto con il colore rosse è appunto quello dell'acqua calda.

GIRARE CON L'IMPERMEABILE.

Citando Walter Mattau nel film "Prima Pagina", si aggiunge anche: "E non pioveva da tre mesi".

In pratica raffigura il gesto tipico dei maniaci che, dice la leggenda, girino nudi paludati solo con un impermeabile che aprano al momento opportuno, ostentando il tutto.

Indica atteggiamenti libidinosi o desideri di conquista sessuale.

GIÙ IL CAPPELLO!

Elogiativo, spesso accompagnato dal gesto della mano come se si togliesse un cappello dalla testa, che saluta cose o azioni degne di approvazione.

GLI AUTORI VORREBBERO AVERE UNA GHINEA PER...

Frase tratta dal libro "Scappa, scappa, galantuomo “ Di Max G. Rusca  e Tano Parmeggiani. Più precisamente la frase era: Per ciascuno dei quali, gli Autori vorrebbero mezza ghinea)presente il 1° novembre.

Evidenzia il ripetersi o l'abbondanza di qualcosa.

GRANDE, GROSSO, INUTILE E STUPIDO COME UN’AUTO AMERICANA.

Barocchismo atto ad indicare persona o cosa grossa, ingombrante e stupida.

GUARDANDOLI NEGLI OCCHI SI VEDE LA NUCA.

Si usa per persone che non hanno un grande spessore mentale; anzi ne hanno così poco che, metaforicamente, non hanno cervello. Tanto che guardandoli negli occhi non si vede nulla, sino a vedere attraverso, ovvero sino alla nuca.

Ovviamente la frase ha notevoli arzigogoli, quali “vedere la parete posta dietro” oppure” la tappezzeria” e via via sino ad arrivare alla Ande. Ad Libitum.

HAI DETTO COTICA!

Commento rafforzativo a cose non di lieve entità.

Ha lo stesso effetto di: "Hai detto poco o un cazzo."

I BOTTONI DORATI HANNO FATTO VEDERE L'ANIMA DI RAME.

Cose che inizialmente sembravano bellissime, hanno rivelato ben presto difetti dovuti a superficialità o carenza di contenuti.

I DEBITI NON SI PAGANO QUANDO SI FANNO.

Frase molto solenne che invita a riflettere attentamente sulle conseguenze future delle proprie decisioni.

IDEMCIESSE.

Idem come sopra.

Conferma quanto detto in precedenza.

IHI-O! IHI-O! QUI CASCA L'ASINO.

Controbatte tesi fallaci o facilmente contestabili.

Spesso viene pronunciata indicando l'interlocutore come se fosse l'asino in oggetto.

I KNOW MY CHICKENS!

Banalmente: “Conosco i miei polli”.

IL CAPITANO DEL TITANIC DA' IL BENVENUTO A BORDO E COMUNICA CHE VA TUTTO BENE.

Quando ufficialmente si continua a negare l'evidenza dei fatti, anche se ormai palesemente disastrosi.

IL CARNEVALE IMPAZZA.

Frase tratta da una canzone di Guccini  , "La canzone dei dodici mesi"[14].

Può essere aggiunta ad altri luoghi comuni, più precisamente: "Le mamme imbiancano, i figli imbiancano, chi la fa l'aspetti ed il carnevale impazza."

Simboleggia il passare del tempo senza che avvengano sostanziali novità, dovute a non interventismo od ad immobilismo.

Una specie di "...campa cavallo..."

IL FRATELLO PIÙ FURBO DI SHERLOCK HOLMES.

Contrariamente al suddetto fratello, che nei racconti di Conan Doyle era molto più furbo del già astuto Sherlock, si soprannominano così persone poco "brillanti".

IL FREDDO GELO DELLE MANETTE AI POLSI.

Stigmatizza una condizione opprimente o, come minimo, vincolante. Generalmente riferita a situazioni sentimentali.

IL GENTILUOMO ISCRIVA ALL'ARMI SUE...

Frase tratta dal libro "Scappa, scappa, galantuomo “ Di Max G. Rusca  e Tano Parmeggiani.

Più precisamente la frase è: …E carichi l'arme sua…” citata sia l’8 gennaio (Ne’ duelli) che il 14 febbraio (Durante i terremoti), che il 5 ottobre (Dei segni e presagi), che il 1° novembre (In punto di morte).

Descrizione di stato d'animo od atteggiamento deciso od irremovibile.

IL GIOCO DELLE TRE ARANCE.

Metaforicamente il gioco di equilibrismo tipico dei circhi. Descrive il bluff di chi vuole dimostrare, in completa malafede, il perfetto funzionamento di qualcosa.

IL GIOCO DELLE TRE TAVOLETTE.

Deriva dal classico gioco d'azzardo, in cui il malcapitato pollo viene accuratamente spennato.

Viene eseguito con svariati mezzi: carte, tavolette rettangolari con fissato, mediante un elastico, una figura qualsiasi, oppure con tre piccole campanelle, sotto la quale giace un sassolino od un pisello.

Metaforicamente, imbrogliare qualcuno.

IL LAVORO RENDE LIBERI.

Traduzione letterale della frase "Arbeit macht frei" che compariva all'entrata dei campi di concentramento nazisti. Ironicamente identifica un lavoro od azienda particolarmente vessatoria, un compito ingrato, oppure il faticoso adempimento di un obbligo preso.

IL MIRACOLO DI SAN DON BOSCO.

Si riferisce all'estrazione da parte del santo di un numero infinito di castagne da un sacco, atte a sfamare dei bisognosi. Stigmatizza situazioni o persone sfruttate all'inverosimile, oppure cose molto onerose.

IL POKER NON E' UN’OPERA ASSISTENZIALE.

Come nel famoso gioco d'azzardo, evidenzia situazioni onerose o rischiose.

IL RISPARMIO E' UNA SANA VIRTÙ.

Usata ironicamente per stigmatizzare atteggiamenti micragnosi.

IL SANTO, DI MIRACOLAMENTO, NE FA V'ÜN SOLO PAR INCÖ[15].

Deriva da un delizioso pezzo di Dario Fo, la "Giullarata della resurrezione di Lazzaro". La giullarata è ambientata al cimitero, in occasione della resurrezione di Lazzaro. La frase, nel suo specifico, viene pronunciata dal custode del cimitero, che volta per volta si mette a vendere di tutto, dal biglietto d'ingresso per assistere al miracolo, alle sardine e, nella fattispecie, anche noleggiando le sedie. Per incentivarne il noleggio, descrive scene apocalittiche quali quelle che, durante il miracolo, la gente si spaventi e cada per terra battendo la testa, trapassando.[16] Ed aggiunge, con fare molto cinico e definitivo, appunto codesta frase. Come per dire che non si può sperare in un'altra resurrezione fuori programma.

Questa frase vien usata quindi per identificare situazioni od azioni abbastanza univoche, irripetibili, che non saranno più replicate.

IL SIGNORE METTA UNA MANONA SUL MIO/TUO CRAPONE.

Continuazione "...e lo stritoli come un uovo." (Facoltativo) Esclamazione invocante l'aiuto divino, sia esso di tipo conservativo oppure distruttivo.

IL VIALE DEL TRAMONTO.

Come dall'omonimo film, identifica una situazione che sta rapidamente ed inesorabilmente concludendosi.

Usata spesso in campo lavorativo, quando si viene messi su di un binario morto senza più possibilità di far carriera, magari sperando che dia le dimissioni.

Adesso si chiama «mobbing».

IMPICCARE CON LE SUA BUDELLA.

Metodo dispregiativo con cui si augura a chicchessia una tal orrida fine.

IN BARCA NON ESISTONO FANNULLONI!

Deriva da una scena di un film di Fantozzi. Il capo li invitava, benignamente, a bordo della sua barca; una volta a bordo, pronunciando la fatidica frase, provvedeva a fargli eseguire una caterva di incombenze varie.

Viene usato, ironicamente, quando qualcuno pretende da noi lavori copiosi in momenti impossibili o di ozio generale.

IN CASO DI EMERGENZA, ROMPERE QUI.

Unita ad un chiarissimo, per quanto volgare, gesto con le mani che indica le inguinaglie.

Indica l'inveterata abitudine a rivolgersi, in caso di bisogno o necessità, sempre alla stessa persona, generalmente l'interlocutore.

IN PIEDI SULLA SCRIVANIA.

Posizione di superiorità, da cui, in genere, si procede a prediche o feroci cazziatoni.

La frase va correttamente interpretata come superlativo di predica, molto spinta e senza remore o riserve.

Leggendaria quella di Mike Buongiorno, quando colse sul fatto la concorrente che leggeva dei fogliettini, durante le domande finali ad un suo telequiz.

INCAPACE DI ASSUMERE LA CORRETTA POSIZIONE VERTICALE PRIMA DELLE...

Lungo giro di parole, di guareschiana memoria, atto a indicare che una persona non usa svegliarsi od essere operativa prima di una certa ora. In senso lato identifica persona pigra o non mattiniera.

INCRODATO.

Termine alpinistico che identifica la situazione in cui versa lo scalatore quando non è più in condizione di muoversi, né in avanti, né di tornare indietro.

Allo stesso modo viene descritto lo stato d'animo di chi si trova in situazioni, figurate, analoghe.

Immobilismo, essere incastrati.

INDICE TELESCOPICO.

Deriva, con qualche evoluzione, da una canzone di De Andrè, dal disco "Storia di un impiegato".

La frase esatta era: "...Imputato!, il dito più lungo della tua mano è il medio, quello della mia è l'indice..." Pronunciata da un giudice identifica una situazione di assoluta superiorità, suffragata dai fatti.

Nel nostro caso, quindi, l'indice telescopico, generalmente citato oppure solo mimato, festeggia l'avvenuto pubblico riconoscimento che un proprio precedente giudizio di è dimostrato valido e corretto.

A tal fatta la frase può essere assimilato al famosissimo: "...l'avevo detto io...".

INGENUI AFFRESCHI RAFFIGURANO SAN... CHE...

Da una felice frase del libro "Scappa, scappa, galantuomo" Di Max G. Rusca  e Tano Parmeggiani.

Più precisamente la frase è “ ingenuo affresco attribuito alla scuola del Pallucchio XE "Pallucchio" , rappresentante San Codone che uccide il Creditore ” presente il 16 bis gennaio (GITA ALL'ABBAZIA DI GAVAZZATE) e quasi uguale “…decorato da ingenui affreschi (il generale Bava Beccaris che divora un operaio; Camillo Benso di Cavour fra Angeli e Santi).” presente il 10 luglio (ESCURSIONE AL SACRO MONTE DI BIAGGIONO).

Stigmatizza atteggiamenti di auto-incensazione per cose o fatti spesso di poca importanza.

Subito dopo il santo si citerà il personaggio in questione, infine dopo di che si citerà l'azione.

ISTIA BENINO.

Da una frase del libro "Scappa scappa, galantuomo" Di Max G. Rusca  e Tano Parmeggiani.

È citata il 18 marzo, tratta dalla ventisettesima ILLUSTRAZIONI di Giuseppe Giusti.

E' il saluto corbellatorio.

Viene usato per salutare e prendere in giro una persona, bonariamente.

L’EMOZIONE E’ QUASI UGUAL...

Deriva da una strofa di una canzone dei Gufi, “Vorrei tanto”, in cui il personaggio descrive che vorrebbe suicidarsi, ne descrive i vari metodi, ma conclude dicendo “... ma son timido e non oso / quasi quasi doman mi sposo / l’emozione è quasi ugual”.

Si usa per descrivere, scherzosamente, due situazioni assimilabili per quanto riguarda le emozioni che ne conseguono, anche se decisamente differenti tra loro.

L'ITALIA E' UN NUOVO IMPERO.

Comunica che si è finalmente verificato un evento tanto atteso.

L'OMINO DALLA TESTA PELATA

Soprannome identificante Benito Mussolini XE "Benito Mussolini"  o altra persona calva.

L'ULTIMA CIFRA IN BASSO A DESTRA.

Indica un atteggiamento decisamente micragnoso di chi, a fronte di un'offerta, guarda esclusivamente il totale finale, generalmente iscritto in basso, sorvolando su eventuali altri parametri comparativi. A volte è usato per troncare lunghe e fumose descrizioni che accompagnano una descrizione prolissa.

L'UOMO DAL CAPPELLO A SONAGLI.

Identifica una persona ridicola.

LA CAVALCATA DELLE VALCHIRIE.

La frase deriva dal film "Apocalipse Now", dove la "Cavalcata delle Valchirie" wagneriana veniva usata come guerra psicologica, diffusa ad altissimo volume dagli elicotteri durante l'attacco a volo radente di un villaggio. Atteggiamento polemico e combattivo di chi si appresta a chiudere un vecchio conto sospeso, anche con modi bruschi o senza dare possibilità di replica.

Tipico di chi decide di dare le dimissioni, seguite da opportuna chiacchierata esplicativa.

LA FESTA DELL'AMMAZZAMENTO DEL MAIALE.

La frase deriva da un libro di H. H. Kirst XE "Hans Hellmut Kirst" : "08/15. La strana guerra del Caporale Asch". Quando tutti sono al corrente di un'eventuale "resa dei conti", brusca richiesta di spiegazioni, azione dannosa, tranne il povero malcapitato.

LA FRESCA.

Sinonimo di denaro. Vedi anche "Frit frit" o "La polenta".

LA GRANDE FUGA.

Come nell'omonimo film, quando in un'azienda si verificano una serie di dimissioni in breve tempo.

LA LEGGE DEL MENGA.

Gergo XE "Libro: GERGO"  milanese; rimane sottinteso: "...chi l'ha nel culo se lo tenga...".

Rappresentazione figurata di una posizione d'inferiorità.

LA LEGGE DEL VOLGA.

Gergo XE "Libro: GERGO"  milanese; rimane sottinteso: "...chi l'ha nel culo se lo tolga...".

Rappresentazione figurata per interruzione di posizione d’inferiorità.

LA NOTA PROPRIETÀ TRANSITIVA.

E' assimilabile al noto sillogismo aristotelico.

E' un ottimo metodo per convincere chicchessia in modo quasi logico.

Un esempio:

Non pagare il biglietto del tram è un reato.

Anche uccidere è un reato.

Ergo: non pagare il biglietto del tram è assimilabile ad uccidere.

LA NOTTE DEL GRANDE COCOMERO.

Come nel fumetto di Linus, corrisponde l'apprestarsi di una scadenza, un appuntamento, un impegno. E' così chiamato anche un opportuna scherzo descritto qui sotto, atto a prevenire gli immancabili bidonari o distratti.

Vedi "Ah!, Già! E' vero, cazzo!”.

In pratica simboleggia anche il momento in cui avverrà un avvenimento importante oppure di una scadenza.

Burla per amici distratti: La notte del Grande Cocomero XE "La notte del Grande Cocomero" .

Qualora il gentiluomo possegga amici distratti, quali quelli che dopo confermati impegni, arrivato al giorno ed all'ora giusta, nonché luogo dell'appuntamento non si presentino all'appello e si ritrovi così bidonato, si accerti immanantimente con telefonate e dichiarazioni di guerra, che detto amico si sia dimenticato dell'impegno preso e che, trovandosi alle corde, l’amico distrattone così risponda: "ma tu potevi ricordarmelo prima...".

A questo punto il solerte gentiluomo non sbotti, né inveisca, né faccia massacro alcuno. Annuisca solo con fare acconsenziente e annoti il tutto, subito dopo, sul suo calepino.

Si preparerà così a fare lo scherzo della "Notte del Grande Cocomero".

Successivamente il gentiluomo, svanito ormai il ricordo del passato e cocente bidone, prenda pure altro appuntamento od impegno con amico suddetto, possibilmente un po' di là a venire. Una settimana può bastare.

Da quel momento in poi, si premunisca di avvisare quotidianamente l'amico distrattone, con messaggi sibillini del tipo: "Mancano enne giorni alla Notte del Grande Cocomero". Bello sarebbe variare ogni volta il supporto del messaggio. Vuoi con telefonata diretta in ufficio. Vuoi lasciando detto a casa. Vuoi pregando in famiglia di riferire. Vuoi tampinando i colleghi chiedendo di ripetere, lasciando bigliettini o inviare messaggi a terminale.

Oppure, sbizzarrendosi con telegrammi, telex, fax, volantini e messaggi in bottiglia; oltre che quant'altro venga in mente.

Se l'amico distrattone, prima della fine, sbotterà con frasi del tipo... "Ma mi ricordo sai..." od altro, il gentiluomo potrà procurarsi immanantimente copie registrate del pezzo di Wagner XE "Wagner"  "La cavalcata delle Valchirie" (vedi) e piombargli addosso a tradimento, rinfacciandogli con cura il passato bidone.

LA NOTTE E' ANCORA GIOVANE.

Tipica frase che giustifica il prolungamento di una bella serata.

Traslato, abbiamo tempo da perdere.

LA PAROLA D'ORDINE, CONSEGNATA IN BUSTA CHIUSA E DA APRIRE ALL'ORA ZERO, ERA...

Frase tratta dal libro "Scappa, scappa, galantuomo “ Di Max G. Rusca  e Tano Parmeggiani.

Più precisamente la frase è: “ L'ordine, consegnato ai generali e agli ammiragli in busta sigillata da aprirsi alle ore zero, è VINCERE.” presente, ovviamente, il 10 giugno.

Identifica direttive indiscutibili, intendimenti da cui non si può o non si vuole assolutamente deviare.

LA PROSSIMA VOLTA CHE RINASCO SCEMO...

Continuazione, "vado a lavorare..." indicando volta per volta luogo o posto che non si dimostri decisamente all'altezza della situazione.

LA RANA, IN SPAGNA, GRACIDA IN CAMPAGNA.

Frase che identifica risposte vacue, date da persone poco intelligenti.

Vedi anche "Gabelle".

LA SCATOLA DI CACHI, I DISCHI DI LITTLE TONY, LA MOGLIE...

Strofa di una canzone di Dario Fo, cantata da Jannacci: "Ho visto un Re".

Finale ironica, che tronca un lungo elenco, oppure usata per descrivere le scarse proprietà personali.

LA SCELTA DI SOFIA.

Nel libro e film omonimo identificava la madre che doveva scegliere, nel campo di concentramento, quale figlio salvare. L'altro veniva mandato a morte. Un gioco della torre XE "Gioco: della Torre"  orribile ed all'ennesima potenza.

Spesso viene utilizzato per indicare una situazione che implica una scelta che si rivelerà pesante e greve di conseguenze in tutti i casi, spesso in campo sentimentale, quando qualcuno o qualcuna deve per forza scegliere tra due possibili alternative.

LA SCENA...

Annuncia, enfaticamente, la descrizione particolareggiata di situazioni.

LA TRÜEDA!

E' la pronuncia di "La trovata", dal dialetto emiliano. Identifica l'idea geniale che risolve il problema.

Usata anche ironicamente per identificare rimedi ben peggiori dei mali.

LA VIA DEL FANGO.

Tipico atteggiamento che contraddistingue l'amante lasciato, che tenta in tutti i modi di riconquistare l'antico bene con tutti i mezzi a propria disposizione, sino a rendersi ridicolo o suscitare pena, senza peraltro ottenere l'effetto voluto.

Vedi "Amputare è meglio, è razionale"

LASAGNONE.

Aggettivo identificante persona o cosa goffa o stupida.

LASCIARSI CRESCERE L'ERBA SOTTO I PIEDI.

Atteggiamento poco accorto di chi si fa sorpassare dagli eventi, senza pensare di prevenirli od organizzarsi.

Usata come negazione è il sinonimo di persona accorta, acuta. "Non è certo un tipo che si fa crescere l'erba sotto i piedi".

LAVATI ZOZZO', CH'E' CARDA[17].

Dal libro "Scappa, scappa, galantuomo “ Di Max G. Rusca  e Tano Parmeggiani.

Più precisamente la frase è “«Come on, paisà! Sozzone, vieni a lavarti che ti fa bene! Vieni che è calda!»” e si trova al 6 novembre.

Quando, con tono di superiorità, si consigliano abluzioni, oppure si invita qualcuno a compiere un passo lungamente ponderato.

LE MADRI DEI PIRLA SONO SEMPRE INCINTE E FANNO SPESSO DEI GEMELLI.

Parodia della famosa frase di Leo Longanesi. Usata per commentare azioni eseguite da persone di disarmante stupidità.

Vedi "Oroscopo Gemelli" oppure "Mangiatori d'olive".

LEI M'INSEGNA!

Il miglior modo per dare dello stupido a qualcuno.

LIMONE SOTT'ACETO.

Termine identificante persona decisamente acida o, come si dice in gergo napoletano, "sprucida".

LINEA NON SCHERMATA.

Quando non si può parlare liberamente perché c'è qualcuno in ascolto.

LO SUPPONEVO, LO SUPPO, FIN DALL'ALTRO IERI...

Da un fumetto di Jacovitti, "Cip l'arcipoliziotto".

Classica situazione di preveggenza del giorno dopo, oppure constatazione amara al verificarsi della peggiore ipotesi preventivata.

LODEVOLE INIZIATIVA.

Identifica, scherzosamente, la propria approvazione.

MA CERTAMENTE, BUBU!

Risposta canzonatoria a richieste imperiose. Tipica frase dell'orso Yoghi, di Hanna e Barbera.

MA CHE FORTUNA HAI/AVETE AVUTO AD INCONTRARE NOI.

Dalla canzone di Bennato, "Il gatto e la volpe". Ironicamente, qualora un nostro intervento possa risolvere una situazione.

MA COME ABBIAMO FATTO, SINORA, A FARNE A MENO?!

Ironizza su cose irrilevanti e di poco conto.

MA NOI NON CI SAREMO.

Deriva da una canzone di Guccini  , dal titolo omonimo[18], ed identifica la precisa intenzione di non voler partecipare a decisioni od avvenimenti scomodi.

MA TIRAMI FUORI IL NEMICO...

Continua con..."Che ci faccio un culo così...".

Dalla canzone di Cochi e Renato, "Il reduce ". Simboleggia il desiderio e la disponibilità di svolgere un'azione, in questo momento impossibile.

MACCHINE AVANTI/INDIETRO TUTTA!

Frase di tipico stampo marinaro.

Evidenzia la decisione presa di procedere senza indugi.

MAL DI TESTA DA CAMPANARO, (O DA QUASIMODO).

Si usa definire così un mal di testa molto forte, come se si fosse, in quel momento, sotto delle campane che suonano a stormo. La variante "da Quasimodo XE "Quasimodo - non Salvatore - l'altro" " è un arricchimento ed è riferito al personaggio del libro "Notre Dame de Paris", di Victor Hugo, che per l'appunto, faceva il campanaro.

MALE NON FARE, PAURA NON AVERE.

Tipico modo di dire, che però in questo caso identifica ironicamente che occorre essere prevenuti anche in caso di completa estraneità ai fatti, come dimostrano migliaia di casi di errori giudiziari.

MANEGGIO MACCHINE DA CENTINAIA DI MILIONI...

La frase deriva da una battuta del film "Rambo 1". Continuazione: "Sarò ben capace di..."

Il miglior preludio ad una figuraccia.

MANGIARTI A COLAZIONE E CAGARTI TUTT'INTORNO.

Modo di dire molto forte, atto a descrivere una persona con una spiccata personalità, che può facilmente superare un ostacolo, nella fattispecie la personalità dell'interlocutore, sino a fagocitarlo ed assimilarlo senza alcuno sforzo.

"Quella è una tipetta che, se vuole, ti mangia a colazione e ti caga tutt'intorno".

MANGIATORI DI OLIVE.

La definizione, che ricalca il famoso quadro di Van Gogh XE "Vincent Van Gogh" , "I mangiatori di patate", identifica con una velata allusione, persone con poche cervello.

Deriva da una nostra recente esperienza in una particolare provincia italiana, che ometterò accuratamente, ove notammo atteggiamenti decisamente sciocchini. Mentre ci interrogavamo sulle motivazioni che piagavano quelle sventurate lande, arrivammo alla conclusione, probabilmente non suffragata da esatte motivazioni scientifiche, che la responsabilità di tali carenze cerebrali derivassero dalla qualità delle olive locali.

MANUALITÀ DA ISPETTORE CLOSEAU.

Essere pasticcioni e quasi incapaci di poter eseguire qualsivoglia lavoro manuale. Come Peter Seller quando interpretava il famoso Ispettore.

MEDAGLIA, MEDAGLIA.

Deriva da un vecchio cartoon che si intitolava "Dastardly & Muttley". In essa uno dei personaggi, Muttley, era un cane che ogni qual volta commetteva un'azione meritoria di approvazione si metteva sull'attenti davanti al suo riferente e, quasi a mezza voce, borbottava appunto: "Medaglia, medaglia".

Viene usata quando si desidera veder riconosciuto un merito, presunto o reale.

MEDAGLIETTA DI GIO' POMODORO.

Fare un bidone. Non mantenere un impegno preso.

Tutto ha origine da una cerimonia in cui era atteso il Sindaco di Milano, all'epoca Carlo Tognoli.

In sua vece comparve un assessore che recitò il testo di un telegramma di scuse: "Impossibilitato partecipare alla vostra manifestazione, causa impegni precedentemente presi, formulo i migliori auguri ed invio una medaglietta di Gio' Pomodoro".

MESTIE' DA BOJA, FA IL...

Dalla giullarata di Dario Fo, "Bonifacio VIII". Commento ad azioni faticose o poco gratificanti.

Usata anche in caso di autogiustificazione ironica.

METODO GALILEO FERRARIS.

Sarebbe il tormentone.

Prendendo spunto dall’istituto di Torino XE "Torino" , citato ad ogni segnale orario comunicato per Radio, ogni qual volta viene comunicato un segnale orario.

Viene usato per sollecitare, ricordare, rammentare e rimarcare. Il tutto condito da squisita cortesia ma fermezza.

METODO PAPILLON.

La frase trae origine dal famoso libro e relativa riduzione cinematografica, dal titolo "Papillon".

Si riferisce al metodo che utilizzavano i galeotti per trasportare i propri averi. Riponevano i suddetti in un bossolo, contenitore chiudibile ermeticamente. Una volta chiuso veniva riposto nello sfintere.

Il metodo Papillon quindi, raffigura il loco ove riporre, volta per volta, il soggetto della discussione.

Traslato, identifica la fregatura.

METODO PRUSSIANO PER DARE LE DIMISSIONI.

Praticamente significa chiudere una persona in una stanza con una pistola con un solo colpo in canna e non aprire la porta fino a che non si sente lo sparo.

Alla stessa stregua si identificano situazioni la cui conclusione è stata forzata al massimo da parte di interventi esterni.

METTERE LE MANI AVANTI.

Praticamente: palpare le tette.

Viene unita al gesto, significativo, con le mani tese innanzi a se. Si usa in contesti erotici o di approcci sentimentali pesanti.

MIRE ESPANSIONISTICHE.

Avere l'intenzione di corteggiare chicchessia.

MISSION IMPOSSIBLE.

E' il nome di un vecchio videogame tratto da una serie televisiva da cui poi hanno tratto anche un paio di film.

Come in quel contesto, identifica uno scopo od un obiettivo smaccatamente impossibile, molto contrastato, di difficile realizzazione.

M.P.C.

"Manco po' o' cazzo".

Frase dialettale napoletana che identifica che non si ha alcuna intenzione di...

NE ABBIAM VISTI GENI E MAGHI USCIRE A FROTTE... PER SCOMPARIRE...

Deriva da una canzone di Guccini  : "Canzone di Notte n° 3"[19].

Identifica quando arrivano, con prosopopea e leggerezza, esperti o consulenti per risolvere problemi che poi, alla prima difficoltà, scompaiono perché non all’altezza.

Infine gente capace più a parlare che ad agire.

NECESSITARE DI UN AUTOCARRO DI MINCHIA.

Secondo un'antica polemica maschilista spesso l'unica cura per le donne isteriche (vedi anche "Limone sott'aceto") sarebbe una robusta ed intensiva cura a base di sesso.

Mi pregio astenermi da qualunque valutazione sull'argomento, non avendo prove né a favore né contrarie atte a convalidare scientificamente tale tesi.

Nel caso si sposi questa tesi si usa indicare la cura con tale arzigogolata definizione.

NEL POKER I CONTI SI FANNO SEMPRE ALLA FINE.

Spesso, anche all'ultimo minuto, una situazione può rovesciarsi completamente.

NELL'ADEMPIMENTO DEL PROPRIO DOVERE.

Mentre si sta svolgendo un incarico, oppure con piena ragione di...

NELL'ORDINE...

Preludio ad elenchi dettagliati.

NEMMENO DIPINTO (O IN EFFIGE).

Rafforzativo di negazione, usato scandendolo a mo' di coro da stadio, per evidenziare il proprio parere contrario.

NO! NON STO SBAGLIANDO, TU TREMI!

Dalla canzone di Battisti. "Fiori rosa, fiori di pesco".

Quando si crede che l'ex partner abbia avuto dei ripensamenti e desideri riallacciare una relazione.

Vedi anche:

- “Amputare è meglio è razionale”.

- “La via del fango”.

NOI DUE NON ABBIAMO PIÙ GNONTE DA DIRCI.

Deriva da una vecchia battuta dei film di Stanlio ed Ollio. Modo di dire ironico, per esternare la propria bonaria delusione o disapprovazione.

NOI SIAMO PROFESSIONISTI.

Elogia, con autoironia, il proprio comportamento degno di nota, oppure all'altezza della situazione.

NON AVEVO ANCORA FATTO UN'OSTIA!.

Dalla canzone di Cochi e Renato. "Il reduce".

Falsa modestia di fronte a complimenti ricevuti, anche se immeritati.

NON CI E' STATO PROPRIO RISPARMIATO NIENTE!

Frase storica attribuita all'Imperatore Austro-Ungarico Francesco Giuseppe, come commento ad una serie di disgrazie o lutti che accompagnarono il suo lungo regno (1848-1916): la fucilazione del fratello in Messico XE "Messico" , il suicidio XE "suicidio"  del figlio primogenito, l'uccisione della moglie, pugnalata da un anarchico.

Commento, ironico, a qualunque inconveniente incorso, anche se lieve o irrilevante.

NON CI TENGO, NE' CI TESI MAI.

Frase tratta dalla canzone di Ettore Petrolini, "Gastone". Commento, ironico, a qualunque complimento ricevuto, oppure negazione ad interesse per qualsiasi cosa.

NON FATE L'ONDA (2 VOLTE)

Metaforicamente identifica una situazione in cui si è immersi fino al collo nella merda, per cui ogni singola azione può compromettere definitivamente il tutto.

NON SI BUTTA VIA NIENTE!

Usato ironicamente per commentare atteggiamenti micragnosi o conservatori.

NON SO CHI MI TRATTIENE DAL TAGLIARMI LE TUE VENE.

Da una canzone degli Skiantos. Dimostrazione, sia pur sgrammaticata, di feroce disapprovazione.

NON SPINGETE, SCAPPIAMO ANCHE NOI!

Era il titolo di una canzone dei Gufi.

Usata per definire quando una situazione sta precipitando e conviene uscirne al più presto.

NON TUTTI I GIORNI E' PASQUA!

Modo di dire che evidenzia il fatto che determinate eccezioni si verificano di rado, nel caso dell'esempio solo una volta all'anno.

NON TUTTI SANNO CHE... OVVERO LA TRECCANI DEI POVERI.

E' una rubrica della Settimana Enigmistica.

Preludio ad una rivelazione curiosa.

NOTO UN NETTO MIGLIORAMENTO.

Quando in realtà il miglioramento è decisamente irrisorio o irrilevante.

O COSÌ O CON POMÌ.

Deriva dallo slogan di una vecchia pubblicità e identifica la mancanza di alternative.

OGNUNO CANTA COME PUÒ LE LODI DEL SIGNORE.

Modo commiseratorio e forse anche un po’ snob che stigmatizza atteggiamenti un po’ ingenui, forse anche stupidi.

ON THE MOUNTAIN...

E' una strofa dell’inno americano.

Ricordo di averla sentita nella scena finale del film "Il cacciatore". Rappresenta il tipico modo d'agire americano, ad esempio l'intervento militare in Vietnam.

Traslato, identifica un modo di fare ingenuo ma determinato e non scevro da pesanti conseguenze.

OPERAZIONE:

Come in ambiente militare identifica, con un nome di fantasia, una determinata situazione od intenzione.

OROSCOPO GEMELLI.

Frase tratta dal libro "Scappa, scappa, galantuomo" Di Max G. Rusca  e Tano Parmeggiani.

In quel libro venivano esposti i vari oroscopi in modo molto caricaturale. I Gemelli, ad esempio, venivano descritti come quasi handicappati, incapaci dal compiere qualunque azione se non corroborati da dettagliate istruzioni o indicazioni. Tale oroscopo è presente sotto il giorno 31 maggio.

Allo stesso modo, una persona descritta come "Oroscopo Gemelli" è, praticamente, un imbranato.

PALLA BIANCA/NERA.

Antico metodo di votazione usato a Venezia. Bianca identifica approvazione. Nera invece significa respinta, disapprovazione, negazione.

PANZER CON/SENZA LA RETROMARCIA.

Un Panzer è un tipo volitivo.

La presenza o meno della retromarcia identifica la prerogativa a cambiare opinione oppure ammettere i propri errori, qualora sopravvengano nuovi risvolti.

PARACADUTATO OLTRE LE LINEE NEMICHE.

Ovvero, quando l'incarico che bisogna svolgere non avrà la collaborazione di nessuno, piuttosto ne subirà intralci da più parti.

PASSARE IL TUTTO A "PROFITTI & PERDITE".

Metterci una pietra sopra.

PASSARE AI TITOLI DI CODA.

Salutare.

PATENTE E DOCUMENTI!

La tipica frase dei tutori dell'ordine quando fermano un'automobilista indisciplinato.

Rappresenta la possibilità di un incontro con le autorità che potrebbe avere risvolti negativi.

"Si, potrei anche fartelo, ma in caso di: «patente e documenti!«, chi ne risponde?".

P.C.

Privato e confidenziale.

Raccomanda la maggior riservatezza possibile.

PERCHÉ QUANDO PARLO IO PARLA IL PIRLA.

Tipico rafforzativo utilizzato quando un proprio pronostico, con il tempo, si verifica.

PESCHINO.

E' un tranello, un trabocchetto.

Deriva dal gergo dei pescatori. Identifica una apparente concessione, di grande o piccola entità, che nasconde una successiva richiesta o situazione vessatoria ben maggiore alla concessione iniziale.

PISCIARE IN TESTA.

Scarsa considerazione, mancanza di rispetto nei confronti di qualcuno. Oppure non riconoscere un incarico, una funzione.

PISCIARSI A LETTO E POTER DIRE SONO SUDATO.

Quando la situazione consente di poter dire o fare ciò che si vuole.

PIÙ FALSO DI UNA BANCONOTA DA TREMILA LIRE.

Visto che le banconote da tre mila lire non esistono ancora (chissà in seguito, magari a causa dell'inflazione…); si identifica così una persona con atteggiamento smaccatamente falso ed ipocrita.

Vale ovviamente anche per le monete da tre Euro oppure per quelle da tre dollari. Per una ragione a noi invisa e sconosciuta i multipli di tre, nelle monete e banconote, son accuratamente evitate.

PIUTTOSTO MI FACCIO AMMAZZARE

Negazione solenne.

P.M.S.

Ovvero: pochi, maledetti e subito.

Vecchia frase idiomatica che viene pronunciata come richiesta del pagamento pattuito.

Traslato, identifica il ricordare un impegno preso, sia economico che di altro genere.

POLENTA.

Sinonimo di denaro.

PRIMO PREMIO MARIANGELA FANTOZZI 20xx.

Identifica, con un lungo giro di parole, una fanciullina decisamente brutta, come l'omonima figlia nei film di Fantozzi.

Viene aggiunto anche l'anno per dar modo a più di una di entrare nel novero.

PREMIO NOBEL PER L'INTELLIGENZA.

Identifica persona o situazione molto poco astute. Infatti li si stigmatizza dicendo che "Non prenderà mai un premio Nobel per l'intelligenza".

PRENDERE PER IL COCCIGE.

Da un fumetto di Jacovitti.

Prendere in giro.

PROFANARE AD ALTA VOCE IL NOME DI DIO INVANO.

Ovviamente bestemmiare.

PRONTI A FAR FUOCO!

Essere pronti, aver concluso tutti i preparativi.

PUOI DIR GIURO, FRATELLO.

Usato come affermazione.

QUA C'E' GENTE CHE VUOLE DORMIRE.

Scherzosamente detto per interrompere attività che non incontrano il nostro favore.

QUALCUNO DEVE PUR FARLO QUESTO SPORCO LAVORO.

Quando, con falso spirito di sacrificio, ci si appresta a compiere un'azione già preventivata.

QUALUNQUE SCIMMIA DI INTELLIGENZA MEDIA SAREBBE CAPACE DI...

Il miglior preludio ad una figuraccia.

QUANDO SI TRATTA DI MANGIARE...

Continuazione: "... ci sono sempre tutti".

Polemizza con il fatto che il maggiore presenzialismo si ottiene solo per cose piacevoli, ad esempio andare a mangiare tutti insieme.

QUI C'E' GENTE CHE LAVORA.

Scherzosamente detto per interrompere attività che non incontrano il nostro favore.

QUI NON CI SONO CAZZI DA APPENDERE.

Tratto da una canzone degli Squallor; "Berta".

Trova origine da un aneddoto popolare napoletano in cui, il marito tradito, prese l'attributo dell'amante colto in fragrante e dopo averlo debitamente reciso, lo apprese alla porta di casa, onde sconsigliare eventuali imitatori.

Usato come chiusura polemica ad un discorso come per dire : "Non c'è niente da fare".

RAGAZZINO, LASCIAMI LAVORARE!

Tipica frase usata dagli imbonitori nei mercati.

Qualora si riceva una richiesta od un appunto per un lavoro già fatto o per una situazione già prevista.

RAGLIA! RAGLIA! GIOVINE ITA(G)LIA.

Penso che derivi da un fumetto od un diario XE "Diario"  di Jacovitti.

Usata per evidenziare atteggiamenti italioti.

RAPIDO COME UN FULMINE ED INVISIBILE COME UNA FAINA.

Lungo barocchismo atto ad identificare una persona od un'azione così rapida da sembrare quasi invisibile. Quasi un cartone animato.

RISPOSTA MAI NON GIUNSE: SPIEGAR NON SO IL PERCHÉ.

Da una canzone di Jannacci. Usata per descrivere situazioni in cui non si è avuto riscontro alcuno.

SALUTARE COME IL PRINCIPE CARLO.

Metaforicamente quando si è ottenuto un così gran vantaggio da rendere molto difficile la rimonta e quindi potersi permettere un atteggiamento di presa in giro nei confronti degli inseguitori.

SANA GINNASTICA DA CAMERA.

L'atto sessuale.

SCARAMELLARE L'ULTIMO METRO DI MINCHIA.

Ignoro esattamente cosa voglia dire il termine gergale o dialettale "scaramellare". Il resto mi pare abbastanza chiaro. Identifica persona o situazione che sta esacerbando all'inverosimile.

SE NO NON VEDO CHI!

Frase tratta dalla canzone di Gaber: "Io, se fossi Dio".[20]

Quando si parla, spesso in prima persona ed ironicamente, di un personaggio idoneo alla situazione proposta.

SE NOI VENDESSIMO CAPPELLI, LA GENTE NASCEREBBE SENZA TESTA.

Tipico proverbio ferrarese, stigmatizzante il Fato contrario in una qualsivoglia attività, sia commerciale che non.

SE NON LA SMETTE, COMPRO LA CITTÀ E LA LICENZIO!

Deriva da un fumetto di Walt Disney: "Vita e dollari di Paperon De Paperoni".

La frase, pronunciata appunto da Paperone, veniva rivolta ad un giudice. Raffigura il tipico atteggiamento sbruffone di chi, con i soldi, può avere ragione di qualunque cosa.

Oppure dimostrazione di forza, in pieno diritto.

SENTI, PIRLA!

Tratto da una famosa canzone degli Squallor; "Berta". Frase iniziante una replica, durante una polemica.

Oppure, come nella canzone, identifica una situazione sentimentale, ove uno dei due partner implora i favori dell'altro l'altro e l'altro risponde in modo molto negativo.

SIAMO IN PIENO SURREALISMO.

Commento a situazione contorta, illogica, irreale.

SIGILLATO!

Dalla canzone di Cochi e Renato, "Il reduce ".

Impossibilità ad agire.

SIGNORI: UN PROFESSIONISTA!

Stigmatizza un comportamento degno di nota, oppure all'altezza della situazione.

SIMPATICHE DOMANDINE... (UN SACCO DI).

Qualora un comportamento non onesto o cristallino venga colto in fragrante, magari dalle autorità.

"Non vorrei che in seguito qualcuno mi facesse un sacco di simpatiche domandine..."

SIMPATICO PARTICOLARE.

Scherzosamente identifica il punto focale della discussione, oppure un particolare molto importante, finora tralasciato. "Si, mi va benissimo; eccezion fatta per il simpatico particolare..."

SINDROME DEI CENTOTTANTA GRADI.

Atteggiamento diplomatico e paraculo che consiste nell'aspettare l'altrui enunciazione o proposta, per poi poter comodamente rifiutare adducendo impegni assolutamente incompatibili. Trae origine dal tipico atteggiamento spesso usato onde evitare di andare in vacanza con personaggi poco graditi.

Esempio:

"Dove andate in vacanza quest'anno?

Mah! Pensavamo di andare in Grecia, e tu?

Io pensavo di andare in Finlandia".

(o viceversa).

SINDROME DELL'HINDEMBURG.

Prende nome dal famoso dirigibile Zeppelin, che negli anni '30 faceva servizio di linea attraverso l'oceano, tra Berlino e New York XE "New York" . L'ultimo volo si concluse con un tragico incendio XE "incendio" .

Rappresenta l'atteggiamento tipico del consulente che si vede chiedere cose assurde. Come se a bordo dell'Hindemburg fosse stato richiesto, da parte di un personaggio armato di un sigarone, un fiammifero. Dopo aver cortesemente più volte spiegato che non è conveniente, il consulente deve accontentarlo. Soprattutto visto che in questo caso l'azione non pregiudica assolutamente l'incolumità di persone, ma spreca solo soldi del committente.

Quello con il sigarone, per intenderci.

SINDROME DI FRANKESTEIN.

Ovvero, aver creato un mostro.

Quando una propria idea, oppure una persona da noi istigata o semplicemente consigliata, all'atto pratico si rivelerà completamente lontana delle aspettative iniziali.

Oppure, più raramente, un atteggiamento sentimentale, atto a creare un'ipotetica unica persona con più spasimanti. Nel senso che da ognuno prende un pezzo, metaforicamente parlando.

SINDROME DI PASQUALE CAFIERO.

La canzone di De Andrè, Don Raffaè[21] cita testualmente:

 

“Io mi chiamo Pasquale Cafiero

e son brigadiero del carcere oinè

io mi chiamo Cafiero Pasquale

sto a Poggio Reale dal ’53

e al centesimo catenaccio

alla sera mi sento uno straccio

per fortuna al braccio speciale

c’è un uomo geniale che parla co’ me

 

Tutto il giorno con quattro infamoni

briganti, papponi, cornuti lacchè

tutte l’ore co’ ‘sta fetenzia

che sputa minacce e s’à piglia co’ me.

 

Quanto tutti, immotivatamente o senza correlazione, ci eleggono a capro espiatorio o ci chiedono ragione di cose indipendenti dalla nostra volontà.

La parte della canzone in grassetto, la seconda strofa, cerca di descrivere chi ci sta eleggendo a capro espiatorio.

SINDROME DI QUASIMODO.

Ovvero: "Perché non sono fatto di pietra come te"? Frase pronunciata da Quasimodo XE "Quasimodo - non Salvatore - l'altro" , personaggio principale del libro "Notre Dame de Paris" di Victor Hugo.

Quasimodo XE "Quasimodo - non Salvatore - l'altro"  pronuncia la frase rivolto ad un doccione della cattedrale, risaputamente in pietra e raffiguranti mostri mitologici.

Si usa pronunciare questa frase in due casi: o per segnalare la propria rassegnazione nei confronti dei rovesci della vita, oppure per identificare l'atteggiamento di chi si sente troppo brutto o sfigato in campo sentimentale.

SINDROME DI "STREHLER È SEMPRE STREHLER".

Deriva dal film "Ho fatto splash" di Maurizio Nichetti XE "Maurizio Nichetti" . Tra le altre cose Nichetti si trova a fare la comparsa in uno spettacolo di Strehler: "La Tempesta" di Shakesperare. Nella fattispecie deve fare l'onda. La tempesta, appunto, era raffigurata da comparse che correvano sotto di un telo bianco per dare l'idea delle onde. Quando Nichetti si cimenta succede un casino ed, ora della fine, crolla miseramente tutta la messa in scena, comprensive di isole e navi.

In mezzo a tutto quel casino, due spettatrici con l'aria saputa commentavano: "Eh già, Strehler è sempre Strehler".

Questo atteggiamento è tipico dei critici che, al cospetto di un'opera d'arte, cercano di spiegarci le nostre idee senza farcele capire, senza minimamente darci ad intendere quella che forse è la verità della famosissima fiaba di H.C.Andersen, "I vestiti nuovi dell'imperatore". Ovvero che il Re è nudo, e che nella fattispecie di quell'opera non ne capisce un cazzo nessuno.

E' il tipico atteggiamento saccente di chi, pur di non confessare la propria ignoranza, s'inerpica in improbabili spiegazioni che vogliono dire tutto ed il contrario di tutto, pur di parlare, a vanvera s'intende.

Oppure confronta, la frase di Ringo Starr:

«Vi ricordate quando tutti analizzavano le canzoni dei Beatles? Mi ricordo che spesso non capivo quello che dicevano che avevamo voluto dire.»

SINDROME DI CARLO MARTELLO.

Ovvero "... che le avventure in codesto reame debbano risolversi tutte con grandi puttane."

Deriva dalla canzone di De Andrè, "Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poites".

Quando sembra di esser considerati per eventuali doti personali, mentre invece mirano esclusivamente ai nostri soldi.

SINDROME DI CENERENTOLA.

In pratica quando una fanciulla deve, obbligatoriamente, ritornare a casa a mezzanotte, rendendo così scomodo e faticoso il corteggiamento o eventuali "lavori in corso".

SINDROME DI TARZAN O DELLA LIANA.

In ambito sentimentale, la liana viene assimilata alla relazione. Ergo, non si conclude la precedente relazione, fino a che non si è consolidata, fermamente, la nuova.

Come dice Battisti, "Neanche un minuto di non amore".

SNIF! SNIF! QUI C'E' PUZZA DI FREGATURA.

Continuazione "...qualcuno deve aver lasciato un rubinetto aperto". Risposta tipica a chi si rivolge a noi suadentemente, specificando che ha bisogno del nostro aiuto per una cosa, che asserisce sia di poco conto.

SON MORTO IN UN ESPERIMENTO SBAGLIATO.

Trae le sue origini da una strofa di una canzone di De Andrè, "Il Chimico". Sottolinea una situazione che si è rivolta contro di noi, nostro malgrado.

SOTTO IL CAPPELLO: NIENTE!

Parafrasando il titolo del film "Sotto il vestito niente", identifica chi, appunto, non possiede nulla sotto il cappello, ovvero non brilla proprio per astuzia o intelligenza.

Vedi anche "Premio Nobel per l'intelligenza".

SPALMARSI DI VASELINA.

Evitare qualcosa. Non farsi coinvolgere.

Usata anche per descrivere un atteggiamento diplomatico, sfuggente. Traslato si usa anche quando si è riusciti ad effettuare un parcheggio molto difficile.

SPARARE CON PROIETTILI D'ARGENTO.

Come nella leggenda dei vampiri, ove era l'unico modo per ucciderli, si identifica azioni disperate atte ad interrompere o fermare cose o situazioni che parrebbero inarrestabili.

SPARGERE IL SALE SULLE ROVINE (O CENERI)

Come a Cartagine, un'azione forte, risolutiva e definitiva.

SPENDI E SPANDI EFFENDI.

Modo di dire ferrarese che identifica modi decisamente prodighi e scialacquatori.

SPIEGARMI LE MIE IDEE, SENZA FARMELE CAPIRE.

Da una canzone di Jannacci: "Quelli che..."

Tipico atteggiamento di chi intende convincerci demagogicamente, spesso non nel nostro interesse.

Oppure sinonimo di imposizione.

Vedi anche "Con un giro di parole mi ha fatto capire che a Genova c'è il mare".

SQUADRA CHE VINCE NON SI CAMBIA... AL MASSIMO SI FA UNA DOCCIA

Non conviene abbandonare un'idea od un metodo che, fino ad ora, sta dando buoni risultati.

STA' BENE, DISSE DONNA IRENE, QUANDO VIDE TUTTE LE FIGLIE PIENE!

Tipico detto napoletano. Corrisponde al "...è inutile piangere sul latte versato...".

Ovvero: “Stiamo constatando il danno. E' inutile recriminare, troviamo invece una soluzione”.

STERMINARE A RAFFICHE DI MITRA.

Atteggiamento aggressivo che si riserva a chi o cosa scatena il nostro astio.

SUPERCAZZOLA.

Come nel film "Amici Miei", identifica discorso fumoso, spesso farcito da termini tecnici, atto a confondere ed a intimidire l'interlocutore.

Usato spesso dai tecnici quando non riescono a trovare una risposta immediata e cercano di guadagnare tempo.

SVUOTARSI UN PORTACENERE SULLA TESTA.

Deriva dalla vecchia allocuzione: cospargersi il capo di cenere. Atto di costrizione. Riconoscere i torti o gli sbagli fatti.

TE LO/LA/LI/LE PASSO

Unita con il tipico gesto del giocatore di pallacanestro, identifica una situazione da noi considerata di scarso interesse od incisività, il tutto condito da una vaga disapprovazione.

TENNE UNA QUASI CONFERENZA COLTA.

Frase tratta dalla canzone Eskimo di Guccini  [22]. Identifica una solenne digressione su cose futili o marginali.

E' assimilabile alla predica oppure allo sproloquio logorroico.

TENNIS DA SCRIVANIA.

In ambito lavorativo il mai passato di moda malvezzo di scaricare il barile, utilizzando metodi e trafile burocratiche. In pratica, come in una partita a tennis, non si fa altro che scaricare un'incombenza ad altri, adducendo man mano regole o situazioni burocratiche a volta create a bella posta.

Se non siete mai stati in un ufficio pubblico non potete capire.

TI DISPIACEREBBE NON INSEGNARMI IL MIO MESTIERE?

Polemica risposta che si da a richieste che si presume di aver già eseguito o di aver già previsto.

TI STA BENE COME UN CAPPELLO NUOVO.

Modo di dire ferrarese che sancisce un determinato avvenimento, dichiarandoci completamente concordi con esso.

T.P.C.

Tanto per cambiare.

TRIONFI LA GIUSTIZIA PROLETARIA!

Dalla canzone di Guccini  , "La locomotiva".[23] Rivincita di qualcuno su qualcosa.

TUPAMAROS DA SCRIVANIA.

I Tupac-a-Maros sono dei guerriglieri sudamericani.

Si identificano così tutte quelle persone che, per amore o necessità, si dipanano tra le istituzioni o burocrazie aziendali a proprio vantaggio.

TUTTI CONTRO TUTTI, PORTIERE VOLANTE.

Modo tipico con cui i ragazzi, sprovvisti dall'organico necessario, giocano a pallone.

Trattasi di partite organizzate senza squadre e senza portiere. Il primo che prende la palla va "a rete", mentre il più vicino alla porta cerca di parare.

Identifica situazioni di forte competitività e di gran caos.

TUTTI I RETROSCENA IN TERZA PAGINA.

Quando si desiderano avere tutti i dettagli oppure una cronistoria completa.

TUTTO CIÒ CHE NON E' SALDAMENTE INCHIODATO AL PAVIMENTO.

Tipica frase di Wodehouse XE "Wodehouse" . Identifica tutte le cose asportabili, rubabili.

Usata anche per indicare un atteggiamento truffaldino.

TUTTO DALL'INIZIO! PREGO!...

Deriva da un fumetto di Dickens, "Bristow".

Cortese invito a raccontare un determinato avvenimento completamente, con dovizia di particolari.

Identifica uno spiccato interesse alla notizia testé riferita.

UN NECESSAIRE SIMILORO DA VIAGGIO.

Dalla canzone di Guccini  , "Fantoni Cesira"[24].

Cose pacchiane, in sovramisura.

UN PIATTO DI LENTICCHIE.

Come nell'esempio biblico, dove veniva usato come prezzo pattuito in cambio della primogenitura, identifica un importo irrilevante offerto a fronte di prestazioni o cessioni ingenti. Tipico per descrivere le retribuzioni.

Vedi anche "Con un sacchetto di perline acquistare Manhattan".

UNA GANGRENA PUTRIDA A TE ED A QUELLA TROIA DI TUA MADRE.

Frase tratta dal libro "Scappa, scappa, galantuomo “ di Max G. Rusca  e Tano Parmeggiani.

La frase esatta del libro, presente il 16 gennaio, in merito alla vita di S. Codone Ciclista, è "Fu ucciso una sera con un unico colpo d'ascia da un boscaiolo che aveva incontrato e al quale aveva detto affabilmente: « Una gangrena putrida a te e a quella troia di tua madre», frase per lui equivalente a «Dio ti conceda ogni bene, o straniero.»"

Usata anche per ironizzare su frasi apparentemente prive di senso compiuto.

Spesso tale frase viene citata anche come saluto e funge, in pubblico, più o meno cosi:

Amico A: «Una gangrena putrida a te e a quella troia di tua madre.»

Amico B: (sorridendo, a mo’ di risposta, tra la costernazione e lo stupore dei presenti ignari) “… frase per lui equivalente a «Dio ti conceda ogni bene, o straniero.»"

UNA SPICCATA PREDISPOSIZIONE AD OPPORRE IL POLLICE SULLE ALTRE DITA.

Frase tratta dal libro "Scappa, scappa, galantuomo “ Di Max G. Rusca  e Tano Parmeggiani.

La frase esatta è “… se ne distinguono per una precoce tendenza all'afferramento e all'opposizione del pollice sulle altre dita.” presente nell’Oroscopo dell’Ariete il giorno 21 marzo.

Deriva dal tipico modo di ruotare ed apporre il pollice sulle altre dite, simbolo figurato di furto o ladro. Usata per indicare un atteggiamento truffaldino.

UNO DEI PIÙ FULGIDI ESEMPIO DI TESTICOLO.

Roboante stigmatizzazione di atteggiamenti o persone stupide, detta con toni quasi da attribuzione di onorificenza.

UNO! STORICO!

Descritto nel libro di Eco, "Il pendolo di Focault", che ironizza sui tipici modi salgariani; viene usato come rafforzativo solenne ad un'affermazione. Usata spesso in senso ironico.

URLA, SPARI, GRIDA, PUGNI E BOTTE.

Da una canzone di Jannacci. "Il palo della banda dell'Ortica". Situazione complessa o movimentata oppure usata come troncamento a lunghe descrizioni.

USA AD OBBEDIR TACENDO E TACENDO MORIR.

Era il vecchio motto dell'arma dei Carabinieri, successivamente modificato in: "Nei secoli fedele".

Viene usato per commentare atteggiamenti di obbedienza incondizionata, oppure impossibilità ad agire.

VAI AVANTI TE, CHE A ME SCAPPA DA RIDERE.

Tipico atteggiamento riservato all'enunciazione di un'idea altrui, forse bella, forse utile, ma particolarmente onerosa o non scevra da pesanti controindicazioni.

In pratica vuol dire: "fallo prima tu...".

VALIGIA LEGATA CON LO SPAGO.

Identifica fughe precipitose o partenze immediate. Oppure anche

intenzione a dare le dimissioni.

VEDIAMO DI NON ESSERE PIÙ... DI QUANTO LA SITUAZIONE NON LO RICHIEDA.

Al posto dei puntini si sostituisce, volta per volta, l'aggettivo appropriato.

Viene usata come invito ad evitare estremismi.

Ad esempio: "...Vediamo di non essere più ridicoli di quanto la situazione lo richieda...". (Forma più usata).

VELOCE COME UNA SPIA.

Modo di dire che evidenza la rapidità e silenziosità di un qualsivoglia autoveicolo o persona.

VERBO NON CONIUGATO.

Identifica azioni o cose assolutamente sconosciute oppure che non si ha alcuna intenzione a svolgere.

"Ha provveduto a rinnovare l'assicurazione? ”Assicurazione! Verbo non coniugato".

VIVA L'ITALIA. FIRMATO DIAZ. MARESCIALLO D'ITALIA NONCHÉ DUCA DELLA VITTORIA.

E' il finale del bollettino della vittoria[25], con l'aggiunta del titolo nobiliare e del grado militare successivamente acquisito da Armando Diaz.

Usato come finale solenne a conversazioni o concetti.

VOGLIO PERO' RICORDARMI COM'ERA.

Dalla canzone di Guccini  , "Morte di un’amica"[26]. Riferito a cose e persone ormai cambiate.

VUOTO PER PIENO.

Sostituisce definizioni approssimative quali "all'incirca, al massimo, tutt'al più".

WENDY, TESORO, LUCE, DELLA, MIA, VITA.

Le virgole hanno una valenza particolare, visto che è una frase tratta dal film “Shining” di Stanley Kubrick, interpretato magistralmente da Jack Nicholson. Nel film, Nicholson, ormai impazzito, si rivolge alla moglie, con espressione spiritata, calcando le pause tra una parola e l’altra.

Ciò avviene un attimo prima di essere preso a mazzate da baseball in testa, per poi dopo prendere un’ascia e farsi strada, attraverso  porte chiuse verso la moglie ed il figlio con intenzioni chiaramente omicide.

Viene usata quando si è persa la pazienza e si sta per commettere uno sproposito.

ZIMPIRNELLO.

Unità di misura identificante quantità infinitesimali.


 

Indice Analitico

 INDEX \h "A" \c "2" \z "1040"


 

A

Alice; 17

ARIETE; 51

Asterix; 8

B

Benito Mussolini; 27

D

Dario Fo; 24; 30; 34

Diario; 42

E

Enzo Jannacci; 30; 42; 47; 51

F

Fabrizio De Andrè; 13; 16; 17; 26; 45; 46; 47

Fantozzi; 25; 40

Francesco De Gregori; 17

Francesco Guccini; 5; 7; 10; 12; 14; 20; 23; 32; 35; 48; 49; 50; 53

Frank Capra; 8

G

Gaetano; 10; 19; 21; 23; 26; 27; 29; 31; 38; 51

GEMELLI; 10; 31; 38

Gioco

della Torre; 30

Giorgio Gaber; 43

Giovannino Guareschi; 13; 15; 16

H

H. G. Wells; 18

Hans Hellmut Kirst; 28

I

incendio; 44

Italia; 53

L

La notte del Grande Cocomero; 7; 29

Libro

GERGO; 28

M

Maurizio Nichetti; 45

Max Rusca, autore di Scappa_scappa galantuomo.; 10; 19; 21; 23; 26; 27; 29; 31; 38; 51

Messico; 37

Milano; 34

N

New York; 44

O

Orione; 6

Oroscopo; 38

P

Pallucchio; 26

Paolo Conte; 18

Q

Quasimodo - non Salvatore - l'altro; 33; 45

R

Riki Gianco; 8

Risiko!; 5

Russia; 20

S

Silvana Lorenzato; 6

SOLE; 12

Squallor; 14; 42; 43

suicidio; 37

T

Topolino; 6

Torino; 34

V

Venezia; 39

Vincent Van Gogh; 33

W

Wagner; 29

Wodehouse; 50


 

 


 

Sommario

 TOC \o \h \z Prefazione  PAGEREF _Toc70653768 \h 2

... 2, LA VENDETTA. PAGEREF _Toc70653769 \h 3

... CHE A SUA VOLTA PARLA DIRETTAMENTE CON DIO. PAGEREF _Toc70653770 \h 3

... CHE AL MERCATO MIO PADRE COMPRO'. PAGEREF _Toc70653771 \h 3

... CON FRONDE DI QUERCIA IN ORO, SPADE MIT BRILLANTINEN. PAGEREF _Toc70653772 \h 4

... E FARE SCI ACQUATICO. PAGEREF _Toc70653773 \h 5

... ED E' UNA MORTE UN PO' PEGGIORE. PAGEREF _Toc70653774 \h 5

... PIÙ UN TERZO CONTINENTE A SCELTA. PAGEREF _Toc70653775 \h 5

A CACCAJATE. PAGEREF _Toc70653776 \h 5

A ME NON DICE MAI NIENTE NESSUNO. PAGEREF _Toc70653777 \h 5

A ME NON LA SI FA! PAGEREF _Toc70653778 \h 5

A PARTE CIÒ, MADAMA LA MARCHESA... PAGEREF _Toc70653779 \h 5

ABBIAMO VISTO SU ORIONE I CARGO SPAZIALI IN FIAMME... PAGEREF _Toc70653780 \h 6

ACQUA E OLIO: TUTTO A POSTO?  PAGEREF _Toc70653781 \h 6

AFFITTASI! IL PROPRIETARIO PARTE! PAGEREF _Toc70653782 \h 6

AFFOGARE NEL SUO SANGUE. PAGEREF _Toc70653783 \h 6

AH! GIÀ! E' VERO! CAZZO! PAGEREF _Toc70653784 \h 6

AIUTATEMI A DIRE COME E'...(BELLO/BUONO/BRAVO). PAGEREF _Toc70653785 \h 6

AL MOTTO DI... PAGEREF _Toc70653786 \h 7

ALLORA LUI, ALLORA LEI, ED ALLORA IO. PAGEREF _Toc70653787 \h 7

ALLUCINAZIONE EROTICA DI STURMTRUPPEN. PAGEREF _Toc70653788 \h 7

ALZA/O LA MANO DESTRA E DICO "LO GIURO"! PAGEREF _Toc70653789 \h 7

AMBARADAN. PAGEREF _Toc70653790 \h 7

AMPIO GESTO BAROCCO. PAGEREF _Toc70653791 \h 7

AMPUTARE E' MEGLIO, E' RAZIONALE. PAGEREF _Toc70653792 \h 7

ANELLO SOTTO IL NASO. PAGEREF _Toc70653793 \h 8

APPARTENENTE ALLA CLASSE... PAGEREF _Toc70653794 \h 8

APPORRE UNA X SULL'APPOSITA CASELLA. PAGEREF _Toc70653795 \h 8

APPREZZO LA SOTTILE SFUMATURA. PAGEREF _Toc70653796 \h 8

ARCHIVIARE SOTTO LA VOCE: "E CHI SE NE FREGA!". PAGEREF _Toc70653797 \h 8

ARTICOLO QUINTO: CHI L'HA IN MANO HA VINTO. PAGEREF _Toc70653798 \h 9

AVER SCASSATO IL PEPERONE. PAGEREF _Toc70653799 \h 9

AVERE DUE CANINI CHE ARRIVANO AL PAVIMENTO. PAGEREF _Toc70653800 \h 9

AVERE PIÙ GUAI CHE CAPELLI. PAGEREF _Toc70653801 \h 9

BAMBINI! L'ORA DELLA RICREAZIONE E' FINITA! PAGEREF _Toc70653802 \h 9

BENE! BENE! BRAVO! BRAVO! PAGEREF _Toc70653803 \h 9

BISOGNA SAPER SCEGLIERE IN TEMPO, NON ARRIVARCI PER CONTRARIETÀ. PAGEREF _Toc70653804 \h 9

BUZZICONE. PAGEREF _Toc70653805 \h 10

CAMMINARE CON GLI SCARPONI CHIODATI SOPRA L'ALTRUI AMOR PROPRIO. PAGEREF _Toc70653806 \h 10

CAMMINARE STRUSCIANDO LE NOCCHE PER TERRA. PAGEREF _Toc70653807 \h 10

CAZZO-VIRGOLA-PUNTO-ESCLAMATIVO. PAGEREF _Toc70653808 \h 10

CE L'HAI IL GUANTO D'AMIANTO?.. PAGEREF _Toc70653809 \h 10

CHE GUSTO C'E' POSSEDERE UNDICI FANTASTILIONI DI DOLLARI, SE POI NON CI SI FA UN PO' DI RUMORE ATTORNO. PAGEREF _Toc70653810 \h 10

CHE TI SEI PERSO!... PAGEREF _Toc70653811 \h 10

CHI VA PER QUESTI MARI, QUESTI PESCI PIGLIA. PAGEREF _Toc70653812 \h 11

CHIAMO MIO FRATELLO CHE HA FATTO LA TERZA MEDIA. PAGEREF _Toc70653813 \h 11

CI PENSO IO! QUEL PIRLA DI UN SILVIO... PAGEREF _Toc70653814 \h 11

CINGENDOSI LA FRONTE CON UNA FASCETTA COL SOLE ROSSO. PAGEREF _Toc70653815 \h 11

CIUCCIO FA' TU. PAGEREF _Toc70653816 \h 12

COMANDANTE A SALA MACCHINE... PAGEREF _Toc70653817 \h 12

COME PAGAZIO, PITTAZIO. PAGEREF _Toc70653818 \h 12

COMINCIAVA ALLORA LA GUERRA SANTA DEI PEZZENTI. PAGEREF _Toc70653819 \h 12

COMPONENDO POESIE IN SANSCRITO CON LA DESTRA E RISOLVENDO EQUAZIONI DI SETTIMO GRADO CON LA SINISTRA: UN MODO UN PO' PUERILE PER SVAGARSI. PAGEREF _Toc70653820 \h 12

CON CALMA E PER FAVORE! PAGEREF _Toc70653821 \h 12

CON GLI OCCHI ROSSI ED IL CAPPELLO IN MANO. PAGEREF _Toc70653822 \h 13

CON I PENNACCHI E CON LE ARMI. PAGEREF _Toc70653823 \h 13

CON I TALLONI SULLA SCRIVANIA. PAGEREF _Toc70653824 \h 13

CON IL SORRISO SULLE LABBRA E LA MORTE NEL CUORE. PAGEREF _Toc70653825 \h 13

CON IL TESCHIO IN MANO. PAGEREF _Toc70653826 \h 13

CON L'ELMO DI SCIPIO. PAGEREF _Toc70653827 \h 13

CON L'ULTIMO SUO GRIDO D'ANIMALE. PAGEREF _Toc70653828 \h 13

CON LE PINNE, IL FUCILE, GLI OCCHIALI. PAGEREF _Toc70653829 \h 14

CON UN GIRO DI PAROLE MI HA FATTO CAPIRE CHE A GENOVA C'E' IL MARE. PAGEREF _Toc70653830 \h 14

CON UN SACCHETTO DI PERLINE, ACQUISTARE MANHATTAN. PAGEREF _Toc70653831 \h 14

CONFUCIO. PAGEREF _Toc70653832 \h 14

CONSEGNARE LA DICHIARAZIONE DI GUERRA NELLE MANI DEI NOSTRI AMBASCIATORI. PAGEREF _Toc70653833 \h 14

CONTRORDINE, COMPAGNI!... PAGEREF _Toc70653834 \h 15

CORDATA. PAGEREF _Toc70653835 \h 15

C.P. PAGEREF _Toc70653836 \h 15

C.V.D. PAGEREF _Toc70653837 \h 15

DARE LA BUONANOTTE AL SECCHIO. PAGEREF _Toc70653838 \h 15

DI TE NON CI SI PUÒ MAI FIDARE! PAGEREF _Toc70653839 \h 15

DITE A MIA MADRE CHE NON TORNERÒ. PAGEREF _Toc70653840 \h 15

DIVERTIRE ISTRUENDO E' IL NOSTRO MOTTO. PAGEREF _Toc70653841 \h 15

DOPO AVERGLI STRETTO LA MANO BISOGNA CONTARE SE SI HANNO ANCORA TUTTE E CINQUE LE DITA. PAGEREF _Toc70653842 \h 16

DRITTO COME UNA SPADA. PAGEREF _Toc70653843 \h 16

DUNQUE: NEL '70 HO CAMBIATO LA MOBILIA... PAGEREF _Toc70653844 \h 16

DURANTE LA MARCIA REGGERSI AGLI APPOSITI SOSTEGNI. PAGEREF _Toc70653845 \h 16

E ALLORA CAPII, FUI COSTRETTO A CAPIRE. PAGEREF _Toc70653846 \h 16

E ALLORA NO?  PAGEREF _Toc70653847 \h 16

E CHI SIAMO NOI, PER EVITARE O IMPEDIRE TUTTO CIÒ?  PAGEREF _Toc70653848 \h 16

E CHI SIAMO NOI, PER MERITARCI TUTTO CIÒ?  PAGEREF _Toc70653849 \h 17

E IO CHI SONO, IL FIGLIO DELLA SERVA?  PAGEREF _Toc70653850 \h 17

E IO NON CI STO PIÙ, E I PAZZI SIETE VOI... PAGEREF _Toc70653851 \h 17

E' LA QUINTA ORA ANCHE PER IL PROFESSORE. PAGEREF _Toc70653852 \h 17

E, NEL CASINO, MI TIRANO SU ANCHE A ME... PAGEREF _Toc70653853 \h 17

E' L'OCCASIONE CHE FA L'UOMO LADRO E LA DONNA PUTTANA. PAGEREF _Toc70653854 \h 17

E' QUESTA L'ORA D'ARRIVARE?  PAGEREF _Toc70653855 \h 17

E' TUTTO UN COMPLESSO DI COSE CHE FA SI CHE IO MI TROVI QUI. PAGEREF _Toc70653856 \h 18

ECCOLI! ECCOLI! ARRIVANO! ARRIVANO!... PAGEREF _Toc70653857 \h 18

ECCOLO QUI! IL BAMBINO!... PAGEREF _Toc70653858 \h 18

EHI LEPRE! TI RICORDI DELLA TARTARUGA!... PAGEREF _Toc70653859 \h 18

ERGERSI A MALA PENA SULLE ZAMPE POSTERIORI. PAGEREF _Toc70653860 \h 18

ESSERE AI MATERASSI. PAGEREF _Toc70653861 \h 18

ESSERE IN UN GUSCIO DI NOCE. PAGEREF _Toc70653862 \h 19

FAR PARTIRE UN AMPEX. PAGEREF _Toc70653863 \h 19

FARE IL CAN CAN SULL'OMBELICO. PAGEREF _Toc70653864 \h 19

FARSI BELLO CON LE PENNE DEL PAVONE. PAGEREF _Toc70653865 \h 19

FARSI UNA PADELLA DI... PAGEREF _Toc70653866 \h 19

FATTELO TE L'UNIVERSO, SE SEI CAPACE!... PAGEREF _Toc70653867 \h 19

FETENTONE. PAGEREF _Toc70653868 \h 19

FINE COME:.. PAGEREF _Toc70653869 \h 20

FREGA SEGA. PAGEREF _Toc70653870 \h 20

FRIT FRIT. PAGEREF _Toc70653871 \h 20

GABELLE. PAGEREF _Toc70653872 \h 20

GIÀ CHE SEI IN PIEDI. PAGEREF _Toc70653873 \h 20

GIDDONE. PAGEREF _Toc70653874 \h 20

GIRANDO L'APPOSITO RUBINETTO ROSSO HA EFFETTUATO LA SCOPERTA DELL'ACQUA CALDA. PAGEREF _Toc70653875 \h 20

GIRARE CON L'IMPERMEABILE. PAGEREF _Toc70653876 \h 21

GIÙ IL CAPPELLO! PAGEREF _Toc70653877 \h 21

GLI AUTORI VORREBBERO AVERE UNA GHINEA PER... PAGEREF _Toc70653878 \h 21

GRANDE, GROSSO, INUTILE E STUPIDO COME UN’AUTO AMERICANA. PAGEREF _Toc70653879 \h 21

GUARDANDOLI NEGLI OCCHI SI VEDE LA NUCA. PAGEREF _Toc70653880 \h 21

HAI DETTO COTICA! PAGEREF _Toc70653881 \h 21

I BOTTONI DORATI HANNO FATTO VEDERE L'ANIMA DI RAME. PAGEREF _Toc70653882 \h 22

I DEBITI NON SI PAGANO QUANDO SI FANNO. PAGEREF _Toc70653883 \h 22

IDEMCIESSE. PAGEREF _Toc70653884 \h 22

IHI-O! IHI-O! QUI CASCA L'ASINO. PAGEREF _Toc70653885 \h 22

IL CAPITANO DEL TITANIC DA' IL BENVENUTO A BORDO E COMUNICA CHE VA TUTTO BENE. PAGEREF _Toc70653886 \h 22

IL CARNEVALE IMPAZZA. PAGEREF _Toc70653887 \h 22

IL FRATELLO PIÙ FURBO DI SHERLOCK HOLMES. PAGEREF _Toc70653888 \h 22

IL FREDDO GELO DELLE MANETTE AI POLSI. PAGEREF _Toc70653889 \h 23

IL GENTILUOMO ISCRIVA ALL'ARMI SUE... PAGEREF _Toc70653890 \h 23

IL GIOCO DELLE TRE ARANCE. PAGEREF _Toc70653891 \h 23

IL GIOCO DELLE TRE TAVOLETTE. PAGEREF _Toc70653892 \h 23

IL LAVORO RENDE LIBERI. PAGEREF _Toc70653893 \h 23

IL MIRACOLO DI SAN DON BOSCO. PAGEREF _Toc70653894 \h 23

IL POKER NON E' UN’OPERA ASSISTENZIALE. PAGEREF _Toc70653895 \h 23

IL RISPARMIO E' UNA SANA VIRTÙ. PAGEREF _Toc70653896 \h 24

IL SANTO, DI MIRACOLAMENTO, NE FA V'ÜN SOLO PAR INCÖ. PAGEREF _Toc70653897 \h 24

IL SIGNORE METTA UNA MANONA SUL MIO/TUO CRAPONE. PAGEREF _Toc70653898 \h 24

IL VIALE DEL TRAMONTO. PAGEREF _Toc70653899 \h 24

IMPICCARE CON LE SUA BUDELLA. PAGEREF _Toc70653900 \h 24

IN BARCA NON ESISTONO FANNULLONI! PAGEREF _Toc70653901 \h 25

IN CASO DI EMERGENZA, ROMPERE QUI. PAGEREF _Toc70653902 \h 25

IN PIEDI SULLA SCRIVANIA. PAGEREF _Toc70653903 \h 25

INCAPACE DI ASSUMERE LA CORRETTA POSIZIONE VERTICALE PRIMA DELLE... PAGEREF _Toc70653904 \h 25

INCRODATO. PAGEREF _Toc70653905 \h 25

INDICE TELESCOPICO. PAGEREF _Toc70653906 \h 25

INGENUI AFFRESCHI RAFFIGURANO SAN... CHE... PAGEREF _Toc70653907 \h 26

ISTIA BENINO. PAGEREF _Toc70653908 \h 26

L’EMOZIONE E’ QUASI UGUAL... PAGEREF _Toc70653909 \h 26

L'ITALIA E' UN NUOVO IMPERO. PAGEREF _Toc70653910 \h 26

L'OMINO DALLA TESTA PELATA   PAGEREF _Toc70653911 \h 26

L'ULTIMA CIFRA IN BASSO A DESTRA. PAGEREF _Toc70653912 \h 27

L'UOMO DAL CAPPELLO A SONAGLI. PAGEREF _Toc70653913 \h 27

LA CAVALCATA DELLE VALCHIRIE. PAGEREF _Toc70653914 \h 27

LA FESTA DELL'AMMAZZAMENTO DEL MAIALE. PAGEREF _Toc70653915 \h 27

LA FRESCA. PAGEREF _Toc70653916 \h 27

LA GRANDE FUGA. PAGEREF _Toc70653917 \h 27

LA LEGGE DEL MENGA. PAGEREF _Toc70653918 \h 27

LA LEGGE DEL VOLGA. PAGEREF _Toc70653919 \h 27

LA NOTA PROPRIETÀ TRANSITIVA. PAGEREF _Toc70653920 \h 28

LA NOTTE DEL GRANDE COCOMERO. PAGEREF _Toc70653921 \h 28

Burla per amici distratti: La notte del Grande Cocomero. PAGEREF _Toc70653922 \h 28

LA NOTTE E' ANCORA GIOVANE. PAGEREF _Toc70653923 \h 28

LA PAROLA D'ORDINE, CONSEGNATA IN BUSTA CHIUSA E DA APRIRE ALL'ORA ZERO, ERA... PAGEREF _Toc70653924 \h 29

LA PROSSIMA VOLTA CHE RINASCO SCEMO... PAGEREF _Toc70653925 \h 29

LA RANA, IN SPAGNA, GRACIDA IN CAMPAGNA. PAGEREF _Toc70653926 \h 29

LA SCATOLA DI CACHI, I DISCHI DI LITTLE TONY, LA MOGLIE... PAGEREF _Toc70653927 \h 29

LA SCELTA DI SOFIA. PAGEREF _Toc70653928 \h 29

LA SCENA... PAGEREF _Toc70653929 \h 29

LA TRÜEDA! PAGEREF _Toc70653930 \h 30

LA VIA DEL FANGO. PAGEREF _Toc70653931 \h 30

LASAGNONE. PAGEREF _Toc70653932 \h 30

LASCIARSI CRESCERE L'ERBA SOTTO I PIEDI. PAGEREF _Toc70653933 \h 30

LAVATI ZOZZO', CH'E' CARDA. PAGEREF _Toc70653934 \h 30

LE MADRI DEI PIRLA SONO SEMPRE INCINTE E FANNO SPESSO DEI GEMELLI. PAGEREF _Toc70653935 \h 30

LEI M'INSEGNA! PAGEREF _Toc70653936 \h 30

LIMONE SOTT'ACETO. PAGEREF _Toc70653937 \h 31

LINEA NON SCHERMATA. PAGEREF _Toc70653938 \h 31

LO SUPPONEVO, LO SUPPO, FIN DALL'ALTRO IERI... PAGEREF _Toc70653939 \h 31

LODEVOLE INIZIATIVA. PAGEREF _Toc70653940 \h 31

MA CERTAMENTE, BUBU! PAGEREF _Toc70653941 \h 31

MA CHE FORTUNA HAI/AVETE AVUTO AD INCONTRARE NOI. PAGEREF _Toc70653942 \h 31

MA COME ABBIAMO FATTO, SINORA, A FARNE A MENO?! PAGEREF _Toc70653943 \h 31

MA NOI NON CI SAREMO. PAGEREF _Toc70653944 \h 31

MA TIRAMI FUORI IL NEMICO... PAGEREF _Toc70653945 \h 32

MACCHINE AVANTI/INDIETRO TUTTA! PAGEREF _Toc70653946 \h 32

MAL DI TESTA DA CAMPANARO, (O DA QUASIMODO). PAGEREF _Toc70653947 \h 32

MALE NON FARE, PAURA NON AVERE. PAGEREF _Toc70653948 \h 32

MANEGGIO MACCHINE DA CENTINAIA DI MILIONI... PAGEREF _Toc70653949 \h 32

MANGIARTI A COLAZIONE E CAGARTI TUTT'INTORNO. PAGEREF _Toc70653950 \h 32

MANGIATORI DI OLIVE. PAGEREF _Toc70653951 \h 32

MANUALITÀ DA ISPETTORE CLOSEAU. PAGEREF _Toc70653952 \h 33

MEDAGLIA, MEDAGLIA. PAGEREF _Toc70653953 \h 33

MEDAGLIETTA DI GIO' POMODORO. PAGEREF _Toc70653954 \h 33

MESTIE' DA BOJA, FA IL... PAGEREF _Toc70653955 \h 33

METODO GALILEO FERRARIS. PAGEREF _Toc70653956 \h 33

METODO PAPILLON. PAGEREF _Toc70653957 \h 34

METODO PRUSSIANO PER DARE LE DIMISSIONI. PAGEREF _Toc70653958 \h 34

METTERE LE MANI AVANTI. PAGEREF _Toc70653959 \h 34

MIRE ESPANSIONISTICHE. PAGEREF _Toc70653960 \h 34

MISSION IMPOSSIBLE. PAGEREF _Toc70653961 \h 34

M.P.C. PAGEREF _Toc70653962 \h 34

NE ABBIAM VISTI GENI E MAGHI USCIRE A FROTTE... PER SCOMPARIRE... PAGEREF _Toc70653963 \h 34

NECESSITARE DI UN AUTOCARRO DI MINCHIA. PAGEREF _Toc70653964 \h 35

NEL POKER I CONTI SI FANNO SEMPRE ALLA FINE. PAGEREF _Toc70653965 \h 35

NELL'ADEMPIMENTO DEL PROPRIO DOVERE. PAGEREF _Toc70653966 \h 35

NELL'ORDINE... PAGEREF _Toc70653967 \h 35

NEMMENO DIPINTO (O IN EFFIGE). PAGEREF _Toc70653968 \h 35

NO! NON STO SBAGLIANDO, TU TREMI! PAGEREF _Toc70653969 \h 35

NOI DUE NON ABBIAMO PIÙ GNONTE DA DIRCI. PAGEREF _Toc70653970 \h 36

NOI SIAMO PROFESSIONISTI. PAGEREF _Toc70653971 \h 36

NON AVEVO ANCORA FATTO UN'OSTIA!. PAGEREF _Toc70653972 \h 36

NON CI E' STATO PROPRIO RISPARMIATO NIENTE! PAGEREF _Toc70653973 \h 36

NON CI TENGO, NE' CI TESI MAI. PAGEREF _Toc70653974 \h 36

NON FATE L'ONDA (2 VOLTE) PAGEREF _Toc70653975 \h 36

NON SI BUTTA VIA NIENTE! PAGEREF _Toc70653976 \h 36

NON SO CHI MI TRATTIENE DAL TAGLIARMI LE TUE VENE. PAGEREF _Toc70653977 \h 37

NON SPINGETE, SCAPPIAMO ANCHE NOI! PAGEREF _Toc70653978 \h 37

NON TUTTI I GIORNI E' PASQUA! PAGEREF _Toc70653979 \h 37

NON TUTTI SANNO CHE... OVVERO LA TRECCANI DEI POVERI. PAGEREF _Toc70653980 \h 37

NOTO UN NETTO MIGLIORAMENTO. PAGEREF _Toc70653981 \h 37

O COSÌ O CON POMÌ. PAGEREF _Toc70653982 \h 37

ON THE MOUNTAIN... PAGEREF _Toc70653983 \h 37

OPERAZIONE: PAGEREF _Toc70653984 \h 37

OROSCOPO GEMELLI. PAGEREF _Toc70653985 \h 38

PALLA BIANCA/NERA. PAGEREF _Toc70653986 \h 38

PANZER CON/SENZA LA RETROMARCIA. PAGEREF _Toc70653987 \h 38

PARACADUTATO OLTRE LE LINEE NEMICHE. PAGEREF _Toc70653988 \h 38

PASSARE IL TUTTO A "PROFITTI & PERDITE". PAGEREF _Toc70653989 \h 38

PASSARE AI TITOLI DI CODA. PAGEREF _Toc70653990 \h 38

PATENTE E DOCUMENTI! PAGEREF _Toc70653991 \h 38

P.C. PAGEREF _Toc70653992 \h 39

PERCHÉ QUANDO PARLO IO PARLA IL PIRLA. PAGEREF _Toc70653993 \h 39

PESCHINO. PAGEREF _Toc70653994 \h 39

PISCIARE IN TESTA. PAGEREF _Toc70653995 \h 39

PISCIARSI A LETTO E POTER DIRE SONO SUDATO. PAGEREF _Toc70653996 \h 39

PIÙ FALSO DI UNA BANCONOTA DA TREMILA LIRE. PAGEREF _Toc70653997 \h 39

PIUTTOSTO MI FACCIO AMMAZZARE  PAGEREF _Toc70653998 \h 39

P.M.S. PAGEREF _Toc70653999 \h 39

POLENTA. PAGEREF _Toc70654000 \h 40

PRIMO PREMIO MARIANGELA FANTOZZI 20xx. PAGEREF _Toc70654001 \h 40

PREMIO NOBEL PER L'INTELLIGENZA. PAGEREF _Toc70654002 \h 40

PRENDERE PER IL COCCIGE. PAGEREF _Toc70654003 \h 40

PROFANARE AD ALTA VOCE IL NOME DI DIO INVANO. PAGEREF _Toc70654004 \h 40

PRONTI A FAR FUOCO! PAGEREF _Toc70654005 \h 40

PUOI DIR GIURO, FRATELLO. PAGEREF _Toc70654006 \h 40

QUA C'E' GENTE CHE VUOLE DORMIRE. PAGEREF _Toc70654007 \h 40

QUALCUNO DEVE PUR FARLO QUESTO SPORCO LAVORO. PAGEREF _Toc70654008 \h 40

QUALUNQUE SCIMMIA DI INTELLIGENZA MEDIA SAREBBE CAPACE DI... PAGEREF _Toc70654009 \h 41

QUANDO SI TRATTA DI MANGIARE... PAGEREF _Toc70654010 \h 41

QUI C'E' GENTE CHE LAVORA. PAGEREF _Toc70654011 \h 41

QUI NON CI SONO CAZZI DA APPENDERE. PAGEREF _Toc70654012 \h 41

RAGAZZINO, LASCIAMI LAVORARE! PAGEREF _Toc70654013 \h 41

RAGLIA! RAGLIA! GIOVINE ITA(G)LIA. PAGEREF _Toc70654014 \h 41

RAPIDO COME UN FULMINE ED INVISIBILE COME UNA FAINA. PAGEREF _Toc70654015 \h 41

RISPOSTA MAI NON GIUNSE: SPIEGAR NON SO IL PERCHÉ. PAGEREF _Toc70654016 \h 41

SALUTARE COME IL PRINCIPE CARLO. PAGEREF _Toc70654017 \h 42

SANA GINNASTICA DA CAMERA. PAGEREF _Toc70654018 \h 42

SCARAMELLARE L'ULTIMO METRO DI MINCHIA. PAGEREF _Toc70654019 \h 42

SE NO NON VEDO CHI! PAGEREF _Toc70654020 \h 42

SE NOI VENDESSIMO CAPPELLI, LA GENTE NASCEREBBE SENZA TESTA. PAGEREF _Toc70654021 \h 42

SE NON LA SMETTE, COMPRO LA CITTÀ E LA LICENZIO! PAGEREF _Toc70654022 \h 42

SENTI, PIRLA! PAGEREF _Toc70654023 \h 42

SIAMO IN PIENO SURREALISMO. PAGEREF _Toc70654024 \h 43

SIGILLATO! PAGEREF _Toc70654025 \h 43

SIGNORI: UN PROFESSIONISTA! PAGEREF _Toc70654026 \h 43

SIMPATICHE DOMANDINE... (UN SACCO DI). PAGEREF _Toc70654027 \h 43

SIMPATICO PARTICOLARE. PAGEREF _Toc70654028 \h 43

SINDROME DEI CENTOTTANTA GRADI. PAGEREF _Toc70654029 \h 43

SINDROME DELL'HINDEMBURG. PAGEREF _Toc70654030 \h 43

SINDROME DI FRANKESTEIN. PAGEREF _Toc70654031 \h 44

SINDROME DI PASQUALE CAFIERO. PAGEREF _Toc70654032 \h 44

SINDROME DI QUASIMODO. PAGEREF _Toc70654033 \h 44

SINDROME DI "STREHLER È SEMPRE STREHLER". PAGEREF _Toc70654034 \h 45

SINDROME DI CARLO MARTELLO. PAGEREF _Toc70654035 \h 45

SINDROME DI CENERENTOLA. PAGEREF _Toc70654036 \h 45

SINDROME DI TARZAN O DELLA LIANA. PAGEREF _Toc70654037 \h 45

SNIF! SNIF! QUI C'E' PUZZA DI FREGATURA. PAGEREF _Toc70654038 \h 46

SON MORTO IN UN ESPERIMENTO SBAGLIATO. PAGEREF _Toc70654039 \h 46

SOTTO IL CAPPELLO: NIENTE! PAGEREF _Toc70654040 \h 46

SPALMARSI DI VASELINA. PAGEREF _Toc70654041 \h 46

SPARARE CON PROIETTILI D'ARGENTO. PAGEREF _Toc70654042 \h 46

SPARGERE IL SALE SULLE ROVINE (O CENERI) PAGEREF _Toc70654043 \h 46

SPENDI E SPANDI EFFENDI. PAGEREF _Toc70654044 \h 46

SPIEGARMI LE MIE IDEE, SENZA FARMELE CAPIRE. PAGEREF _Toc70654045 \h 46

SQUADRA CHE VINCE NON SI CAMBIA... AL MASSIMO SI FA UNA DOCCIA   PAGEREF _Toc70654046 \h 47

STA' BENE, DISSE DONNA IRENE, QUANDO VIDE TUTTE LE FIGLIE PIENE! PAGEREF _Toc70654047 \h 47

STERMINARE A RAFFICHE DI MITRA. PAGEREF _Toc70654048 \h 47

SUPERCAZZOLA. PAGEREF _Toc70654049 \h 47

SVUOTARSI UN PORTACENERE SULLA TESTA. PAGEREF _Toc70654050 \h 47

TE LO/LA/LI/LE PASSO   PAGEREF _Toc70654051 \h 47

TENNE UNA QUASI CONFERENZA COLTA. PAGEREF _Toc70654052 \h 47

TENNIS DA SCRIVANIA. PAGEREF _Toc70654053 \h 48

TI DISPIACEREBBE NON INSEGNARMI IL MIO MESTIERE?  PAGEREF _Toc70654054 \h 48

TI STA BENE COME UN CAPPELLO NUOVO. PAGEREF _Toc70654055 \h 48

T.P.C. PAGEREF _Toc70654056 \h 48

TRIONFI LA GIUSTIZIA PROLETARIA! PAGEREF _Toc70654057 \h 48

TUPAMAROS DA SCRIVANIA. PAGEREF _Toc70654058 \h 48

TUTTI CONTRO TUTTI, PORTIERE VOLANTE. PAGEREF _Toc70654059 \h 49

TUTTI I RETROSCENA IN TERZA PAGINA. PAGEREF _Toc70654060 \h 49

TUTTO CIÒ CHE NON E' SALDAMENTE INCHIODATO AL PAVIMENTO. PAGEREF _Toc70654061 \h 49

TUTTO DALL'INIZIO! PREGO!... PAGEREF _Toc70654062 \h 49

UN NECESSAIRE SIMILORO DA VIAGGIO. PAGEREF _Toc70654063 \h 49

UN PIATTO DI LENTICCHIE. PAGEREF _Toc70654064 \h 50

UNA GANGRENA PUTRIDA A TE ED A QUELLA TROIA DI TUA MADRE. PAGEREF _Toc70654065 \h 50

UNA SPICCATA PREDISPOSIZIONE AD OPPORRE IL POLLICE SULLE ALTRE DITA. PAGEREF _Toc70654066 \h 50

UNO DEI PIÙ FULGIDI ESEMPIO DI TESTICOLO. PAGEREF _Toc70654067 \h 50

UNO! STORICO! PAGEREF _Toc70654068 \h 50

URLA, SPARI, GRIDA, PUGNI E BOTTE. PAGEREF _Toc70654069 \h 51

USA AD OBBEDIR TACENDO E TACENDO MORIR. PAGEREF _Toc70654070 \h 51

VAI AVANTI TE, CHE A ME SCAPPA DA RIDERE. PAGEREF _Toc70654071 \h 51

VALIGIA LEGATA CON LO SPAGO. PAGEREF _Toc70654072 \h 51

VEDIAMO DI NON ESSERE PIÙ... DI QUANTO LA SITUAZIONE NON LO RICHIEDA. PAGEREF _Toc70654073 \h 51

VELOCE COME UNA SPIA. PAGEREF _Toc70654074 \h 51

VERBO NON CONIUGATO. PAGEREF _Toc70654075 \h 51

VIVA L'ITALIA. FIRMATO DIAZ. MARESCIALLO D'ITALIA NONCHÉ DUCA DELLA VITTORIA. PAGEREF _Toc70654076 \h 52

VOGLIO PERO' RICORDARMI COM'ERA. PAGEREF _Toc70654077 \h 52

VUOTO PER PIENO. PAGEREF _Toc70654078 \h 52

WENDY, TESORO, LUCE, DELLA, MIA, VITA. PAGEREF _Toc70654079 \h 52

ZIMPIRNELLO. PAGEREF _Toc70654080 \h 52

Indice Analitico   PAGEREF _Toc70654081 \h 53

Sommario   PAGEREF _Toc70654082 \h 55

 


 


[1] [Ritterkreuz des Eisernes Kreuzes mit Goldenem Eichenlaub, Schwertern und Brillianten]. (ne venne data UNA sola ad Hans Ulrich Rudel il 29 dicembre 1944. Distrusse più di 500 carri armati nemici ma fu ferito parecchie volte, sino a perder una gamba… mi chiedo se con il cambio ci ha guadagnato…)

[2] Eccola:

Sono ancora aperte come un  tempo

le osterie di fuori  porta

ma la gente  che ci andava a  bere

fuori o  dentro è tutta  morta.

Qualcuno è andato per età,

qualcuno  perché già dottore

e insegue una maturità:

si è sposato fa carriera

ed è una  morte un po' peggiore.

[3] Ringrazio Silvana Lorenzato XE "Silvana Lorenzato"  che mi ha gentilmente fornito il pezzo integrale della sceneggiatura.

[4] Ringrazio molto Diana per la puntualizzazione.

[5] Ecco il brano:

Ricordi le strade erano piene di quel lucido scirocco

che trasforma la realtà abusata e la rende irreale

sembravano alzarsi le torri come in una largo gesto barocco

 

[6] Eccola:

E quanto son cambiato da allora

e l'eskimo che conoscevi tu

lo porta addosso mio fratello ancora

e tu lo porteresti e non puoi più

Bisogna saper scegliere il tempo

non arrivarci per contrarietà

tu giri adesso con le tette al vento

io ci giravo già vent'anni fa

 

[7] Ringrazio “Odo” per la gentile puntualizzazione.

[8] I Mostri, del 1963, Di Dino Risi, l’episodio era intitolato “L’oppio dei popoli”.

[9] Ovviamente qualunque riferimento ad altri Silvi, comparsi alla ribalta in decenni successivi, è assolutamente involontario. Lo dimostra il fatto che all'epoca dell'uscita della canzone altri Silvi non erano ancora assunti all'onore delle cronache economiche, politiche e, per certi versi, giudiziarie.

[10] Eccola:

Conosco invece l'epoca dei fatti,

qual'era il suo mestiere:

i primi anni del secolo,

macchinista, ferroviere

I tempi in cui si cominciava

la guerra santa dei pezzenti

 

[11] Eccola

La storia ci racconta

come finì la corsa

la macchina deviata

lungo una linea morta

con l'ultimo suo grido di animale

la macchina eruttò lapilli e lava

 

[12] Ecco l’incipit:

"Combattenti di terra, di mare e dell'aria! Camicie nere della rivoluzione e delle legioni! Uomini e donne d'Italia, dell'impero e del regno d'Albania! Ascoltate!
Un'ora segnata dal destino batte nel cielo della nostra patria. L'ora delle decisioni irrevocabili. La dichiarazione di guerra è già stata consegnata agli ambasciatori di Gran Bretagna e di Francia. […]

[13] Eccola

E poi se c'è una cosa e un'altra che non posso sopportare sono i criticoni: fattelo te l'Universo se sei capace!

[14] Eccola:

Viene Febbraio, e il mondo è a capo chino

ma nei convitti e in piazza

lascia i dolori e vesti da Arlecchino

il carnevale impazza (2 volte)

 

[15] In dialetto vuol dire che: "Il santo oggi farà un solo miracolo".

[16] Il testo esatto della Giullarata è questo:

Cadreghe! Chi vole cadreghe?! Done! Cateve 'na cadrega! Doi bajochi 'na cadrega! Catè 'na cadrega par insentarve, done! Che quando gh'è ol miracolamento e ol santo el fa vegní feura ul Lassaro in pie, c'ul parla, ul canta, ul se move, ve catè un tal stremizio, quant de li a renta, par de dre, andarí dentra a picar per tera su una bocia, un sas, cu' la testa, e restet cupadi! Morti! E ul santo ne fa ün solamente de miracolamento, int un ziorno eh! Cateve! Cateve la cadrega! Doi bajochi!

[17] Romanesco: “Lavati zozzone, che è calda (sottintesa l’acqua delle terme)

[18] Eccola:

Poi per un anno la pioggia cadrà giù dal cielo

e i fiumi solcheranno la terra di nuovo,

verso gli oceani correranno,

ancora le spiagge risuoneranno delle onde,

e in alto nel cielo splenderà l'arcobaleno,

ma noi non ci saremo.

 

[19] Eccola:

Quello che mi gira in testa questa notte

son tornato, incerta amica, a riferire,

noi immergenti, noi con fedi ed ossa rotte,

lasciamo dire

ne abbiam visti geni e maghi uscire a frotte

per scomparire

 

[20] Eccola:

Io se fossi Dio...

e io potrei anche esserlo,

sennò non vedo chi!

 

[21] Tratto dall’album Nuvole.

[22] E Gianni ritornato da Londra

a lungo ci parlò dell'LSD

tenne una quasi conferenza colta

sul suo viaggio di nozze stile freak

 

[23] Eccola:

Ma intanto corre,

corre, corre la locomotiva

e  sibila il vapore e 

sembra quasi cosa  viva,

e  sembra dire ai  contadini  curvi,

il  fischio che si  spande in  aria:

"Fratello non temere,

che corro al mio dovere!

Trionfi la giustizia proletaria!

 

[24] Eccola:

Ma quel bel sogno sarebbe rimasto

soltanto un sogno mai realizzato

quando in paese il giorno del santo

un gran veglione fu organizzato,

ci furon musiche, canti e allegria,

danze e coriandoli, spumante e suoni

poi a mezzanotte una scelta giuria

fece "miss tette" Cesira Fantoni,

le circondarono il petto e le spalle

con nastri e fasce di seta scarlatte

su cui era scritto con lettere d'oro

"evviva sempre le mucche da latte",

le regalarono trenta garofani,

un "necessaire" similoro da viaggio,

quattro biglietti con sconto per cinema,

cinque flaconi di shampoo in omaggio.

 

[25] BOLLETTINO DELLA VITTORIA. (Parte finale)

"I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono, in disordine e senza speranza, le valli che avevano disceso con [tanta tracotanza] oppure “orgogliosa sicurezza”.

Viva l'Italia XE "Italia" , firmato Diaz."

(Stralcio del bollettino della Vittoria, del 4 novembre 1918)

[26] Eccola:

Voglio però ricordarti com'eri

pensare che ancora vivi

voglio pensare che ancora mi ascolti

e che come allora sorridi,

 

 

 

Maurizio Ongaro: Il nostro gergo.

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